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    Home»Costume e società»Cultura»ARTEDIPARTE. UNA STANZA PER NOI E PER ALDA
    Cultura

    ARTEDIPARTE. UNA STANZA PER NOI E PER ALDA

    loredana mettaBy loredana metta28/02/2017Updated:07/03/2017Nessun commento7 Mins Read
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    CASA MUSEO PER ALDA MERINI
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    CASA MUSEO PER ALDA MERINILa casa-museo di Alda Merini, divenuta nel 2013 Casa delle Arti – Spazio Alda Merini, è gestita da alcuni anni dall’Associazione milanese La Casa delle Artiste.

    Artediparte

    Incontriamo Vincenza Pezzuto, da poco eletta sua presidente, per chiederle a che punto sia questo progetto: in preparazione la prima edizione di un Festival dedicato ad Alda Merini.
     Vuoi presentarti alle lettrici, Vincenza?
    Con molto piacere. Ho 59 anni. Ho condotto studi ad indirizzo pedagogico e ho conseguito una formazione professionale in counseling olistico, psicodramma e ipnosi. Uno degli interessi che ha guidato le più importanti scelte della mia vita è quello verso l’affascinante mondo dei bambini. Continuo a dedicarmi alla ricerca e alla sperimentazione psicosomatica, rafforzando ad ogni passo l’intuizione che è possibile superare i propri limiti, riscoprire in sé la vitalità e la sensibilità naturali, individuare la propria strada nella vita, esprimendo con spontaneità i propri sentimenti. Il vero potenziale umano non può che svilupparsi attraverso la spontaneità priva di meccanicismo e di cattivo finalismo che è propria del bambino e dell’artista. Durante la breve esperienza dell’insegnamento ai bambini non vedenti ho “visto” e toccato quella scintilla primordiale, pura e universale, che è in ogni bambino, ma che diventa ad ogni passo più invisibile e profonda man mano che si diventa adulti.

    Io credo nell’essenzialità dell’Arte. Recuperare l’arte e diffonderla epidemicamente significa recuperare la parte umana più istintiva, quegli elementi di spontaneità che si sono persi nell’evoluzione e che sono essenziali per vivere in equilibrio con noi stessi e col mondo; significa poter interrompere la corsa alla conquista delle poltrone in cui i nostri ego sprofondano, per sviluppare e condividere il meglio di sé, di noi, e stare bene. Questo percorso mi ha permesso di conoscere tante persone speciali. Ed è con alcune di loro che è nato il progetto La Casa delle Artiste. Un progetto tutto al femminile.

    Quando e per quali scopi è nata la vostra associazione?
    La casa delle Artiste è un’associazione culturale e di promozione sociale no profit. E’ nata nel maggio 2013, dopo un lungo lavoro di confronto e di co-progettazione di un gruppo di donne, artiste e non, insieme con Elena Ruginenti, allora Presidente della Commissione Pari Opportunità del Consiglio di zona 6 e la consigliera Bruna Colacicco.  Ciò che animava il gruppo era la voglia di dare all’arte di matrice femminile il giusto riconoscimento, la meritevole visibilità, da sempre prerogativa maschile. Lo scopo primario dell’associazione è quindi quello di promuovere l’arte femminile in tutte le sue forme e senza alcuna classificazione tra arti di serie A o di serie B, ma facilitando l’interazione tra le diverse espressioni artistiche e lo scambio culturale e artistico per un arricchimento dell’arte, dell’artista e dell’immaginario sociale. L’Associazione aspira all’inclusione alle attività di produzione e di fruizione artistica di tutte le donne che hanno voglia di esprimere la propria creatività e il proprio pensiero, di condividere e sviluppare i propri saperi e talenti artistici. La conciliazione è possibile quando la donna ritrova la fiducia in se stessa e il coraggio di cucirsi addosso il proprio tempo. Lo scopo ultimo è quello di costituire un punto di contatto tra arte e territorio, un canale di comunicazione e di diffusione artistica, attraverso nuove soggettività e nuove forme di socialità, contribuendo alla crescita e alla valorizzazione di uno dei più affascinanti quartieri di Milano, quello dei Navigli e delle zone adiacenti, romantico specchio d’arte, in cui il nuovo e il vecchio si esprimono con semplicità e naturalezza.
     

    Come mai avete deciso di concorrere al bando per l’assegnazione di questo importante spazio della memoria milanese, la casa dedicata a una delle artiste milanesi più sensibili e raffinate, e una delle più celebri autrici italiane? Come avete vissuto questa responsabilità?
    In verità, man mano che il nostro progetto prendeva forma, assumeva sempre più il profilo dell’artista  più significativa del nostro tempo, la cui casa è sempre stata aperta a tutti e per la quale la poesia, come l’arte tutta, doveva essere accessibile a chiunque. L’associazione la Casa delle Artiste è stata pensata e realizzata proprio come una casa aperta a tutte le arti, anche a quelle non conosciute. Partecipare al bando per l’assegnazione dello Spazio dedicato dal Comune ad Alda Merini, ci è sembrato naturale. Quando questo sogno si è realizzato è stato come stringere un matrimonio spirituale con Alda. Sembra una frase costruita quella che per le stanze della Casa  si senta aleggiare lo spirito di Alda; in realtà, è il sentimento di condivisione e di unione con lei che ci crea evidentemente questa suggestione.

    Ogni giorno ci confrontiamo con la responsabilità di mantenere fede ai nostri propositi, diffondendo lo spirito creativo con rispetto, impegno e dedizione, sotto il suo sguardo vigile!!

    stanza-di-alda-meriniQuali sono state le principali attività dell’associazione in questi ultimi anni?
    La casa ha ospitato numerose artiste donne: poete, attrici, pittrici, fotografe, scrittrici, antropologhe, danzatrici, ricercatrici. Ci sono stati concerti, rappresentazioni teatrali, conferenze, presentazioni di libri, mostre d’arte contemporanea, personali e collettive, attività ricreative e ludiche. Lo spazio è stato anche un luogo di incontro, di discussione e di confronto tra donne comuni sul proprio vivere “la stanza” della propria esistenza, disegnando insieme o ciascuna per proprio conto architetture di vita nuove e possibili finestre.

    Numerose sono state le attività teatrali di rilevanza etico sociale, come il recente spettacolo dell’attrice Francesca Vaccaro sulla vita di Rosa Balestreri; la conferenza della professoressa Maria Ferrone sul Genocidio degli Armeni, seguita da “il canto spezzato”, uno spettacolo multimediale ideato dalla soprano Ani Balian, accompagnata al pianoforte dalla giovane Eleonora Ravasi; la gara poetica, l’Angelico Certame, ideata e condotta dal poeta Max Ponte, che ha coinvolto tutti i presenti. Attività, quindi, che oltre ad avere un taglio artistico di alta qualità, affrontano temi sociali di grande importanza ed urgenza col coinvolgimento anche del pubblico presente. Inoltre, si organizzano attività ludiche coi bambini, come la festa di carnevale “Maschere e banditi” con  giochi e laboratorio per bambini: trucchi, costruzione mascherine-merenda  e poi sfilata delle mascherine nel quartiere con musica dal vivo con la Banda degli Ottoni.

    Prossimamente ci sarà Il Festival Casa Museo Alda Merini – 1^ edizione – nei giorni 21-22 e 23 marzo 2017, per celebrare e promuovere la figura di Alda Merini come donna, poetessa e simbolo di milanesità. L’evento è patrocinato dalla Regione Lombardia, dal Comune di Milano e dal Municipio 6 Milano. E molto altro ancora, in un continuo fermento di idee e proposte. Il programma mensile delle attività viene con largo anticipo pubblicato sul nostro sito e su Faceboock.

    A quale pubblico mirate?
    Tendiamo a un’ampia familiarizzazione di pubblico all’arte, a cominciare dai bambini, attraverso interventi laboratoriali all’interno della casa e anche all’esterno, presso strutture scolastiche e ricreative. E’ nostra convinzione che l’educazione al consumo di arte, lo stimolo alla ricezione sin da piccoli, favorisca la valorizzazione delle potenzialità proprie di ogni individuo ed operi un arricchimento culturale, personale e collettivo, ed una costante evoluzione sociale. Il nostro vuole essere un servizio socioculturale non ristretto ai soli appassionati d’arte, ma di stimolo e di attrazione di quelle fasce di pubblico meno coinvolte. Miriamo a stabilire un rapporto più stretto con il territorio e con la comunità, puntando sul coinvolgimento dei cittadini ad attività culturali, come “spettacoli dal vivo”, di alta qualità, con gli obiettivi principali di “consentire” l’accesso e la fruizione al più ampio numero di spettatori.

     Un messaggio per le nostre lettrici?
    La casa delle Artiste è un’associazione sostenuta da donne volontarie. L’impegno gestionale, di organizzazione e progettazione è notevole, ma anche estremamente entusiasmante. Ogni giorno accade qualcosa che allevia le fatiche, pagando riccamente in bellezza e varietà artistica spesso commuovente tanto è piena di forza interiore, di energia coinvolgente. Si è sempre detto che d’arte non si campa, ma non vivere l’arte è vivere da veri poveri. Il mio vuole essere un invito ad incontrarci, a frequentarci, a conoscerci, a farsi sfiorare da quel leggero fruscio con cui, di tanto in tanto, Alda, allegra e vezzosa, ci ricorda che lei, Alda Merini poetessa, è sempre una splendida ospite!

    Loredana Metta

    lartediparte[@]gmail.com

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    Alda Merini arte artiste bambini Donne Donne
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    loredana metta

    Loredana è una che da tutta la vita si ostina a definirsi musicista e lo è, o meglio, continua a desiderare di diventarlo con tutte le sue forze. Ama insegnare musica, nonostante i diplomi di Conservatorio e i numerosi corsi di specializzazione. Perché fare musica è trovare una via alla conoscenza di sé e il pianoforte è una palestra per la relazione con se stesse, con gli altri e le altre… Insegna Pratica e lettura pianistica al Conservatorio di Vicenza. La sua più grande emozione: vedere due mani inesperte toccare il pianoforte per la prima volta. Vive a Milano, con 9 piante, che hanno tutte un nome, e un certo numero di pupazzi, fra cui Fabio, il suo amato compagno. Adora il cinema, l’arte, la filosofia . É laureata a Bologna in discipline semiotiche.

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Aspettiamo con ansia l’imminente uscita del La trama fenicia del mitico texano.

La trama fenicia (The Phoenician Scheme) è il 13* film diretto da Wes Anderson, 56 anni, e da lui scritto con il 60enne Roman Coppola, segnando così la loro sesta collaborazione.
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https://www.dols.it/2025/05/09/amici-di-ago-e-filo/
    di Eugenio Alberti Schatz L’8 maggio si è inau di Eugenio Alberti Schatz

L’8 maggio si è inaugurata al Museo di Arte Occidentale e Orientale la mostra di Анна Голубовская (Anna Golubovskaja dal titolo Punti di attrazione (2022-2025).

https://www.dols.it/2025/05/11/punti-di-attrazione-di-anna-golubovskaja/
    Dicono di TE …. Ti sei divertita con “I nomi Dicono di TE ….

Ti sei divertita con “I nomi da Indiani”? Hai creato la tua tribù e inventato la leggenda sull’origine del tuo nome? Per costruire il tuo nome sei ricorsa a ciò che dicono gli altri per identificarti quando non ti conoscono se non superficialmente. Hai usato le similitudini che vengono in mente pensando a te.

Ora fai un passo avanti e segui i suggerimenti per una nuova scrittura “metaforica”!
https://www.dols.it/2025/05/12/te-metaforico/
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    Rose di maggio Rose di maggio
    https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie- https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie-e-le-altre-lallarme-atti-persecutori/

Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
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A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
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E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
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C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
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Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
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    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
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    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

https://www.dols.it/2025/05/04/la-statuaria-torinese-una-disputa-femminista/
    Post su Instagram 18064505543304814 Post su Instagram 18064505543304814
    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
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