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    Home»Pari opportunità»Prima pedalata con il velo contro la violenza di genere
    Pari opportunità

    Prima pedalata con il velo contro la violenza di genere

    Caterina Della TorreBy Caterina Della Torre25/03/2016Updated:25/03/2016Nessun commento4 Mins Read
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    SUMAYA-BICICLETTATA
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    La Biciclettata è  avvenuta a Milano il 13 marzo guidata da Sumaya Abdel Qader e ad altre 200 donne per lo più musulmane. E’ stata la prima pedalata con il velo, contro la violenza e la discriminazione di genere.

    Stavo pubblicando questo articolo quando sono avvenute le azioni terroristiche  in Belgio a Bruxelles  e mi sono fermata. Direte che una biciclettata pacifica di donne mussulmane a Milano non ha niente a che vedere con le azioni terroristiche che stanno  accadendo in Europa e nel mondo. Certo, avete ragione, ma la mia mano si è fermata lo stesso un attimo per capire e forse per stare vicino a coloro che hanno perso la via innocentemente.

    Ed è innocente la biciclettata avvenuta a Milano il 13 marzo e guidata da Sumaya Abdel Qader, BICICLETTATA-2Sulinda, e ad altre 200 donne per lo più musulmane, per la prima pedalata con il velo, contro la violenza e la discriminazione di genere. Sette chilometri appena, un gesto simbolico, ma molte delle donne che anno partecipato non salivano in biciclette da tempo e  e bici messe a disposizione dal bikesharing del Comune – dalla Moschea di via Padova sono state molto utili  per coprire la breve distanza tra via Palmanova e Porta Venezia.

    Un corteo allegro e spensierato portato avanti con la gioia di potersi muovere da sole, in autonomia. E a nulla sembra sia servito il monito dell’Imam che scherzosamente (così è stata mitigata poi l’affermazione) ammoniva che le donne non devono andare in bicicletta, meglio una cadillac.

    Abbiamo voluto intervistare Sumaya, nostra vecchia conoscenza, dai tempi in cui aveva scritto’‘Porto il velo, adoro i Queen”. in cui racconta le sue esperienze di immigrata di seconda generazione.

    Sulinda, Sumaya Abdel Qader, nasce a Perugia nel ‘ 78 è figlia di immigrati giordano-palestinesi. E’ laureata in biologia e in lingue e culture straniere. Sta conseguendo una laurea specialistica in sociologia. Collabora con Università e scuole italiane tenendo conferenze, lezioni e corsi su: Islam, mondo arabo-islamico, musulmani europei, immigrazione, nuovi italiani, intercultura, ecc…

    caimE’ Italiana, e porta i velo e questo la rende diversa ma anche lei combatte  contro la violenza che sta accanendosi sempre più verso le donne. Quindi la sua diversità si ferma al velo:) perchè fa le stesse cose che una donna dalla sua età con tre bambini farebbe.

    Sumaya sembra una donna a cavallo di due mondi. Nata in Italia da genitori giordani a Perugia con tre figli (13, 11 e 6). Abita a Milano 13 anni. Moderna per un verso ma  tradizionalista dall’altro,  Sulinda iscrive le sue figlie dalle Orsoline ma  allo stesso tempo pratica la propria fede musulmana con devozione ma senza per questo trovarsi in contrasto con la cultura italiana.

    Le donne islamiche di Milano sono il motore eventi organizzati per affermare con forza i propri diritti. Il Il Caim, coordinamento delle associazioni islamiche di Milano, Monza e Brianza, presenterà il progetto Aisha contro la violenza e la discriminazione delle donne, in particolare mussulmane.

    Come è nata l’idea della biciclettata?
    E’ stata casuale. Stavamo progettando un’iniziativa contro la violenza alle donne, non solo mussulmane, quando abbiamo letto che l’Imam condannava l’uso della bicicletta.  Da parte delle donne mussulmane  hanno protestato vivamente, sentendosi private di un’acquisizione  che dava loro più autonomia. Contemporaneamente si è manifestato l’interesse della giornalista Maria Teresa Montaruli che organizza dei corsi di bicicletta per donne di ogni provenienza e la manifestazione ha avuto con grande risonanza anche sulla stampa. L’Imam che voleva dire nella sua  affermazione che le donne musulmane non vanno in bicicletta, ma meritano di più una cadillac o una mercede, ha aderito alla biciclettata come centro islamico.

    bicicletta3Perchè proprio una bicicletta?
    Perchè questa è vista come uno strumento di autonomia. Ma ciò non ha niente a che fare con a religione islamica. I testi sono stati scritti quando la bicicletta non esisteva ancora e le mogli del profeta andavano a cavallo o a dorso di cammello.
    Inoltre la bicicletta è  il mezzo meno costoso e più ecologico.
    Abbiamo anche voluto  sostenere  la squadra femminile di cicliclismo in Adghanistan.

    Vedo sul tuo profilo Facebook, molte giovani laureande ingegnere. Ci sono molte donne che studiano ingegneria a Milano?

    Certo, ingegneria civile, fisica, archiettura, ingegneria aereospaziale, chimica e medicina.
    Tra i musulmani arabi sono molto in voga le  materie scientifiche. E’ una questione di prestigio. Sono molte le ragazze che propendono per materie scientifiche, forse più donne che uomini.  Le famiglie si impegnano a far studiare i propri figli  e se non ci riescono sono gli studenti stessi ad impegnarsi.

    Solo di recente c’è stata una ripresa delle materia umanistiche un tempo messe all’ultimo gradino degli studi universitari. Ultimamente sta prendendo piede anche giurisprudenza

    Quindi…ogno mondo e paese. Grazie Sumaya.

     

     

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    caterina-torre-hp
    Caterina Della Torre
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    Proprietaria di www.dols.it di cui è direttrice editoriale e general manger Nata a Bari nel 1958, sposata con una una figlia. Linguista, laureata in russo e inglese, passata al marketing ed alla comunicazione. Dopo cinque anni in Armando Testa, dove seguiva i mercati dell’Est Europa per il new business e dopo una breve esperienza in un network interazionale di pubblicità, ha iniziato a lavorare su Internet. Dopo una breve conoscenza di Webgrrls Italy, passa nel 1998 a progettare con tre socie il sito delle donne on line, dedicato a quello che le donne volevano incontrare su Internet e non trovavano ancora. L’esperienza di dol’s le ha permesso di coniugare la sua esperienza di marketing, comunicazione ed anche l’aspetto linguistico (conosce l’inglese, il russo, il tedesco, il francese, lo spagnolo e altre lingue minori :) ). Specializzata in pubbliche relazioni e marketing della comunicazione, si occupa di lavoro (con uno sguardo all’imprenditoria e al diritto del lavoro), solidarietà, formazione (è stata docente di webmarketing per IFOA, Galdus e Talete). Organizzatrice di eventi indirizzati ad un pubblico femminile, da più di 10 anni si occupa di pari opportunità. Redattrice e content manager per dol’s, ha scritto molti degli articoli pubblicati su www.dols.it.

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