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    Dol's Magazine
    Home»Costume e società»Ricominciare si può
    Costume e società

    Ricominciare si può

    Caterina Della TorreBy Caterina Della Torre15/11/2018Updated:16/11/2018Nessun commento7 Mins Read
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    Una bella storia di resistenza agli sfortunati eventi che la vita ti pone davanti. Per imparare a  ripartire da sè e  dimostrare che vivere bene con disabilità è possibile.

    Di solito dol’s parla di donne e di ciò che queste fanno, sentono, dicono,  ma stavolta ho privilegiato una storia al maschile perché la forza di vivere e l’entusiasmo che  questa mi ha comunicato credo sia utile a tutti/e.

    Leggevo  proprio di recente  di Schumacher. Chi non ricorda il grande pilota di Formula1  messo fuori gioco da un incidente sugli sci? E di casi malaugurati del genere ce ne sono tanti. Molto spesso una vita viene spezzata per un caso fortuito. Oppure impone di cambiare i tuoi progetti per il futuro. C’è chi svolgeva una professione e  una vita mirata ad un obiettivo personale  ed all’improvviso si trova a dover fare i conti con un corpo che non risponde più ai ”comandi” del proprio cervello e del proprio organismo. Spesso se il caso è grave ci si dà per vinti e lasciandosi  trascinare dagli eventi. C’è invece chi  reagisce e tira fuori il meglio per sè e per gli altri.

    E’ il caso di Danilo  Ragona e di Luca Paiardi.

    Il primo, torinese, paralizzato dalla vita in giù da quando ne aveva 21, a seguito di un grave incidente. Oggi, fa l’ imprenditore e il designer,  il secondo Luca Paiardi, architetto e musicista (è il bassista degli Stearica) e campione di tennis in carrozzina. Rimasti entrambi infortunati, si sono conosciuti, fatto amicizia e creato Viaggio Italia, un viaggio speciale in carrozzina  fatto di sport, incontri, prove e sfide.

    Quando ho telefonato a Danilo, viaggiava in auto e si fermava nel parlarmi quando c’erano strade incerte da prendere. Ho avuto l’impressione di parlare con un indaffarato businessman. E lo è infatti.

    Come e quando vi siete incontrati tu e Luca  e diventati amici?
    La nostra amicizia è iniziata nei corridoi dell’Unità Spinale di Torino oltre 20 anni fa, dopo un incidente che avevamo avuto ed abbiamo scelto di  non lasciarci abbattere ma vivere la vita che avevamo davanti come “un inizio” una nuova vita, di un nuovo modo di vedere le cose. Ed abbiamo creato Viaggio Italia in cui ci siamo buttati anima e corpo.

    Il vostro obiettivo?
    E’ dimostrare che vivere (e non sopravvivere) con una disabilità è possibile. Un diversamente abile ha diritto di viaggiare, lavorare, fare sport, innamorarsi di luoghi e persone, conoscere, incontrare, imparare, aiutare gli altri…E’ iniziato come una scoperta di se stessi. Di anno in anno Viaggio Italia è strutturato come un viaggio a tappe, Dal mondo all’Europa, all’Italia.

    La prima tappa e’ stata  in Basile. Abbiamo fatto percorsi fuori strada a bordo di una Jeep allestita con i comandi di guida, incontrato  atleti paralimpici e visita a uno dei centri specializzati nella riabilitazione, per portare la loro storia alle persone disabili ricoverate e parlato di innovazione inclusiva all’Istituto Europeo di Design di Rio.

    La seconda tappa   tappa in India a Ladakh, una regione dello stato federato Jammu-Kashmir che confina con la Cina e il Pakistan ed è incastonata tra le incredibili catene montuose del Karakorum e Himalaya. Passando per le città di Delhi e Leh, fino ad arrivare al villaggio di Lamayuru, sede di uno dei più grandi e antichi monasteri buddisti di tradizione tibetana sul suolo indiano. Un’esperienza unica di spiritualità e bellezza, a contatto con la popolazione locale, resa possibile grazie a Lufthansa, partner ufficiale per i voli a lungo raggio, all’associazione Orient@menti e all’amico Mario Stefani, impegnati in un bellissimo progetto di sostegno ad una scuola del posto.

    La terza tappa extra-europea ha luogo a Dubai. Tra le tante avventure tappa obbligata alla zip line più lunga del mondo: 950 metri di lunghezza a 170 metri d’altezza, il volo tra i grattacieli di Dubai è da brividi!

    Dagli Emirati Arabi al Sud Africa,  Viaggio Italia arriva in Botswana,  abbiamo partecipato  a un safari in campo tendato completamente accessibile, a contatto con la vita selvaggia, in compagnia di altri viaggiatori. Un tuffo nel cuore pulsante dell’Africa, vivendo un autentico di natura e cultura grazie all’incontro con la popolazione locale: i Boscimani.

    Quindi un tour da un continente all’altro, ma e l’Italia? Poco accessibile?
    Anche in Italia abbiamo fatto un tour. La nostra prima tappa del 2018   è stata a Milano, per la sfilata di moda Inclusive 2018, proposta dalla Iulia Barton – Inclusive Fashion Industry, il cui scopo è quello di portare sulle passerelle internazionali contesti sociali da sempre tenuti fuori dall’industria moda. A seguire Bologna, per in la fiera Exposanità; poi Torino, al Salone del Libro, per la presentare la nuova Graphic Novel ispirata a Viaggio Italia e Ravenna, per una nuova esperienza sulle moto da strada riadattate dell’associazione Easy Readers Onlus. E poi ancora Andora e Roma… passando per la Corsica!

    Viaggi molto impegnativi…
    Si, ma il nostro maggior impegno è quello di portare in questi luoghi un messaggio semplice per raccontare che la vita in autonomia è possibile!

    Sport ne fate vedo, ed anche estremi..
    Per noi lo sport è fondamentale.  È stato da subito  uno strumento di riabilitazione dopo l’incidente ma  oggi è il nostro modo raccontarci. Luca è il nr. 7 in Italia di Tennis in carrozzina ma con me ci cimenteremo par Viaggio Italia in attività  e  imprese molto diverse, dal surf allo sci, dal rally al parapendio. Per  me lo sport è però rimasto uno sport mentre per Luca una professione.

    Avete appoggiato anche molte azioni di solidarietà …
    Si, col pretesto per raccogliere fondi  Continuiamo  anche la raccolta fondi iniziata nel 2017 e destinata a CasaOz, la onlus torinese la cui missione è quella di offrire un sostegno pratico alle famiglie che hanno in casa un bambino malato, regala un momento di svago ai bambini tra una terapia e l’altra, li aiuta nei compiti e si occupa per qualche ora dei fratellini mentre le mamme assistono l’ammalato.

    Metteremo a disposizione le nostre  competenze – le mie di  designer e imprenditore e quelle di Luca di architetto – per realizzare all’interno della casa uno spazio totalmente accessibile e inclusivo, dotato di ogni confort, in cui gli ospiti – disabili e non – potranno conoscere e provare di persona tutte le nuove soluzioni di prodotti e servizi vivendo in piena libertà e sperimentando i benefici dell’innovazione. Verranno inoltre resi più comodi e funzionali tutti gli altri spazi della casa, dai bagni delle residenze che ospitano le famiglie al giardino dotato di orti urbani, il tutto coinvolgendo giovani

    Avete un bellissimo sito internet che parla delle vostre attività…Te ne occupi tu?
    Di siti ne ho più di uno oltre Viaggio Italia.  Quello della mia società www.abletoenjoy.com  e  B-Free.

    Ci parli della tua azienda?
    Fondata nel 2008 Able To Enjoy, grazie a un finanziamento di 100mila euro (di cui 70mila a fondo perduto) che ricevuto dalla Fondazione Michelin, l’idea mi è venuta quando nella mia stanza di ospedale sono stato preso da un sentimento di depressione e meditavo di uccidermi. Ma accanto a me in un altro letto c’era un ragazzo completamente paralizzato. Ho capito allora  che potevo fare ancora tanto. Ed allora ho pensato alla produzione di sedie a rotelle adattabili alle esigenze di chi le usa, con un’accurata selezione dei materiali, concepite  attraverso lo sviluppo di tecnologie avanzate e una continua ricerca. E’ questa  la risposta alle richieste della nuova generazione di persone che utilizzano la carrozzina e vivono una vita indipendente e sempre più dinamica nello sport e nella vita quotidiana.
    Come sei  riuscito ad ottenere il finanziamento?
    Nel 2005 ho vinto un concorso che mi ha consentito l’ingresso all’incubatore d’impresa del Politecnico di Torino.
    Lì ho ricevuto tutoraggio su aspetti importanti come la fattibilità d’impresa e la valutazione di mercato. Così sono riuscito a costruire un prototipo,che ho  presento alle Paraolimpiadi di Torino 2006, e ho conseguentemente depositato il brevetto. Due anni dopo ho ottenuto il finanziamento: la Fondazione Michelin aveva allora una partnership con il Politecnico e monitorava i progetti più promettenti.
    Il finanziamento è stato fondamentale perché così ho sviluppato il mio progetto fino a concretizzare collaborazioni con grandi aziende come Italia Independent di Lapo Elkann e a vincere un premio come il Compasso d’Oro.

     

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    Caterina Della Torre
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    Proprietaria di www.dols.it di cui è direttrice editoriale e general manger Nata a Bari nel 1958, sposata con una una figlia. Linguista, laureata in russo e inglese, passata al marketing ed alla comunicazione. Dopo cinque anni in Armando Testa, dove seguiva i mercati dell’Est Europa per il new business e dopo una breve esperienza in un network interazionale di pubblicità, ha iniziato a lavorare su Internet. Dopo una breve conoscenza di Webgrrls Italy, passa nel 1998 a progettare con tre socie il sito delle donne on line, dedicato a quello che le donne volevano incontrare su Internet e non trovavano ancora. L’esperienza di dol’s le ha permesso di coniugare la sua esperienza di marketing, comunicazione ed anche l’aspetto linguistico (conosce l’inglese, il russo, il tedesco, il francese, lo spagnolo e altre lingue minori :) ). Specializzata in pubbliche relazioni e marketing della comunicazione, si occupa di lavoro (con uno sguardo all’imprenditoria e al diritto del lavoro), solidarietà, formazione (è stata docente di webmarketing per IFOA, Galdus e Talete). Organizzatrice di eventi indirizzati ad un pubblico femminile, da più di 10 anni si occupa di pari opportunità. Redattrice e content manager per dol’s, ha scritto molti degli articoli pubblicati su www.dols.it.

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