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    Home»Costume e società»Cultura»Storie di Donne e di Artiste – Gennifer Deri
    Cultura

    Storie di Donne e di Artiste – Gennifer Deri

    Milene MucciBy Milene Mucci28/05/2018Updated:28/05/2018Nessun commento6 Mins Read
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    gennifer-deri
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     Gennifer Deri  a Pietrasanta. Riflettere su noi stessi fra  riformulazioni, algoritmi e Vita….

    Come sa chi lo frequenta il mondo dell’Arte difficilmente “fa sconti” , per cui quando capita che chi in questo mondo “vale” ti dica di non perderti una piccola  mostra appena inaugurata, non puoi che andare a vedere seguendone il  consiglio.
    Il piacere di farlo poi aumenta quando apprendi che la suddetta mostra è di una ragazza giovanissima, da poco laureata alla Accademia di belle Arti di Carrara e recentemente lì  insignita del Premio Cattelan .
    Premio ricevuto direttamente dal Maestro ,nonchè dall’attivissimo  direttore della suddetta Accademia Luciano Massari, motivo per cui , a una come me ,scatta anche immediato il concetto ( vintage ma attualissimo) della “sorellanza “ .
    Sorellanza che implica il fatto che se c’e’ la possibilità  di sostenere e valorizzare una donna che lo meriti, e  in questo caso anche  giovanissima33869800_10215143396125892_3201023818445357056_n ,  non ci si possa esimere dal farlo!
    Arrivo quindi alla mostra appena inaugurata di Gennifer Deri, questo e’ il nome dell’artista , rendendomi subito conto  che il consiglio di non perderla era assolutamente valido!
    Siamo a Pietrasanta,l’Atene d’Italia per capirci. Per i pochi che non la conoscessero  in Toscana, ad un passo dal mare della Versilia, uno dei luoghi al mondo con la più alta concentrazione di gallerie, studi di artisti importanti e laboratori di scultura e fonderie unici al mondo. Davanti allo spazio d’arte della mostra  c’è una piazzetta con un centauro in bronzo di Igor Mitoraj al centro. Opera talmente bella che ogni volta che ti ci imbatti il cuore si sospende un attimo per l’emozione, tant’è  che arrivando ogni volta in quello spazio espositivo proprio lì davanti, ho sempre pensato  che avere visitatori

    con la suggestione addosso di tanta meraviglia appena vista sia davvero una sfida importante.
    Sfida che possiamo dire tranquillamente Gennifer Deri, con le opere esposte nella sua “Riformulazione #1 ,“ vince tranquillamente.

    Sì,  perche’ la molteplicità delle emozioni che suscitano immediatamente  certamente non lascia indifferenti .

    jennifer deri jennifer2

    Le opere in mostra hanno tutte origine da fotografie scattate alla luce naturale. Fotografie stampate con procedimenti complessi che diventano  forme e spazi dalle molteplici potenzialità espressive. Le Riformulazioni, appunto, che danno il titolo alla mostra.
    Fotografie di corpi, rielaborati e destrutturati. ”Io mi interrogo su come possa fornire una immagine ad uno osservatore”  mi spiega Gennifer.
    ”Una immagine in cui si possa riconoscere. Questo partendo dal fatto che noi siamo sia una massa molecolare che occupa uno spazio, sia una mente pensante.
    gennifer-deri-ritrattoMateria e spazio che coesistono in maniera differente per cui il corpo diventa il pretesto per instaurare questo dialogo ”. Dialogo che Gennifer Deri imposta generando la visione di un corpo anomalo, qualcosa che scardina la normale percezione che abbiamo non solo di noi stessi ma anche degli altri. Insomma,davanti a me trovo una serie di immagini che questa giovane artista dallo sguardo incredibilmente profondo , consapevole e deciso, narra di ottenere attraverso calcoli matematici che le danno la possibilità  di mostrare come da una immagine se ne possano poi generare di infinite.
    Mi racconta di un algoritmo con cui ne imposta la creazione di sequenza e del fascino di come questo sia controllabile, però, solamente fino ad un certo punto.
    Snodo cruciale in cui scatta il momento in cui l’indicazione dell’artista si ferma, non potendo andare oltre , ed ’in questo “andare da se ” in automatico, che il fascino della creazione aumenta.
    Da lì, da quel momento è l’immagine, da sola, che decide dove andare e come svilupparsi. Questa, insomma, la necessaria narrazione tecnica, certamente indispensabile per entrare nel merito del lavoro, ma a me osservatrice davanti alle sue opere, il pensiero parte e corre anche altrove.
    Va alla riflessione su quanto ormai vi sia di reale o virtuale nell’immagine che abbiamo di noi stessi.
    A quanto oggi arriviamo a modificarne la percezione per aderire a modelli imposti e a quanto di tutto questo ne siamo o no consapevoli .
    Va il pensiero di tutte le volte in cui ci troviamo davanti ad uno specchio chiedendoci chi siamo, al fatto di pensare cosa in realtà riusciamo a vedere oltre di noi, oltre lo schema che non mettiamo in discussione perchè  ci da’ sicurezza.  Al fatto che la Vita , che lo si voglia o no, ad un certo punto “vada da sè “, esattamente come l’algoritmo di cui mi sta parlando Gennifer, creando sequenze senza un nostro controllo, senza che si possa decidere .
    Se non soffermarci a riflettere.
    Fermandoci.
    Esattamente come ora, come davanti a queste opere. Osservando anche come tutto questo ci fa sentire.
    Se inquieti o sereni nella possibilità delle infinite visioni che possiamo avere di noi, consci della armonia di questa destrutturazione magari salvifica perche’ cambiamento.
    Si, perchè cambiamento è vita.
    Vita che passa davanti alle opere di Gennifer Deri  e fa molto, molto pensare.
    Tanto che , alla fine, trovi perfettamente normale non ci siano volti presenti in queste destrutturazioni e deformazioni del corpo perchè ,come mi spiega , questo è  uno spazio concettuale in cui un volto sarebbe stato limitante.
    Cosi resta il corpo.
    Anonimo e protagonista assoluto.
    Visto e rivisto in questa solo apparente spartizione di materia.
    Possibilità di andare oltre il percepito, verso l’armonia di quelle che sono in Gestalt la nostra figura e il nostro sfondo.
    Ciò  che vediamo chiaramente e ciò  che non c’è  ma ci permette di “essere”, armonicamente. In una visione olistica del nostro vivere sulla quale, in questo caso, il mezzo artistico usato ,ci permette di riflettere e di soffermarci e al quale dobbiamo essere grati.
    Come sempre quando l’Arte riesce a creare e regalarci questa meravigliosa possibilità.
    E non è mai abbastanza.

     

    Gennifer Deri (1991) vive a Cardoso in provincia di Lucca. É studentessa all’Accademia di Belle Arti di Carrara al biennio della cattedra di pittura di Giovanni Dessì, già diplomata in pittura . Di recente è fra i vincitori del progetto “Eternity” di Maurizio Cattelan a Carrara, della rassegna “Eneganart-Biennale delle Accademie” a Firenze, del premio Rotary Club di Carrara ed è stata fra gli artisti selezionati del Premio Artifact Prize a Modena.
    Dal 24 maggio al 3 giugno 2018
    B’art Gallery, Piazza del Centauro 1 55045 Pietrasanta( Lucca) orario 18.30 – 24.00

    #arte #fotografia #artista arte cultura fotografia mostre pietrasanta
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    Milene Mucci
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    Milene Mucci. Nata il giorno della Befana ad Arezzo vive a Carrara fra le Apuane e il mare . Scrive per Dols ( da anni) , per Exibart e Huffington Post. E' Arteterapeuta e Counselor Professionista formata in Aspic (Scuola Superiore Europea di Counseling Professionale) . Formatrice di Metodo Caviardage per la RdA , conduce laboratori di scrittura e mediazione artistica per la crescita personale, soprattutto in relazione all'empowerment femminile. Sua e' la rubrica su Dols dal titolo "Donne si nasce assertive si diventa" Gia' impegnata in battaglie per i diritti civili con Ignazio Marino e l'Associazione "Luca Coscioni ",è membro della Fondazione "Antonino Caponnetto" ,che si occupa di lotta alle mafie ,cittadinanza attiva , legalita' e Costituzione. Ha due figli ormai adulti ed in giro per il mondo ed un gatto di nome Sheva che le fa da assistente e che , per ora, e' ancora a casa .. :-)

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    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo roman Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo romanzo, L’arte della gioia, uscito dopo la sua morte (nel 1996 a 72 anni) e solo grazie alla dedizione del marito, Angelo Pellegrino. Il libro vide la luce nel 1998 presso Stampa Alternativa (e poi nel 2008 da Einaudi). Tollerata dai salotti intellettuali del tempo, dove era entrata grazie alla sua lunga relazione con il regista Citto Maselli, Goliarda Sapienza fu sempre insofferente nei confronti del mondo intellettuale e borghese. Attrice, scrittrice, donna libera, più irregolare che anticonformista, chissà cosa penserebbe dell’interesse che sta suscitando in questo periodo non solo la sua opera ma anche la sua vita.

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Lo studio delle lingue straniere alimenta la curiosità e stimola la voglia di apprendere in molte discipline anche ben diverse, soprattutto se sostenute da una capacità imprenditoriale. Questo lo dimostra la storia qui di seguito riportata di Marialuisa Portaluppi da noi intervistata.
    Post su Instagram 18032179283653753 Post su Instagram 18032179283653753
    https://www.dols.it/2025/05/20/lezione-damore/ Re https://www.dols.it/2025/05/20/lezione-damore/

Recensione poetica emozionale di Lezione d’amore. Sinfonia di un incontro.

Spettacolo scritto e diretto da Andrée Ruth Shammah, con Milena Vukotic, Federico De Giacomo e Andrea Soffiantini. Visto al teatro Franco Parenti Maggio 2025.
    La regista Elisabetta Sgarbi, che con Eugenio Lio La regista Elisabetta Sgarbi, che con Eugenio Lio ha anche scritto la sceneggiatura, spiega: «I personaggi sono nati e si sono sviluppati, per lo più, già con il volto di chi li avrebbe interpretati, il loro corpo, i loro modi. Questo ci ha aiutato molto nello scrivere il film, perché, laddove la sceneggiatura non poteva e non doveva dire, potevamo immaginare un colpo d’occhio, un movimento, un gesto, una espressione che riempissero quel “vuoto”. 

https://www.dols.it/2025/05/20/lisola-degli-idealisti/
    È il tempo delle rose È il tempo delle rose
    Bolle all'arcibmboldi Bolle all'arcibmboldi
    https://www.dols.it/2025/05/14/la-trama-fenicia A https://www.dols.it/2025/05/14/la-trama-fenicia

Aspettiamo con ansia l’imminente uscita del La trama fenicia del mitico texano.

La trama fenicia (The Phoenician Scheme) è il 13* film diretto da Wes Anderson, 56 anni, e da lui scritto con il 60enne Roman Coppola, segnando così la loro sesta collaborazione.
    Rose rosse per me Rose rosse per me
    Storia di Kechic una sartoria e un marchio di abbi Storia di Kechic una sartoria e un marchio di abbigliamento italo africano. Nasce dall’incontro tra Valeria Zanoni e Cheikh Diattara Lui senegalese e sarto, lei italiana ed esperta di comunicazione. Prende origine da questa amicizia, dalla voglia di creare qualcosa di bello insieme e di condividerlo.

https://www.dols.it/2025/05/09/amici-di-ago-e-filo/
    di Eugenio Alberti Schatz L’8 maggio si è inau di Eugenio Alberti Schatz

L’8 maggio si è inaugurata al Museo di Arte Occidentale e Orientale la mostra di Анна Голубовская (Anna Golubovskaja dal titolo Punti di attrazione (2022-2025).

https://www.dols.it/2025/05/11/punti-di-attrazione-di-anna-golubovskaja/
    Dicono di TE …. Ti sei divertita con “I nomi Dicono di TE ….

Ti sei divertita con “I nomi da Indiani”? Hai creato la tua tribù e inventato la leggenda sull’origine del tuo nome? Per costruire il tuo nome sei ricorsa a ciò che dicono gli altri per identificarti quando non ti conoscono se non superficialmente. Hai usato le similitudini che vengono in mente pensando a te.

Ora fai un passo avanti e segui i suggerimenti per una nuova scrittura “metaforica”!
https://www.dols.it/2025/05/12/te-metaforico/
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    Rose di maggio Rose di maggio
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Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
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A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
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E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
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C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
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