È sempre necessario? La coppetta mestruale, questa sconosciuta.
Strano titolo direte voi. E cosa mai può c’entrare con la ginecologia?
Forse avete anche ragione ma il tutto è nato da un libro che sto leggendo (e che vi raccomando), intitolato “Usa e getta”, dell’economista Serge Latouche.
Professore emerito di scienze economiche all’Università di Paris-Sud ha il pregio dello scrivere piacevole, comprensibile e di essere un convinto sostenitore della decrescita come alternativa di un sistema economico di iper consumo e spreco.
Ed ecco la connessione: sempre più frequentemente c’è interesse, da parte delle giovani pazienti, sull’utilizzo della coppetta mestruale.
Alternativa ecologica agli assorbenti usa e getta, da prodotto di nicchia, sta aumentando il suo consenso fra le donne attente al fattore economico e fra quelle sensibili ad un consumo critico e rispettoso dell’ambiente.
Certo è che rispetto alle prime coppette, rigide e di aspetto un po’ monacale, quelle attuali di svariati colori (anche in versione glitter), consistenza, forma, sono più accattivanti, tali da rendere il rito mensile più gioioso, semplice, meno impegnativo e contribuendo a togliere quell’alone di tabù che ancora talvolta sussiste.(“dottoressa, le mie cose…” No care ragazze, chiamiamole mestruazioni!).
Qualche informazione in più per le neofite o curiose dell’argomento.
La coppetta mestruale, una vetusta signora datata 1930, progettata da una donna (tanto per cambiare), ha la funzione di essere un raccoglitore a forma più o meno di imbuto del sangue mestruale.
Costituite da materiali anallergici, garantite per circa 10 anni con una minima manutenzione, differiscono fra di loro sostanzialmente per dimensioni (piccole, medie, grandi) e consistenza. In pratica, le grandi sono indicate per donne con parti spontanei o quelle con mestruazioni abbondanti. La preferenza per la consistenza è soggettiva; le rigide sono forse più facili inizialmente da inserire ma possono creare a volte un lieve senso di fastidio.
L‘inserimento e l’estrazione sono molto semplici essendo provvista di un gambo che in caso di eccessiva lunghezza può essere facilmente tagliato e accorciato. Sicuramente, almeno inizialmente, un po di pratica è consigliata ma, il tutto, è realmente semplice e fattibile anche alle più “imbranate”.
Quindi, consiglio pratico, chiuse in luogo sicuro, lontano da occhi indiscreti, giocate con la vostra coppetta certe che non si perderà mai nei meandri del vostro corpo. Lì viene inserita e lì rimane!
La sua gestione durante i giorni di utilizzo è altrettanto semplice. A seconda della quantità del ciclo, viene svuotata ogni 4/8 ore, arrivando a 12 ore ( potete tenerla anche di notte) in caso di ciclo scarso. Quando viene reinserita è sufficiente lavarla con acqua e sapone neutro (il detergente per l’igiene intima va bene) e se fuori casa o in viaggio nel deserto, basta sciacquarla bene con l’acqua della vostra onnipresente minerale.
Per le igieniste, usate tranquillamente le mani. Non è necessario sterilizzarle, basta lavarle; la vagina è un ambiente molto poco sterile e fisiologicamente resistente a – quasi – tutto!
Quindi, facile da inserire/ togliere, semplice la manutenzione, presenta il grande vantaggio di potete essere usata sia negli sport più spericolati perché non si muove ma anche al mare/ piscina non assorbendo liquidi ed evitando l’effetto spugna fonte di possibili irritazioni o minimi fastidi.
Controindicazioni? Poche-poche.
Sconsigliata nelle settimane successive al parto spontaneo o aborto, agli interventi chirurgici vaginali e, esclusivamente per questioni meccaniche, cautela nel caso di concomitante utilizzo dell’ anello contraccettivo. Nessun problema con lo IUD.
Tale meraviglia ( realmente molte donne ne sono entusiaste), potete acquistarla in farmacia, erboristeria, negozi di articoli sanitari, on line.
Il costo è di circa 15/ 30 euro e il risparmio a lungo termine è assicurato.
Non vi resta ora che provare. Un consiglio: visto l’avvicinarsi delle festività, potrebbe essere un regalo originale alla amica- chehatutto- o a quella impegnata politicamente, alla vegana fervida sostenitrice del green sostenibile. Una coppetta coloratissima nel suo elegante sacchettino contenitore farà scalpore.
Se poi assocerete il piccolo, prezioso libro di Serge Latouche, contribuirete sicuramente a combattere la imperante, pericolosa cultura dell’usa-e-getta.
E il mondo ve ne sarà grato.
1 commento
Grazie. Finalmente qualcuno che affronta il tema “coppetta mestruale” con cognizione ed obiettività e senza i condizionamenti delle multinazionali che producono pannolini e tamponi! In veste di produttore di cppette mestruali non posso che essere felice del fatto che forse comincino ad emergere e a diffondersi i veri valori della coppetta rispetto ai sistemi tradizionali: sicurezza, praticità, economia, ecologia. Ancora grazie.