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    Home»Costume e società»Cultura»Artediparte. Ombra o non ombra…
    Cultura

    Artediparte. Ombra o non ombra…

    loredana mettaBy loredana metta23/06/2019Updated:24/06/2019Nessun commento3 Mins Read
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    The Wife è letteralmente l’occasione per una rilassata immersione nella psicologia profonda di un personaggio femminile. Potremmo dire donna in ombra sei, se donna in ombra fai.

    Nei film americani squilla sempre di notte il telefono. Sarà per questo che mettono vicino al letto l’apparecchio o è perché è proprio lì vicino che ricevono telefonate notturne? Chissà… Sta di fatto che il film The Wife – Vivere nell’ombra inizia con un risveglio nottetempo: il protagonista maschile ha vinto, nientemeno, il premio Nobel per la letteratura! Un premio che meriterebbe la deuteragonista, sua moglie appunto, segretamente autrice o almeno co – autrice dei romanzi premiati.

    Il film, in questi giorni su Now Tv, narra la storia di una donna che, apparentemente all’insaputa di tutti, è la ghostwriter del marito. Sarebbe quindi una reinterpretazione in chiave moderna dell’antico adagio “Dietro una grande donna… pardon, volevamo dire “Dietro un grande uomo…”.

    Se così fosse però sarebbe davvero un film inutile. Già: perfettamente lapalissiano e scontato fin dalle prime battute (a parte la grande interpretazione di Glenn Close che vince il Golden Globe per la migliore attrice in un film drammatico ed è candidata all’Oscar come migliore attrice protagonista. Settantenni alla riscossa, evviva!).

    E non può neppure consistere nella pura e semplice storia della ribellione di una donna contro il marito narcisista-mostro-padrone-schiavizzante. No. Non ci convince: deve trattarsi di qualcos’altro…

    Noi di artediparte non possiamo credere che una scrittrice come Meg Wolitzer – figlia di una scrittrice e docente di scrittura creativa all’università – e Jane Anderson, sceneggiatrice, regista e attrice, si siano limitate a questa semplicistica tesi (sì, c’è anche il regista Björn Runge, che è un uomo, anche se svedese, ed è al suo primo lavoro di grande respiro… ma… non conta).

    Il film, abbastanza lento, come si dice in genere in questi casi, è letteralmente l’occasione per una rilassata immersione nella psicologia profonda di un personaggio femminile, che ha costruito da sé la propria sconfitta, scegliendo, cinicamente e spregiudicatamente, un ruolo subalterno a quello maschile. Sottolineiamo: per sua scelta. E per di più sulla base di una prescrizione e di una profezia negativa ricevuta proprio da una sorta di madre simbolica, una scrittrice, che in momento topico del film le spiega come non ci sia alcuna possibilità di entrare in un mondo culturale che è solo maschile, altro che sotto mentite spoglie. La sventurata ci crede. Questa deteriore genealogia femminile è a nostro avviso confermata dalla chiara presa di posizione della protagonista nel finale: porterà il presunto, e francamente poco credibile, segreto del proprio ruolo nella scrittura dei romanzi del marito nella tomba perché in fondo, la scrittura – meravigliosa compulsiva ossessione – è segreto inconfessabile peccato. Questo il significato, secondo noi, della mano che sfiora vogliosa il foglio bianco inquadrato nel finale.

    Allora donna in ombra sei, se donna in ombra fai, potremmo dire con Forrest Gump. Niente vittimismo, rimboccarsi le maniche e pedalare o rassegnarsi al ruolo muto e condiscendente, ma conveniente e comodo, della moglie, la donna dietro le quinte par excellence. Per capire se ci abbiamo visto giusto, converrà leggere il libro di Wolitzer sotto l’ombrellone di fronte al bellissimo mare di Thurii, dove andiamo ogni anno. Intanto, attendiamo le vostre preziose opinioni.

    donna ombra
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    loredana metta

    Loredana è una che da tutta la vita si ostina a definirsi musicista e lo è, o meglio, continua a desiderare di diventarlo con tutte le sue forze. Ama insegnare musica, nonostante i diplomi di Conservatorio e i numerosi corsi di specializzazione. Perché fare musica è trovare una via alla conoscenza di sé e il pianoforte è una palestra per la relazione con se stesse, con gli altri e le altre… Insegna Pratica e lettura pianistica al Conservatorio di Vicenza. La sua più grande emozione: vedere due mani inesperte toccare il pianoforte per la prima volta. Vive a Milano, con 9 piante, che hanno tutte un nome, e un certo numero di pupazzi, fra cui Fabio, il suo amato compagno. Adora il cinema, l’arte, la filosofia . É laureata a Bologna in discipline semiotiche.

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    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

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    https://www.dols.it/2025/05/14/la-trama-fenicia A https://www.dols.it/2025/05/14/la-trama-fenicia

Aspettiamo con ansia l’imminente uscita del La trama fenicia del mitico texano.

La trama fenicia (The Phoenician Scheme) è il 13* film diretto da Wes Anderson, 56 anni, e da lui scritto con il 60enne Roman Coppola, segnando così la loro sesta collaborazione.
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L’8 maggio si è inaugurata al Museo di Arte Occidentale e Orientale la mostra di Анна Голубовская (Anna Golubovskaja dal titolo Punti di attrazione (2022-2025).

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    Dicono di TE …. Ti sei divertita con “I nomi Dicono di TE ….

Ti sei divertita con “I nomi da Indiani”? Hai creato la tua tribù e inventato la leggenda sull’origine del tuo nome? Per costruire il tuo nome sei ricorsa a ciò che dicono gli altri per identificarti quando non ti conoscono se non superficialmente. Hai usato le similitudini che vengono in mente pensando a te.

Ora fai un passo avanti e segui i suggerimenti per una nuova scrittura “metaforica”!
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    Rose di maggio Rose di maggio
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Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
    https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello- https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello-2025-e-femmina/

A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
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E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
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C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
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Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
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    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

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