Close Menu
    Facebook X (Twitter) Instagram
    Trending
    • Pacifiche in pace, guerriere in guerra
    • Summer Sad. Come superare la tristezza?
    • Nel Profondo
    • Lavoro temporaneo e iziwork
    • Eternal – Odissea negli abissi
    • Lucia Tilde Ingrosso e quanto è bello scrivere
    • IL MAESTRO E MARGHERITA
    • Jurassic World – La rinascita
    Facebook Instagram
    Dol's Magazine
    • Pari opportunità
      • DIRITTO
      • DONNE E POLITICA
      • DONNE E SPORT
      • PARITA’ DI GENERE
      • DONNE E FILOSOFIA
    • Lavoro
      • BANDI, CONCORSI E PREMI
      • DONNE E ARTE
      • DONNE E ARCHITETTURA
      • DONNE E DENARO
      • MAMME E LAVORO
      • IMPRENDITORIA FEMMINILE
      • RISORSE UMANE
    • Donne digitali
      • ARTE DIGITALE
      • INNOVAZIONE
      • TECNOLOGIA
    • Salute e benessere
      • FOOD
      • GINECOLOGIA
      • NUTRIZIONE
      • MENTAL TRAINER
      • PSICOLOGIA
      • SESSUOLOGIA
    • Costume e società
      1. AMBIENTE
      2. ATTUALITA’
        • Good news
        • Think positive
        • Bad news
      3. CULTURA
        • Libri
        • Film
        • I racconti di dols
        • Mostre
      4. LIFE STYLE
      5. SOLIDARIETA’
      6. VIAGGI
      7. FACILITIES
      Featured

      Pacifiche in pace, guerriere in guerra

      By Marta Ajò12/07/20250
      Recent

      Pacifiche in pace, guerriere in guerra

      12/07/2025

      Nel Profondo

      09/07/2025

      Eternal – Odissea negli abissi

      02/07/2025
    • INIZIATIVE
      • CONDIVIDI CON DOL’S
      • EVENTI
        • Calendario eventi
      • TEST
      • LE DONNE ITALIANE
      • SCRIVILO SU DOL’S
        • Scritti su dol’s
    Dol's Magazine
    Home»Donna e lavoro»Donne e arte»ARTEDIPARTE. LA PIANISTA PERFETTA AL LITTA
    Donne e arte

    ARTEDIPARTE. LA PIANISTA PERFETTA AL LITTA

    loredana mettaBy loredana metta03/02/2020Updated:03/02/2020Nessun commento5 Mins Read
    Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    pianista-perfetta-al-litta
    Share
    Facebook Twitter LinkedIn Pinterest Email

    Terminata ieri una rappresentazione dedicata a Clara Wieck Schumann (1819 – 1896) al Teatro Litta di Milano. Con l’interpretazione di Guenda Gori.

    In quel meraviglioso, intimo e accogliente spazio che è il Litta, lì dove si conserva, giusto nel cuore di Milano, tutta la sua fascinosa tradizione culturale, un grande evento, davvero un piccolo miracolo, si è verificato nelle fredde giornate di questo fine gennaio/inizio febbraio: sul palcoscenico, accanto a un pianoforte gradevolmente scordato come da esigenze di scena, si è ripresentata, viva e frusciante nel suo elegante abito, e in tutta la sua abbagliante bellezza, Madame Schumann, al secolo Clara Wieck, nell’interpretazione dell’attrice e pianista Guenda Gori, su testo di Giuseppe Manfridi e con la regia di Maurizio Sciaparro.

    Potete immaginare quali aspettative si siano accese in noi (Artediparte è nata per riflettere sulla questione di genere nell’arte), anche soltanto per l’idea di questo spettacolo: un tentativo d’ibridazione fra concerto e spettacolo di prosa, che fa sperare interessanti innovazioni per gli appassionati di entrambi i generi di spettacolo e costituisce un promettente filone, quanto mai benvenuto se si propone, come fa questo testo, di mettere al centro dell’attenzione del pubblico – che può essere fecondamente coinvolto nel doppio ruolo di pubblico “reale” e “in scena” – ridandole protagonismo, una delle stelle della cultura europea dell’Ottocento. E così, Clara, elegante e radiosa, ha preso la parola, è tornata ad eseguire la musica che amava, e ci ha lasciati pieni di desiderio e di nostalgia.

    Lapianista-perfetta
    Guenda Gori

    Interpretare uno dei miti e nello stesso tempo una delle figure centrali del Romanticismo musicale è operazione delicata, che richiede saggezza ed equilibrio. A vaste possibilità, davvero appassionanti, e a molteplici aperture invogliava questa pièce, che richiedeva attenzione e sapienza e doveva rispetto tanto alla parola quanto alla musica, evitando sovrapposizioni troppo capricciose e scelte casuali e ingiustificate di repertorio, che tradiscono l’amore che si deve a entrambe le forme espressive.

    La generosità di questa attrice di ammirevole versatilità (non è certo facile, né comune, presentarsi in scena in due diversi e complessi ruoli, come attrice e come musicista), con la sua eleganza, il suo esprit e il suo palpabile entusiasmo, non è riuscita a salvare un testo confuso, pieno di buona volontà, ma poco lucido, con continui, rapsodici e imprevedibili scarti fra la presentazione del personaggio pubblico e quello privato di Clara, fra la donna e l’artista, fra introspezione e rêverie, proprio come fra musica e parola. L’autore ha volenterosamente aperto molte piste, senza davvero perseguirne alcuna con reale efficacia scenica, accennando a tanti eventi storici, a tanti umori e sentimenti, seguendo capricciosamente ora l’uno ora l’altro filo, senza mai dipanare il racconto in modo completo e convincente.

    L’inquadramento nel maggio 1856, due mesi prima della morte di Robert Schumann, annunciato sin dalle primissime battute, predispone lo spettatore e la spettatrice avvertito/a al desiderio di penetrare nei sentimenti reali di questa donna, che affronta il momento più nero e disperato della sua vita e, in effetti, si coglie qualche avvisaglia di questi sentimenti, frammista a segnali pesantemente contraddittori: atteggiamenti divistici, assurde civetterie, ripetitive osservazioni da borghesuccia. Occhiolini, gridolini e mezzucci…

    Siamo spinte a chiederci se sia stato fatto un serio approfondimento del carattere e delle inclinazioni di Clara Wieck, sulle tante, abbondanti, fonti disponibili e se le sia stato riconosciuto uno spessore culturale, e un vero ruolo: di compositrice, di musicista e intellettuale, capace di influenzare la scena del concertismo europeo della sua epoca, o se piuttosto ci si sia voluti fermare a quegli aspetti, tradizionali e rassicuranti, di moglie, madre e amante che tanto piacevano ai vecchi libri di Storia della musica per le Scuole medie. Confermare pregiudizi e luoghi comuni, anziché dare presenza e vivacità alla nuova interpretazione di un personaggio che, per la prima volta, è solo al centro della scena; tentarne una veste inusitata, invece che la conferma di una personalità già banalmente nota. Una individualità così alta e complessa, così piena di sogni e ideali, di sensibilità e di talenti, che ha vissuto accanto a molte personalità dotate di genio, ma che era geniale lei stessa, deve davvero continuare a risentire in modo tanto insistente di dicerie e pose che poco la riguardano? Ci sono così tante lettere e testimonianze della sua esistenza, che avrebbero potuto essere meglio sfruttate per raccontare Clara Wieck in modo convincente e anche commovente, com’è richiesto in teatro. Ci chiediamo se davvero il pubblico presente, numeroso ed entusiasta, sia andato a casa con qualche conoscenza in più su questa donna straordinaria o non ne abbia piuttosto concluso la solita solfa: musa ispiratrice, moglie, madre di una numerosa nidiata di fili e figlie, e sì, d’accordo, anche pianista virtuosa. Ma il pubblico colto di Milano già conosce questa storia, non è vero? O era piuttosto questo che si cercava: dare ai salotti buoni, di Milano e altrove, la conferma di ciò che conoscono già. No, troppo poco davvero. E non lo crediamo.

    Uno spettacolo dedicato a Clara Wieck Schumann, degno di lei, della sua grandezza, è ancora da realizzare, ma siamo grate a questa rappresentazione di aver tentato un esperimento, brillante e appassionante, sebbene sia un frutto ancora immaturo. Lo metteremo nel settore della nostra libreria in cui conserviamo, non ciò che abbiamo già letto e concluso, e consideriamo realizzato, ma fra i libri e gli spartiti che ancora non abbiamo avuto il coraggio, la voglia e la determinazione di leggere. Nel reparto “sogni da realizzare” “cose non ancora compiute”, “aspirazioni” ed “esperimenti da tentare”.

    Chissà se anche Clara aveva un ripiano così nella libreria di casa sua…

    E voi, ne avete uno?

    Potremmo ben considerarlo il più importante e prezioso di tutti. Non siete d’accordo?

    Guenda Gori
    Share. Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    loredana metta

    Loredana è una che da tutta la vita si ostina a definirsi musicista e lo è, o meglio, continua a desiderare di diventarlo con tutte le sue forze. Ama insegnare musica, nonostante i diplomi di Conservatorio e i numerosi corsi di specializzazione. Perché fare musica è trovare una via alla conoscenza di sé e il pianoforte è una palestra per la relazione con se stesse, con gli altri e le altre… Insegna Pratica e lettura pianistica al Conservatorio di Vicenza. La sua più grande emozione: vedere due mani inesperte toccare il pianoforte per la prima volta. Vive a Milano, con 9 piante, che hanno tutte un nome, e un certo numero di pupazzi, fra cui Fabio, il suo amato compagno. Adora il cinema, l’arte, la filosofia . É laureata a Bologna in discipline semiotiche.

    Related Posts

    Monia Romanelli artista, pittrice, stilista, curatrice di mostre e poetessa

    05/06/2025

    Elvira Caputi Iambrenghi e la conservazione e il restauro dei beni culturali

    23/05/2025

    Shirin Neshat a Milano al Pac con Body of Evidence

    14/04/2025
    Leave A Reply Cancel Reply

    Captcha in caricamento...

    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Tristezza estiva come superarla? Tristezza estiva come superarla?
    Post su Instagram 17927980844964916 Post su Instagram 17927980844964916
    Frida Frida
    Nel profondo Nel profondo
    Post su Instagram 18119879848467960 Post su Instagram 18119879848467960
    Post su Instagram 17987452709684962 Post su Instagram 17987452709684962
    Il Maestro e Margherita Il Maestro e Margherita
    Recensione di Erica Arosio Recensione di Erica Arosio
    Ci sono sedute e sedute Ci sono sedute e sedute
    Andar per boschi Andar per boschi
    Torgnon valle d l Cervino Torgnon valle d l Cervino
    Torgnon valle del Cervino Torgnon valle del Cervino
    Torgnon valle del Cervino Torgnon valle del Cervino
    Post su Instagram 17984240483696003 Post su Instagram 17984240483696003
    Tutto in un'estate recensione di Erica Arosio Tutto in un'estate recensione di Erica Arosio
    Marocchino da Illy Marocchino da Illy
    Intervista a Elena Guerrini da parte di Caterina d Intervista a Elena Guerrini da parte di Caterina della Torre
    Le stagioni della verità ultimo libro di Lucia ti Le stagioni della verità ultimo libro di Lucia tid ingrosso presentazione alla libreria Feltrinelli un aulenti
    Ultimo film con Brad Pitt.recensione di Erica Aros Ultimo film con Brad Pitt.recensione di Erica Arosio
    Libro di Annina Vallarino. Intervista su www.dols. Libro di Annina Vallarino. Intervista su www.dols.it
    Carica altro Segui su Instagram
    Quando verrà la fin di vita

    non fu l’amore

    Non fu l'amore
    non fu l'amore

    Di cibo e di amore

    Di cibo e di amore - Marta Ajò - copertina

    CHI SIAMO
    • La Redazione
    • La storia di Dol’s
    • Le sinergie di dol’s
    • INFORMATIVA PRIVACY
    • Pubblicizza su Dol’s Magazine
    • Iscriviti a dol’s

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.

    Questo sito utilizza cookie, eventualmente anche di terze parti, per offrirti una migliore esperienza di navigazione.
    Per saperne di più clicca qui, procedendo nella navigazione o cliccando su OK acconsenti all’uso di tutti i cookie.
    OK