Close Menu
    Facebook X (Twitter) Instagram
    Trending
    • La solitudine dei non amati
    • Monia Romanelli artista, pittrice, stilista, curatrice di mostre e poetessa
    • LADRI E LADRUNCOLI
    • L’amico fedele
    • Almost Real: quasi vero a Torino
    • Re Lear è morto a Mosca
    • L’amore che non muore
    • Mani nude
    Facebook Instagram
    Dol's Magazine
    • Pari opportunità
      • DIRITTO
      • DONNE E POLITICA
      • DONNE E SPORT
      • PARITA’ DI GENERE
      • DONNE E FILOSOFIA
    • Lavoro
      • BANDI, CONCORSI E PREMI
      • DONNE E ARTE
      • DONNE E ARCHITETTURA
      • DONNE E DENARO
      • MAMME E LAVORO
      • IMPRENDITORIA FEMMINILE
      • RISORSE UMANE
    • Donne digitali
      • ARTE DIGITALE
      • INNOVAZIONE
      • TECNOLOGIA
    • Salute e benessere
      • FOOD
      • GINECOLOGIA
      • NUTRIZIONE
      • MENTAL TRAINER
      • PSICOLOGIA
      • SESSUOLOGIA
    • Costume e società
      1. AMBIENTE
      2. ATTUALITA’
        • Good news
        • Think positive
        • Bad news
      3. CULTURA
        • Libri
        • Film
        • I racconti di dols
        • Mostre
      4. LIFE STYLE
      5. SOLIDARIETA’
      6. VIAGGI
      7. FACILITIES
      Featured

      La solitudine dei non amati

      By Dols06/06/20250
      Recent

      La solitudine dei non amati

      06/06/2025

      LADRI E LADRUNCOLI

      05/06/2025

      L’amico fedele

      04/06/2025
    • INIZIATIVE
      • CONDIVIDI CON DOL’S
      • EVENTI
        • Calendario eventi
      • TEST
      • LE DONNE ITALIANE
      • SCRIVILO SU DOL’S
        • Scritti su dol’s
    Dol's Magazine
    Home»Costume e società»La parola agli uomini»Per un uomo non è facile parlare di femminicidio
    La parola agli uomini

    Per un uomo non è facile parlare di femminicidio

    DolsBy Dols31/05/2016Updated:01/06/2016Nessun commento5 Mins Read
    Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    Share
    Facebook Twitter LinkedIn Pinterest Email

    Non è facile per un uomo esprimere un giudizio coerente e privo di imbarazzo nei confronti  del femminicidio.

    di Nico Conti 

    In questa nostra società occidentale, che spesso contrapponiamo per superiorità implicita a altri paesi e culture, si verificano ripetutamente fatti di cronaca che rendono difficile a chi è “maschio” esprimere un giudizio coerente e privo di imbarazzo nei confronti di questa supposta modernità: è in particolare il caso del femminicidio.
    L’ultimo femminicidio, in ordine di tempo, che fa scattare un doveroso ragionamento ”al maschile” sul tema della violenza ultima alla donna è quello della ragazza di Roma che, dopo una violenta lite, è stata strangolata nella sua auto e poi data a fuoco dal compagno.
    In particolare nel nostro Paese, si superano annualmente il centinaio di casi dove la donna viene assassinata e dove nella maggior parte delle situazioni è il partner a compiere il gesto inconsulto: cioè colui che avrebbe dovuto amare la vittima più di ogni altra persona a lei vicina.
    Se è impossibile entrare nel caso psicologico, meglio psichiatrico, per analizzare la follia del gesto, è doveroso da parte del “maschio” di turno tentare di compiere una qualche analisi dato che questo crimine per una logica di causa-effetto si chiama femminicidio, e non si può più trattare come fatto di cronaca isolato.
    Senza voler creare teorie sociologiche, per cui non avrei le competenze e nemmeno i dati necessari su cui basarle, devo partire da alcuni fatti del contesto che mi sembrano importanti, e che mi saltano agli occhi:
    1) Viviamo in una società post-maschilista: il potere non è più strettamente sinonimo di maschile, ma siamo ancora lontani da una società “asessuata”, vale a dire dove non c’entri il sesso a cui si appartiene ai fini della determinazione di chi comanda e dei
    ruoli che si hanno.
    Oserei dire che è una società neo-maschilista, almeno fino a quando una transizione sarà avvenuta in modo chiaro. Alcuni indizi fanno pensare che ciò non avverrà in un immediato futuro.

    Il genere maschile e femminile vengono strategicamente mantenuti separati sin dalla nascita (rosa le femmine e azzurro i maschi), addirittura si usa comunemente il termine “opposite sex”, il che manifesta già una violenza in sé come in altri termini, appunto opposti, quali padrone-servo.
    Molto è cambiato, ma non tutto: viviamo di fatto ancora in una apartheid dei sessi basata sul presupposto sbagliato della binarità di genere.
    Per non farla lunga: il potere è ancora in gran parte maschile, ma è minacciato da nuove visioni.
    2) Una statistica abbastanza recente dell’ISTAT rivelava che il 35% delle donne ha subito violenza fisica o sessuale da parte del partner e di altra persona.
    Dunque solo in Italia quasi sette milioni di donne hanno vissuto una violenza nell’arco della loro vita.
    Inoltre due terzi delle vittime di omicidi in ambito familiare è donna. Sono dati talmente macroscopici, che io “maschio” devo concludere che la violenza familiare non è l’eccezione ma la regola, e che se non sono responsabile della
    violenza diretta, che non mi appartiene, lo sono per quella indiretta dello status quo.
    Tutto questo fa davvero pensare a un monopolio del potere maschile seriamente minacciato, al quale alcuni di noi rispondono con la violenza, in mancanza di una cultura dell’uguaglianza e del rispetto.
    3) Non tragga in inganno quest’ultimo fatto di violenza assassina avvenuto a Roma: gli omicidi non sono caratterizzati dalla latitudine, o dalla situazione macroeconomica di un’area, ma sono diffusi e in aumento anche in regioni che dovrebbero essere economicamente più solide, come la Lombardia.
    4) Se l’economia e lo sviluppo di un’area non sembrano avere un influenza positiva a calmierare il femminicidio, forse è la mancanza di “tenuta sociale” che ha a che vedere con il fenomeno.
    In un periodo di grave crisi economica come quello che stiamo vivendo, la società si dirige verso un maggior individualismo, si perde il senso di società comune e difesa del debole, ci si sente minacciati dall’esterno (migranti, razze, culture altre).
    In altre parole viene a mancare proprio quella tenuta sociale, quel sentirsi collettività, quelle relazioni umane, e tutto viene ridotto a fatto privato.
    Ragion per cui non mi stupirei se i femminicidi aumentassero nei periodi di crisi economica, così come aumentano i suicidi.
    Insomma la più grande minaccia alla sicurezza “familiare” siamo noi stessi e siamo noi maschi.
    Manca il collante sociale e vengono a mancare i rapporti umani in senso lato (una volta ciò si sarebbe detto conseguenza della mercificazione dell’essere umano, ridotto a forza lavoro).
    Ora al di là delle teorie sociali, o della mancanza di una teoria sociale che non sono in grado di produrre, mi pare evidente che questi omicidi di donne, sono l’effetto di una causa più rilevante che non è da ritrovarsi solo nella violenza maschile tout-court, ma in una responsabilità sociale più ampia che portiamo tutti noi “maschi”.
    Tutto ciò mette in discussione il nostro modo ordinario di voler contrapporre l’essere maschi all’essere femmine.
    E’ in questa divisione costruita fittiziamente e socialmente la vera malattia mentale della nostra società.
    Le regole sociali del nostro comune “gioco di ruolo” non funzionano più. E’ questa dicotomia sempre più artificiosa maschile-femminile che genera violenza.
    Nella maggior parte dei casi avviene sulle donne, ma spesso anche sugli omosessuali, e a volte sulle minoranze transessuali, in altre parole è una violenza istituzionalizzata su tutto ciò che va contro questa netta separazione.

     

     NNico Contiico Conti nasce a Imola  nel 55. Laureato in economia si considera un sociologo amatoriale. Da diversi anni fa parte del Comitato italiano per il Projet Hessdalen. I suoi hobby sono pittura e disegno. Con Iacobellieditore ha pubblicato il suo primo libro Quando in cucina c’è solo lui e Come scrivere una bella lettera anonima.
    Share. Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    Avatar photo
    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

    Related Posts

    Lettera d’amore

    15/01/2025

    Sammy Basso, infinito presente

    12/10/2024

    Donne di valore

    10/12/2021
    Leave A Reply Cancel Reply

    Captcha in caricamento...

    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    La solitudine dei non amati, firmato e diretto dal La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
    https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-n https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-non-amati/

La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
    Post su Instagram 18090652831721010 Post su Instagram 18090652831721010
    Post su Instagram 18048668675601778 Post su Instagram 18048668675601778
    Post su Instagram 17876335017241317 Post su Instagram 17876335017241317
    Post su Instagram 18063607010115356 Post su Instagram 18063607010115356
    De bello a Gresart De bello a Gresart
    Post su Instagram 18117014455479037 Post su Instagram 18117014455479037
    Post su Instagram 18227739895291385 Post su Instagram 18227739895291385
    Recensione di Adriana Moltedo Recensione di Adriana Moltedo
    Recensione di Erica Arosio Recensione di Erica Arosio
    Post su Instagram 17959636775930644 Post su Instagram 17959636775930644
    Ho visitato di recente la bellissima mostra Un alt Ho visitato di recente la bellissima mostra Un altro sguardo Opere dalla Collezione Gemma De Angelis Testa a Villa Panza, (Varese). aperta al pubblico dall’11 aprile al 12 ottobre 2025 che rappresenta l’inaugurazione di un ciclo espositivo dedicato al tema del collezionismo come espressione di un pensiero e strumento di indagine del presen

https://www.dols.it/2025/05/26/un-altro-sguardo-e-gemma-de-angelis-testa/
    Pianocity con Chiara Schmidt Pianocity con Chiara Schmidt
    YUKINORI YANAGI ICARUS 27.03 – 27.07.2025 mostr YUKINORI YANAGI
ICARUS

27.03 – 27.07.2025
mostra in corso – navate
    Post su Instagram 18278106160281511 Post su Instagram 18278106160281511
    Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo roman Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo romanzo, L’arte della gioia, uscito dopo la sua morte (nel 1996 a 72 anni) e solo grazie alla dedizione del marito, Angelo Pellegrino. Il libro vide la luce nel 1998 presso Stampa Alternativa (e poi nel 2008 da Einaudi). Tollerata dai salotti intellettuali del tempo, dove era entrata grazie alla sua lunga relazione con il regista Citto Maselli, Goliarda Sapienza fu sempre insofferente nei confronti del mondo intellettuale e borghese. Attrice, scrittrice, donna libera, più irregolare che anticonformista, chissà cosa penserebbe dell’interesse che sta suscitando in questo periodo non solo la sua opera ma anche la sua vita.

https://www.dols.it/2025/05/22/fuori/
    https://www.dols.it/2025/05/21/lo-studio-delle-lin https://www.dols.it/2025/05/21/lo-studio-delle-lingue-porta-dappertutto/

Lo studio delle lingue straniere alimenta la curiosità e stimola la voglia di apprendere in molte discipline anche ben diverse, soprattutto se sostenute da una capacità imprenditoriale. Questo lo dimostra la storia qui di seguito riportata di Marialuisa Portaluppi da noi intervistata.
    Post su Instagram 18032179283653753 Post su Instagram 18032179283653753
    https://www.dols.it/2025/05/20/lezione-damore/ Re https://www.dols.it/2025/05/20/lezione-damore/

Recensione poetica emozionale di Lezione d’amore. Sinfonia di un incontro.

Spettacolo scritto e diretto da Andrée Ruth Shammah, con Milena Vukotic, Federico De Giacomo e Andrea Soffiantini. Visto al teatro Franco Parenti Maggio 2025.
    Carica altro Segui su Instagram
    Quando verrà la fin di vita

    non fu l’amore

    Non fu l'amore
    non fu l'amore

    Di cibo e di amore

    Di cibo e di amore - Marta Ajò - copertina

    CHI SIAMO
    • La Redazione
    • La storia di Dol’s
    • Le sinergie di dol’s
    • INFORMATIVA PRIVACY
    • Pubblicizza su Dol’s Magazine
    • Iscriviti a dol’s

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.

    Questo sito utilizza cookie, eventualmente anche di terze parti, per offrirti una migliore esperienza di navigazione.
    Per saperne di più clicca qui, procedendo nella navigazione o cliccando su OK acconsenti all’uso di tutti i cookie.
    OK