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    Home»Pari opportunità»Donne politica»Renzi, Salvini e le donne
    Donne politica

    Renzi, Salvini e le donne

    Marta AjòBy Marta Ajò20/10/20191 commento4 Mins Read
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    renzi-salvini-da-vespa
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    Tutti, uomini e donne, che si ricordano, che sbandierano, che cavalcano i temi che rendono ancora oggettiva la questione femminile, spesso definita obsoleta o superata, sarebbe necessario si trovassero nel posto giusto al momento giusto. Anche Renzi e Salvini.

    Ovvero non le loro parenti, madri, mogli o compagne, figlie ma noi, tante donne.
    Quelle che disciplinatamente, coerentemente, faticosamente partecipano al difficile mestiere del vivere in questo Paese oltre che nel Mondo.

    Noi donne che siamo chiamate a fare la nostra pare e a volte anche l’altrui, quella che non ci competerebbe ma che volontariamente svolgiamo per aiutare la società ad andare avanti distribuendo servizi, assistenza e cultura civica.

    Noi che siamo chiamate a votare, tirate per il bavero contro ogni nostra richiesta disperata di concretezza e di una illuminata cultura di genere da una o dall’altra forza politica di governo o opposizione.
    Noi che abbiamo sensibilità e disponibilità all’ascolto, al dibattito, alle proposte, alla mediazione, alla realizzazione.
    Noi che da sempre denunciamo con chiarezza quali sono i nodi che fanno sì che la metà della popolazione viva in stato di sudditanza, di fragilità e di oppressine contro ogni principio moderno di democrazia e convivenza. Battaglie che non escludano il futuro dei giovani da noi cresciuti.
    Noi, per l’appunto. che siamo osservatrici corrette dell’agire politico dei nostri governanti, ci aspettavamo di più dai discorsi dei due leaders politici Salvini e Renzi che oggi monopolizzano l’azione politica in questo fine settimana.
    Nella penombra un Presidente del Consiglio e segretari di partito.

    Sono loro due che in questo weekend si sono impadroniti della scena, esplicitando entrambi il desiderio, più che la speranza, di tornare alla guida del governo che entrambi in occasioni diverse non sono riusciti a garantire.
    Due grandi manifestazioni, quella di Piazza del Popolo a Roma e quella della Leopolda a Firenze, che sono servite per inviare avvertimenti, dichiarare strategie, raccogliere consensi.

    Ma, alla fine, da quel pubblico che ha voluto regalare loro tanta visibilità ma anche da quello che ha avuto l’impegno di seguirli in altro modo, qualche osservazione può nascere.

    In particolare, da donna.
    Salvini, nel dichiarare che in quella piazza era presente “l’Italia vera”, ha sottolineato, se ce ne fosse stato il bisogno, che essa era rappresentata da uomini e donne che indossano la divisa, mamme e bimbe. Parla di pancia, Salvini, ma ragiona poco. Perché avrebbe potuto trovare qualche parola in più per dire che ancora sono molte le cose da fare perché queste donne siano considerate uguali ai loro padri e fratelli. Bimbi e bimbe, non solo bimbe con quel tono di genere che suona squalificante. Tutti ugualmente accomunati (inutile dirlo) nella frase “l’Italia che lavora, che soffre, che sogna e che spera”.

    Da parte sua Renzi , che di sogni ne ha sempre avuti molti e che per tramutarli in realtà farebbe i salti mortali anche senza rete e qualche volta inciampa, ha messo in atto un tentativo di seduzione vero, e si sa che le donne amano ricevere una carezza dopo essere state maltrattate.
    Nella road map da lui indicata, hanno trovato posto sul finire dell’elenco delle cose da fare anche le donne.
    Quelle sottodimensionate, con retribuzione inferiore ai colleghi a parità di mansioni, di formazione, dell’impossibilità a svolgere il ruolo che a loro compete nella famiglia (sic!) e della mancanza di servizi ecc. Il cahiers de doléance, basta chiedere, è pieno di argomenti. Bastava che si rivolgesse a noi invece che alla troppo giovane figlia.

    Infine la “violenza sulle donne”: cavallo di battaglia di tutti gli uomini “normali”, politici o no. E come non si potrebbe riconoscere che la mattanza di donne è drammatica, inconcepibile e in aumento.
    Solo che a Renzi e a Salvini potremmo ricordare che i loro governi non è che avessero fatto molto in questa direzione e poco/scarso è stato l’impegno delle loro parlamentari.

    Tutti, uomini e donne, che si ricordano, che sbandierano, che cavalcano i temi che rendono ancora oggettiva la questione femminile, spesso definita obsoleta o superata, sarebbe necessario si trovassero nel posto giusto al momento giusto.
    Non ci si riscopre cavalieri senza macchia e senza paura per ottenere quella investitura desiderata ma che va invece guadagnata sul campo.

    Renzi salvini vespa
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    Marta Ajo
    Marta Ajò
    • Website

    Marta Ajò, scrittrice, giornalista dal 1981 (tessera nr.69160). Fondatrice e direttrice del Portale delle Donne: www.donneierioggiedomani.it (2005/2017). Direttrice responsabile della collana editoriale Donne Ieri Oggi e Domani-KKIEN Publisghing International. Ha scritto: "Viaggio in terza classe", Nilde Iotti, raccontata in "Le italiane", "Un tè al cimitero", "Il trasloco", "La donna nel socialismo Italiano tra cronaca e storia 1892-1978; ha curato “Matera 2019. Gli Stati Generali delle donne sono in movimento”, "Guida ai diritti delle donne immigrate", "Donna, Immigrazione, Lavoro - Il lavoro nel mezzogiorno tra marginalità e risorse", "Donne e Lavoro”. Nel 1997 ha progettato la realizzazione del primo sito web della "Commissione Nazionale per la Parità e le Pari Opportunità" della Presidenza del Consiglio dei Ministri per il quale è stata Editor/content manager fino al 2004. Dal 2000 al 2003, Project manager e direttrice responsabile del sito www.lantia.it, un portale di informazione cinematografica. Per la sua attività giornalistica e di scrittrice ha vinto diversi premi. Prima di passare al giornalismo è stata: Consigliere circoscrizionale del Comune di Roma, Vice Presidente del Comitato di parità presso il Ministero del Lavoro, Presidente del Comitato di parità presso il Ministero degli Affari Esteri e Consigliere regionale di parità presso l'Ufficio del lavoro della Regione Lazio.

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    1 commento

    1. Celia Pariona on 21/10/2019 11:46

      Condivido in pieno la vostra analisi la situazione attuale esige una maggiore coinvolgimento nostro a tutti i livelli locale, città metropolitane, volontariato penso che soltanto cosi ci faremmo sentire con i media meglio non contare.Buon lavoro.Grazie per la trasparenza e lucida osservazione.

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    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

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    Redattora del sito internet www dols.it

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    Rose di maggio Rose di maggio
    https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie- https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie-e-le-altre-lallarme-atti-persecutori/

Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
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A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
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E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
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    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
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    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

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Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
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