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    Home»Salute e benessere»Sessuologia»Educazione sessuale a scuola
    Sessuologia

    Educazione sessuale a scuola

    MARIA PAOLA SIMEONEBy MARIA PAOLA SIMEONE13/06/2016Updated:13/06/2016Nessun commento6 Mins Read
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    Corsi di Prevenzione della Violenza di genere ed Educazione sessuale e affettiva nelle Scuole e Sportello Sessuologico.

    Le linee guida per l’Educazione Sessuale nell’Unione Europea individuate nella pubblicazione del 2013, della Direzione Generale per le Politiche Interne del Parlamento Europeo, Dipartimento C: Diritti dei Cittadini e Affari Costituzionali, Parità di Genere, intitolata Policies for Sexuality Education in the European Union, offrono un’analisi comparata della situazione negli Stati Membri e lasciano una traccia dei criteri utili all’armonizzazione dei sistemi educativi vocati alla prevenzione della violenza di genere.
    Danimarca
    L’educazione sessuale è diventata obbligatoria dal 1970 con l’adozione di linee guida per l’educazione sessuale nelle scuole.
    Un nuovo programma di studi è stato pubblicato nel 1991 dal Ministero della Pubblica Istruzione, in cui l’educazione sessuale è stata inclusa nelle lezioni al primo anno di scuola.
    Si può notare sul sito di pianificazione familiare danese, questo programma pioneristico
    per tre motivi principali:
    In primo luogo, l’educazione sessuale è da integrare in tutte le materie scolastiche;
    in secondo luogo, gli studenti possono porre una domanda su questo argomento in qualsiasi momento, e l’insegnante può introdurre un argomento di discussione collegato con la sessualità .
    Infine, la scuola può invitare ospiti come prostitute, omosessuali e persone correlate all’emergenza, per condividere la loro esperienza.
    Il rapporto aggiunge che dal gennaio 2007, tutti gli istituti di formazione hanno l’obbligo di fornire l’educazione sessuale, ma la partecipazione degli studenti ai corsi non è obbligatoria. Inoltre, i genitori non sono autorizzati a ritirare i propri figli dalle lezioni di educazione sessuale.
    Le scuole e gli insegnanti sono liberi di decidere l’orario e l’organizzazione del lezioni nonché la quantità di tempo dedicato all’attività.
    Il briefing ‘sessualità Informazione, educazione e comunicazione’ rilasciato dal 2007
    dal Progetto di sicurezza indica che il sesso Helpline giovanile istituito da Education Association offre un servizio telefonico gratuito e anonimo, nonché un sito web per rispondere alle domande circa le malattie sessualmente trasmissibili, l’aborto, l’HIV, ecc Nello stesso anno,il servizio di assistenza on-line (www.sexlinien.dk) ha ricevuto circa 940 visite al giorno e ha risposto a un totale di 7720 domande. Il servizio di consulenza telefonica ricevuto più di 2200 chiamate.

    Italia
    Il rapporto ‘Educazione Sessuale in Europa’ mostra che in Italia, l’educazione sessuale
    ha sempre dovuto affrontare l’opposizione della Chiesa cattolica e qualche gruppo politico. Nel 1991 l’Educazione sessuale è stata incorporata in lezioni di biologia, per un disegno di legge che mirava a rendere l’educazione sessuale materia scolastica non obbligatoria, ma legge non è stata poi approvata. Ora, non ci sono leggi per quanto riguarda questo argomento nel nostro paese, anche se sono state inoltrate molte proposte nel corso degli ultimi 30 anni. Inoltre nel 1984 il Concordato stabilisce che il Ministero della Pubblica Istruzione ha dovuto prendere in considerazione il punto di vista della
    vista della Chiesa Cattolica.
    Tuttavia, alcune scuole forniscono l’ educazione sessuale ai loro allievi di età compresa tra 14 a 19 anni. Alcune propongono un “programma minimo”, che consiste in una sola lezione nel corso dell’anno scolastico per gli alunni e che è uguale per tutti i gruppi di età. Alcune delle scuole propongono programmi più ampi.
    Il preside di ciascuna scuola è responsabile della politica scolastica sulla sessualità e sull’educazione, pertanto questa scelta è discrezionale. I contenuti di insegnamento si basano solo sulla biologia e sono tenuti da insegnanti di biologia in termini istituzionali.
    Famiglia e Consultori familiari sono, propositivi con corsi per informare e dare risposte immediate ai giovani sulle tematiche della sessualità e delle relazioni e sulle malattie sessualmente trasmesse, sono per le scuole italiane un opzione, non un obbligo istituzionale.
    Fin dall’adolescenza, la giovane donna e il giovane uomo, devono avere un’informazione chiara, oggettiva, sulla sessualità per gli aspetti biologici e per una visione emozionale e relazionale. La necessità di creare programmi e progetti integrati a sostegno dell’educazione sessuale per la conoscenza della sessualità non si esaurisce all’infanzia e all’adolescenza bensì deve continuare nella fase adulta e nella terza età.

    La sessualità può diventare un contesto violento per: abuso, aggressione sessuale, crimini di guerra, prostituzione, mutilazione dei genitali. La creazione di programmi di educazione alla sessualità è la base per la conoscenza chiara sulla sessualità e sulle relazioni interpersonali, quindi, sulle regole per una sana intimità.
    Tali conoscenze consentono un pieno sviluppo della capacità di apprendimento non solo cognitivo, di risoluzione di problemi, di capacità di compiere scelte adeguate e di essere protagonisti del proprio percorso di vita, ma anche di apprendimento emotivo che consente all’individuo di realizzarsi pienamente come adulto.

    La fase di vita della preadolescenza e dell’adolescenza comprende anche lo sviluppo della dimensione sessuale, coinvolgendo diversi aspetti della personalità, che, andando al di là dell’identità corporea del soggetto, coinvolge l’identità psicologica e sociale della persona nei suoi rapporti con gli altri. In questa direzione, educare alla sessualità non vuol dire solo stimolare nel ragazzo una graduale presa di coscienza delle caratteristiche somatiche e fisiologiche proprie dei due sessi, ma soprattutto estendere tale consapevolezza agli aspetti psico-sociali che la sessualità coinvolge. In questa prospettiva, è quindi fondamentale fornire a preadolescenti e adolescenti la possibilità di confrontarsi e riflettere in un clima di fiducia e di ascolto reciproco attraverso l’educazione socio-affettiva. Questa atmosfera tende a evitare che i ragazzi si chiudano in modo difensivo, rigido e stereotipato nelle loro posizioni, soprattutto riguardo la sfera della sessualità, la cui consapevolezza è fondamentale per l’individuo in evoluzione.
    Si ritiene perciò importante che un buon intervento di educazione alla sessualità utilizzi metodologie di tipo socio-affettivo, che cioè siano in grado di facilitare la creazione di uno spazio di dialogo e confronto all’interno del gruppo classe. Si tratta di aiutare i giovani a conoscere e riconoscere i vari aspetti di un problema, senza che l’adulto imponga norme e modelli di comportamento. La valorizzazione della dimensione sessuale va trasmessa attraverso il sostegno di competenze che hanno a che fare con il rispetto di sé e dell’altro, la responsabilità delle proprie azioni, la capacità di prendere decisioni in modo autonomo, quindi, più in generale ad avere un atteggiamento positivo e critico, non precostituito, nei confronti della sessualità.
    Da questo report si nota la distanza, non solo geografica della Danimarca dall’Italia!

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    MARIA PAOLA SIMEONE

    Maria Paola Simeone - ginecologa, sessuologa, ha creato una proposta di modello organizzativo per un Servizio di sessuologia per la prevenzione della violenza. Lavora presso il Consultorio Familiare nella Asl a Bari; si occupa di: adolescenza, menopausa, problemi di coppia, di identità di genere, di dolore pelvico.  Nelle scuole ha attivato corsi sull’affettività, sulla sessualità, per la consapevolezza nella comunicazione virtuale e per la diagnosi precoce dell'endometriosi. E' docente all'Università IULM al Master sulla Comunicazione in Ginecologia organizzato dall'AOGOI.  E’ membro della FISS (Federazione di sessuologia), dell'EFS (Società Europea di Sessuologia) e dell'ESSM (Società di Sexual Medicine). Partecipa ai convegni internazionali e alla ricerca in ginecologia e sessuologia. Autrice del libro ”l‘intimità perduta, oltre la sessualità alla ricerca dell'eros" Europa edizioni 2014 Nel 2017 nomina quadriennale "Comité d’experts en prévention et en promotion de la santé " Sante Publique -France

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Cambiare vita, dare spazio ai propri desideri e fare quello che davvero ci piace è il sogno di molti,
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intervistati non è per nulla contento della propria condizione lavorativa e il 60% pensa con
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https://www.dols.it/2025/04/16/francesca-rizzo-imprenditrice-di-successo-a-bali/
    Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni con mia cugina, che vive in Germania. Lei è alevita e ha sposato un ragazzo sunnita originario di Erzurum. Eppure, nonostante entrambi appartengano al popolo curdo, le differenze religiose sono bastate a creare muri. La famiglia del marito fatica ad accettarla, ritenendo gli aleviti culturalmente ed eticamente inferiori. Questo mi ha portato a riflettere su una dinamica universale: la tendenza dell’essere umano a costruire confini invisibili, a classificare, separare, giudicare.

Quante volte, da immigrati, ci siamo sentiti dire: “Se tutti fossero come voi, così integrati, sarebbe diverso”? Quante volte il nostro valore è stato misurato in base alla capacità di adattarci, di “assomigliare” alla cultura dominante? Ma questa non è una dinamica esclusiva delle migrazioni o della religione. Ovunque, gruppi diversi si osservano con sospetto. Il “diverso” fa paura.

Se ci spostassimo in un villaggio del Togo, del Senegal, del Congo, del Tibet, della Birmania o del Perù, troveremmo le stesse dinamiche: anche all’interno della stessa etnia, le tribù si guardano con diffidenza. Come se l’altro fosse meno degno, meno umano. È un istinto antico, quasi animale, nato dal bisogno di proteggere il proprio spazio. Ma qui nasce il paradosso: gli animali conoscono il proprio territorio e lo rispettano. Noi esseri umani, invece, non facciamo altro che invadere, appropriandoci, giudicando, alimentando paure e pregiudizi grandi come montagne.
https://www.dols.it/2025/04/16/pregiudizi-paura-e-confini-invisibili-il-difficile-cammino-dellumanita-verso-laccettazione/

⸻
    Regia di Guido Chiesa Prodotto da Iginio Straffi e Regia di Guido Chiesa
Prodotto da Iginio Straffi e Alessandro Usai
Con Micaela Ramazzotti, Edoardo Leo, Gloria Harvey, Andrea Pisani, Anna Bonaiuto
Al cinema dal 17 aprile
https://www.dols.it/2025/04/15/30-notti-con-il-mio-ex/
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E’ la prima ampia mostra personale in Italia dell’artista iraniana; che attraverso le sue opere filmiche e fotografiche esplora le rappresentazioni identitarie del femminile e del maschile nella sua cultura.
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Siamo in una cittadina, un po’ disastrata, del Sud Italia. La squadra di calcio locale naviga in pessime acque, finché succede qualcosa in grado di mutare le sorti della città e del team. Arriva infatti, da Milano, un grandissimo calciatore straniero. L’incontro di due realtà così lontane sarà il detonatore di grandi cambiamenti, a tutti i livelli.

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Le Assaggiatrici di Silvio Soldini è un triller. Sarebbe piaciuto ad Alfred Hitchcock, è nel suo stile.
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