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    Home»Costume e società»Cultura»No gender
    Cultura

    No gender

    DolsBy Dols27/10/2015Nessun commento5 Mins Read
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    Il sesso non è il genere. Un libro di Graziela Priulla sull’identità di genere

    di  Graziella Priulla

    Per quanto possa sembrare anacronistico, è in corso una crociata che scatena una fobia collettiva con l’obiettivo di segnalare la pericolosità dell’educazione “al gender”. La scuola è diventata il bersaglio della propaganda di movimenti cattolici fondamentalisti collegati con gruppi dell’estrema destra. Sono gli stessi che si mobilitano per il Family Day e descrivono la famiglia come un fortino assediato da forse oscure e pericolose.
    Giocano sulle ansie dei genitori usando un vocabolario evocativo che include costantemente “pornografia”, “masturbazione”, “cambio di sesso”, “pedofilia”. Sanno che per far presa il linguaggio anziché pacato dev’essere esagitato, anziché documentato dev’essere emozionale.
    È nelle aule di Satana (sic) che, secondo i nuovi crociati, la potentissima lobby gay starebbe cercando di inculcare nelle menti delle giovani generazioni la temibile “ideologia gender” (o teoria gender, o dittatura gender), sterco del demonio. Tali espressioni hanno cominciato a diffondersi in modo virale nel campo mediatico e politico nel corso dell’ultimo triennio.
    Nel momento in cui si interviene nelle scuole con progetti che mirano a promuovere il rispetto delle diversità, la propaganda dice che in questo modo si promuove lo “stile di vita gay” e si “omosessualizzano” gli e le studenti. Come se omosessuali si potesse diventare o scegliere di essere.
    c'è-differenzaNel momento in cui vengono posti a tema le culture e i linguaggi degli stereotipi e dei pregiudizi, si grida all’attacco alla famiglia. Come se la famiglia dovesse esser sostenuta dall’ignoranza e dalle fobie e non dall’educazione ai sentimenti e al rispetto.
    Intorno a che cosa si coagula tanta ostilità? L’uso polemico dei termini ‘teoria’ e ‘ideologia’, con l’etichettamento che ne consegue, mira a destituire un intero campo di studi dalla sua legittimità e ad occultarne la storia.
    Gender è la parola inglese per “genere”, inteso come genere sessuale. Da oltre trent’anni in tutto il mondo essa è associata non a un’ideologia, non a una teoria, ma al campo variegato e interdisciplinare dei Gender Studies, in Italia Studi di genere.
    Gli studi di genere non intendono affermare che maschi e femmine non sono differenti, ma che il sesso non è il genere. Cioè il sesso è un dato con cui si viene al mondo ma il genere è il valore, il colore, il ruolo, il significato, il carattere, i limiti e le aspettative che io attribuisco al sesso. Non sono parole di un’eretica, ma della monaca benedettina e docente di teologia Benedetta Zorzi.

    Questo vasto campo del sapere ha dato vita ad una costellazione di ricerche e strumenti concettuali in molti campi, dalla storia alla psicologia, all’economia, alla giurisprudenza, alle scienze sociali e a quelle letterarie e linguistiche; sono studi ormai diffusi nelle università di tutti i Paesi sviluppati (perfino in Tunisia) e hanno prodotto ricche bibliografie.
    Per esempio nei dipartimenti di sociologia si controllano i differenziali retributivi, le opportunità di carriera, i carichi di lavoro degli uomini e delle donne. Le politologhe studiano la presenza femminile nelle assemblee elettive. Le letterate decostruiscono il luogo comune dell’assenza delle scrittrici dalla letteratura e recuperano nomi di autrici dimenticate. Le filosofe indicano la genesi delle norme sociali che indicavano nella donna un essere inferiore, incapace di doti di intelligenza e di responsabilità che andassero oltre la cura della famiglia e della casa. Le psicologhe si concentrano sul bullismo e sui comportamenti violenti nei confronti di tutte e di tutti coloro che non coincidono esattamente con l’immagine che ci fa dell’essere una ragazza o una donna o dell’essere un ragazzo o un uomo.
    Le evidenze raggiunte mostrano il peso degli stereotipi nelle relazioni tra i generi, parlano della loro trasmissione attraverso l’educazione, il linguaggio, i mass media. Sostengono che la scuola è luogo essenziale per la formazione di identità e orientamenti che, senza negare le differenze genetiche e biologiche, le privino della carica di violenza e delle discriminazioni che hanno accompagnato storicamente le relazioni tra uomini e donne.

    La maggior parte dei Paesi europei tiene conto di queste acquisizioni nel curriculum scolastico.
    L’Italia è stata rimproverata dal Comitato di monitoraggio dell’ONU, che ha espresso preoccupazione per l’inadeguatezza degli sforzi compiuti per combattere gli stereotipi attraverso l’istruzione e ritiene essenziale che i libri di testo e i materiali formativi vengano esaminati e revisionati, con l’obiettivo di presentare il ruolo delle donne e degli uomini in maniera non stereotipata.
    In molte e in molti stiamo lavorando per ovviare a queste lacune.
    Per quanto mi riguarda ho scritto un manuale dal titolo “C’è differenza. Identità di genere e linguaggi” (ed. Franco Angeli) per cercare risposte a queste domande: come si definiscono, oltre ai dati genetici e biologici, i confini tra maschile e femminile? quali differenze si sono istituite nei diversi periodi della storia? quanta fatica sono costate le conquiste di civiltà di cui ora tutte e tutti godiamo? i ruoli di genere sono connotati e definiti una volta per tutte? chi e come ce li insegna? Perché resiste, nel terzo millennio, la doppia morale? come reagisce la società di fronte al fantasma inatteso della libertà femminile? come reagiscono le persone di fronte alle diversità? perché i mass media sviliscono a oggetto i corpi delle donne?

    A me non paiono domande scandalose, non penso con questo di corrompere i giovani: cerco invece di aiutarli a crescere. Quando facciamo percorso critico sugli stereotipi di genere non stiamo attuando chissà quali stravolgimenti: stiamo solo rendendo percettibili le regole invisibili che condizionano ognuno di noi.
    È questo che si teme?

    gender sesso
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    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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    Caterina Della Torre

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    Redattora del sito internet www dols.it

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    Rose di maggio Rose di maggio
    https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie- https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie-e-le-altre-lallarme-atti-persecutori/

Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
    https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello- https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello-2025-e-femmina/

A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
    Post su Instagram 18054001580213162 Post su Instagram 18054001580213162
    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

https://www.dols.it/2025/05/04/la-statuaria-torinese-una-disputa-femminista/
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    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
https://www.dols.it/2025/04/30/il-valore-del-rispetto-in-un-mondo-che-ha-dimenticato-lumanita/
    Si approssima maggio Si approssima maggio
    Papa Francesco è stato raccontato al cinema da au Papa Francesco è stato raccontato al cinema da autori come Wim Wenders, Gianfranco Rosi e Daniele Luchetti, perché la sua figura ha esercitato un forte impatto non solo sulla Chiesa cattolica, ma anche sulla società laica credente e non credente e sulla politica mondiale.

https://www.dols.it/2025/04/26/chiamatemi-francesco-il-papa-della-gente/
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