Miti d’oggi

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 Il vero dramma è che non sappiamo spendere, non che non sappiamo guadagnare!

Tra il 1954 e il 1956 Roland Barthes scriveva il libro Miti d’oggi, pubblicato nel febbraio 1957. Nel suo saggio parlava delle fissazioni e degli idoli della piccola borghesia, analizzando la società di massa degli anni cinquanta.

Asseriva che la cultura di massa “sta nella capacità di trasformare il culturale in normale”. Con questo intendeva evidenziare come la cultura mediatica, parlando e riparlando di fatti e persone spesso futili, tendeva a trasformarli in oggetti tanto superlativi quanto naturali.

Significa che la potenza della cultura di massa sta nel far passare per ovvio ciò che essa ha costruito a suo uso e consumo. Quindi il mito non sta nelle cose, ma in come esse ci vengono “vendute”.

A distanza di quasi 60 anni poco o niente è cambiato. Le nostre scelte sono tutt’ora condizionate dalla “cultura di massa”.

Continuiamo fare scelte che sono quelle “del gregge” perché uscire dal mucchio ci spaventa. Questo ci porta a conformarci con un mondo dove continuiamo a cercare un lavoro che sia ben retribuito invece di imparare a gestire il denaro che guadagniamo.

Passiamo la nostra vita lavorativa aspettandoci un aumento di stipendio senza porci mai il problema di cosa realmente facciamo poi con quei soldi in più.

È storia comune che se guadagniamo 1.000 spendiamo 1.000, se ne guadagniamo 1.500 ne spendiamo 1.500. Il vero dramma è che non sappiamo spendere, non che non sappiamo guadagnare!

La differenza nella nostra qualità di vita potremo farla solo e soltanto imparando che non è quanti soldi guadagniamo che è importante, ma quanti soldi riusciamo a mantenere. E a investire!

Perché è di nuovo la cultura di massa che ci spinge verso acquisti che ci “conformano” alla collettività: l’auto d’immagine, la casa di prestigio, l’abbigliamento firmato, gli accessori di grido.

E così sperperiamo mese dopo mese ogni centesimo guadagnato senza porci il problema del nostro benessere finanziario finché non è troppo tardi.

Forse dovremmo imparare a cambiare “focus” e cominciare a vedere le cose da un altro punto di vista. Perché se non cambiamo il nostro punto di vista attuale, resteremo per sempre schiave di ciò che la cultura di massa renderà normale anche se non lo è affatto.

Potereconomico.com è una società con sede a Milano che ha fatto dell’educazione finanziaria rivolta alle donne il proprio credo e lotta quotidianamente per sconfiggere l’ignoranza economica che porta inesorabilmente le donne a rovinarsi con le proprie mani. Con Dol’s Magazine pubblica regolarmente “pillole” di finanza personale per debellare la scarsa cultura finanziaria ancora oggi presente in Italia.

 

 

 

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Profilo Autore

Cristina Perciaccante

Bolognese di nascita, milanese d’adozione dopo il diploma di “addetta alla segreteria e direzione d’albergo” consegue la maturità tecnica da privatista in due anni. Lavora per società del calibro di Eni, Montedison, BNP Gestioni, Lazard, Kpmg fino al 2002, anno in cui decide di prendersi un anno sabbatico per seguire la figlia di sei anni. Inizia ad investire per gioco diventando così brava che ancora oggi, dopo 13 anni, non è più tornata a fare la dipendente. Per migliorare la conoscenza del settore si forma sul campo con insegnanti del calibro di Robert e Kim Kiyosaki, Suze Orman, Harv Ecker e tanti altri. Nel 2014 fonda a Milano la sua società “Potereconomico.com” dove trasmette la propria esperienza a tutte le persone che vogliono seguire il suo percorso verso la libertà finanziaria. Ha scritto due libri: uno dedicato alla donne che si intitola “Come sposare il Re del Mondo” e uno per tutti, dal titolo “Non accettare diamanti dagli sconosciuti”, reperibili scrivendole a info@potereconomico.com. Collabora con Dol’s Magazine, Il Portale delle Donne e Donna in Affari. Ha appena vinto il prestigioso premio “Donne che ce l’hanno fatta – edizione Expo 2015”. Tiene corsi in tutta Italia sugli investimenti in azioni, obbligazioni, oro, argento e diamanti.

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