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    Home»Salute e benessere»Nutrizione»Chia i semi della forza dalle origini antiche
    Nutrizione

    Chia i semi della forza dalle origini antiche

    Elisabetta RaveraBy Elisabetta Ravera16/10/2015Nessun commento4 Mins Read
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    chia_field - semino-atzechi
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    E’ la Salvia Hispanica la pianta che produce questi piccoli semi tanto usati dalle popolazione Maya e Azteche del Messico e Guatemala.

    I “semi della forza”, avevano la proprietà di donare una grande energia e sostentamento a chi li consumava, tanto che i guerrieri ne facevano uso proprio per affrontare le battaglie.

    Si presentano come semi dalle dimensioni molto contenute, di colore scuro, anche se esiste una varietà chiara, ma generalmente in commercio è quella a gradazione brunastra a prevalere.

    Ma da dove deriva questa straordinaria capacità di dare “una spinta in più” a chi li consuma?

    Pare quasi impossibile che semini così piccoli siano uno scrigno che raccoglie tanti preziosi nutrienti, come ad esempio tutti gli aminoacidi essenziali, importanti per formare le proteine di cui l’organismo ha bisogno. Per un migliore assorbimento della parte proteica la chia deve essere consumata sotto forma di farina, altrimenti l’estrazione degli aminoacidi è scarsa. Migliore è invece l’assorbimento di micronutrienti come i minerali , potassio, magnesio ferro e calcio, per citare quelli in percentuale maggiori, quindi minerali estremamente utili per la salute di pelle, ossa, muscoli e per la ossigenazione cellulare. Ecco quindi svelato perché gli antichi guerrieri Aztechi ne facevano uso a piene mani, la potenza muscolare e la capacità di reazione a stress anche intensi veniva potenziata dal consumo regolare di chia.

    Ma i vantaggi della chia non si fermano qui, è anche una ottima fonte energetica , sia di carboidrati che di grassi.

    Allora chi è a dieta ipocalorica potrebbe storcere il naso e ritenere la chia “pericolosa”.

    chia- semiIn realtà invece è una preziosa alleata di chi vuole ottimizzare la sua forma fisica e rientrare in peso nel modo più naturale possibile.

    Infatti la chia ha un alto contenuto di fibre, tali da poter assorbire acqua fino a 9 volte il proprio peso , quindi quando ingerita forma un gel che ingloba scorie, tossine e grassi in eccesso, questo facilita la funzione intestinale, regolarizzandola, forma un gel vischioso lungo le pareti intestinali, proteggendole dagli attacchi dei germi patogeni e contribuisce a dare un maggiore senso di sazietà, riducendo il rischio di spuntini pericolosi.

    Il grosso vantaggio della chia è che è ricca in acidi grassi omega 3, in quantitativi a parità di peso più elevati rispetto ai pesci come il salmone o il tonno e ai semi di lino. Gli omega 3 sono indispensabili per bilanciare il metabolismo dei grassi, compreso il colesterolo, e per ridurre le infiammazioni che sono facilitate da uno sbilanciamento del rapporto omega 3 e 6; gli omega 3 intervengono anche sulla salute delle membrane cellulari di tutto il corpo, in particolare di quelle nervose, quindi una buona salute dei nostri neuroni dipende anche da come ci alimentiamo, lo stress ossidativo è ormai un pericolo quotidiano che i semi di chia riescono a minimizzare.

    Ma il quantitativo da assumere al giorno?

    Sull’onda dell’entusiasmo meglio non strafare, i semi di chia sono consigliati in un quantitativo ottimale di 25 grammi al giorno, in pratica due cucchiai e mezzo da minestra. Si possono aggiungere a insalate o a zuppe, oppure frullati assieme a bevande, possono essere utilizzati come lassativi, nel qual caso è opportuno metterli a mollo in un abbondante bicchiere di acqua e poi, quando l’aspetto diventa gelificato, in genere dopo qualche ora, si possono bere, avendo l’accortezza di idratarsi molto, quindi di bere almeno un supplementare bicchiere di acqua.

    I semi di chia possono quindi essere tranquillamente utilizzati anche da chi è celiaco, non contengono glutine e dai diabetici, perchè ricchi in carboidrati a basso indice glicemico.

    Una sola raccomandazione: evitiamo di consumare i semi di chia quando dobbiamo assumere in contemporanea dei farmaci, perché potrebbero ridurre di molto il loro effetto, in particolare attenzione ai concomitanti medicamenti per l’ipertensione, perché la chia ha un naturale potere ipotensivo, in questo caso potrebbe potenziarne l’effetto.

    Un’unico neo è la reperibilità, la chia è presente nei supermercati bio e in erboristerie ben fornite, a un prezzo non proprio popolare, un po’ meglio forse online, ma i vantaggi valgono qualche piccolo sacrificio!

    atzechi chia
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    Elisabetta Ravera
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    Elisabetta Ravera medico chirurgo, specialista in nutrizione clinica e dietetica, naturopata. Ha gestito l'unità di supporto nutrizionale all'Istituto Tumori di Milano, successivamente si è dedicata alla ricerca clinica. e attualmente esercita la libera professione nell'ambito dietologico-nutrizionale a Cogoleto, nella Riviera Ligure di Ponente e a Genova. Collabora con la rivista "L'Altra Medicina" e ha un suo sito internet www.nutrizionearmonia.it.

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    Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo roman Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo romanzo, L’arte della gioia, uscito dopo la sua morte (nel 1996 a 72 anni) e solo grazie alla dedizione del marito, Angelo Pellegrino. Il libro vide la luce nel 1998 presso Stampa Alternativa (e poi nel 2008 da Einaudi). Tollerata dai salotti intellettuali del tempo, dove era entrata grazie alla sua lunga relazione con il regista Citto Maselli, Goliarda Sapienza fu sempre insofferente nei confronti del mondo intellettuale e borghese. Attrice, scrittrice, donna libera, più irregolare che anticonformista, chissà cosa penserebbe dell’interesse che sta suscitando in questo periodo non solo la sua opera ma anche la sua vita.

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Lo studio delle lingue straniere alimenta la curiosità e stimola la voglia di apprendere in molte discipline anche ben diverse, soprattutto se sostenute da una capacità imprenditoriale. Questo lo dimostra la storia qui di seguito riportata di Marialuisa Portaluppi da noi intervistata.
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Recensione poetica emozionale di Lezione d’amore. Sinfonia di un incontro.

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