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    Home»Vie e disparità»Una donna ”istruita”
    Vie e disparità

    Una donna ”istruita”

    Livia CapassoBy Livia Capasso30/07/2013Updated:14/07/2016Nessun commento3 Mins Read
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     il volto di questa Jane Austen, scrittrice preromantica, tra le più amate e conosciute della letteratura mondiale, comparirà sulla banconota inglese da 10 sterline, sostituendo quello di Charles Darwin.

    Chi non ha mai letto “Orgoglio e pregiudizio” di Jane Austen? Chi non si è appassionato alle vicende quotidiane delle sue eroine, ai loro sogni d’amore, alle loro emozioni, raccontate con ironia e arguzia, ai loro pregi e difetti? Chi, leggendo i romanzi di Jane, non si è lasciato trasportare nell’atmosfera raffinata e riservata della campagna inglese, contrapposta alla corrotta vita di città? L’universo femminile è stato scandagliato da Austen in ogni sua piega, suscitando l’ammirazione di Virginia Woolf.

    Ebbene, presto il volto di questa Jane Austen, scrittrice preromantica, tra le più amate e conosciute della letteratura mondiale, comparirà sulla banconota inglese da 10 sterline, sostituendo quello di Charles Darwin.
    A dare l’annuncio, nell’anno in cui si celebra il bicentenario di “Orgoglio e pregiudizio, è stato il governatore dalla Bank of England, Mark Carney, che ha così voluto rimediare alla scelta di sostituire sulle banconote da cinque pound la riformista Elizabeth Fry con lo statista Winston Churchill.
    Florence Nigthingale, fondatrice dell’assistenza infermieristica moderna, a suo tempo presente sulle banconote britanniche, era già stata messa “fuori circolazione”.

    Jane Austen nacque il 16 dicembre del 1775 a Steventon, nello Hampshire, in un piccolo villaggio nel sud-est dell’Inghilterra. Figlia di un pastore anglicano, penultima di otto figli, visse in un ambiente stimolante e fu educata personalmente dal padre. Studiò a Oxford e a Southampton e cominciò a scrivere e a pubblicare i suoi romanzi giovanissima. Nel 1806, dopo l’improvvisa morte del reverendo George, che lasciò la moglie e le due figlie femmine in precarie condizioni finanziarie, le tre donne si trasferirono prima a Southampton dal fratello Frank, e poi a Chawton, un modesto centro dell’Hampshire , dove un altro fratello, Edward, mise loro a disposizione un cottage di sua proprietà.
    Jane non lasciò mai la famiglia e non si sposò. Nel 1816 si ammalò gravemente; la sorella Cassandra la condusse a Winchester per tentare una cura ma fu inutile: in quella stessa città, il 18 luglio del 1817, a 41 anni, la scrittrice morì e fu sepolta nella cattedrale.
    I suoi romanzi, all’inizio pubblicati anonimamente con la dizione “by a Lady”, dopo la sua morte, rivelarono finalmente il nome dell’autrice.

    In una prima biografia, scritta da un nipote nel 1869, Jane viene presentata come una signorina esemplare, presa dalla vita domestica e dedita solo incidentalmente alla letteratura. Lei invece voleva essere considerata una “donna istruita”, le cui conoscenze spaziavano dalla musica al canto, dal disegno alla danza, alle lingue moderne, ma soprattutto una donna il cui continuo esercizio del leggere aveva prodotto un affinamento spirituale, e un buon senso con i quali tenere a freno le passioni.

    Strade dedicate a Jane Austen sono sparse un po’ in tutto il mondo: dallo stato del Texas (Houston e Pflugerville) a S. Paolo del Brasile, dai Paesi Bassi (Spijkenisse, Eindhoven, Arnhem) al Sudafrica (Vanderbijlpark, Gauteng).
    Molte le intitolazioni nel Regno Unito: a Gaer, a Newport e giustamente a Bath, dove la famiglia Austen ha abitato dal 1801 al 1806 e dove è sepolto il padre.
    In Italia nessuna area di circolazione risulta intitolata alla scrittrice: suggeriamo il suo nome al comune di Montecchio Maggiore, gemellato con il paese di Alton, nelle cui vicinanze si trova la casa della scrittrice, oggi trasformata in museo (Chawton: Austen’s House Museum).

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    Jane Austen
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    Livia Capasso

    Livia CAPASSO, laureata con lode alla “Federico II” di Napoli in Lettere con indirizzo storico-artistico, ha insegnato Storia dell’arte in vari Licei, dal Nord al Sud del paese. Attualmente risiede a Roma, e coltiva molteplici interessi, coniugando la passione per la Storia dell’arte alle rivendicazioni femministe. Cofondatrice dell’associazione “Toponomastica femminile”, partecipa a progetti didattici per diffondere una cultura di parità tra le giovani generazioni, scrive articoli per testate giornalistiche sulle donne a cui i comuni italiani hanno dedicato o dovrebbero dedicare strade, interviene come relatrice a convegni, organizza mostre sul tema della memoria femminile. Presiede la giuria del Concorso nazionale “Sulle vie della parità”. Mantiene rapporti con le Istituzioni per rivendicare una parità di diritti anche nella odonomastica cittadina. Per piattaforme elearning ha preparato un corso completo di Storia dell’arte e varie lezioni sull’arte di genere. Ha scritto e pubblicato due romanzi, Fotoricordo per una smemorata, in parte autobiografico, e “Donne in trincea”, una raccolta di racconti che hanno per protagoniste donne, eroine del quotidiano.

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La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
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