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    Home»I racconti di dols»Mia di S. Togneri»MIA – ottava e ultima parte
    Mia di S. Togneri

    MIA – ottava e ultima parte

    DolsBy Dols19/12/2012Nessun commento4 Mins Read
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    di Simone Togneri

    precedente

    Mia posa la cornetta sul mobile e lascia che suo padre parli alla statuina di Padre Pio che avevano comprato durante una gita a San Giovanni Rotondo, quando ancora erano una famiglia. Si allontana, prende il coltello dalla sua cameretta, va in bagno. Suo padre dice che vorrebbe riabbracciarla, tanto. E’ un monologo il suo, ormai. Mia accosta la punta fredda del coltello alla base del collo. Spinge appena. Il dolore è sottile, il calore del sangue che esce è un piacere intenso che la fa gemere appena. L’uomo, dall’altra parte dell’apparecchio, forse la sente e la voce gli si fa impastata.
    Poi accade qualcosa. Qualcosa che nemmeno Mia si aspetta. Ha le mani sudate, e trema. Lei si sforza di non darlo a vedere nemmeno a sé stessa, ma la voce di suo padre le crea un’esplosione di odio dentro tanto forte che se lo avesse lì davanti a lei lo ucciderebbe senza pensarci. Mia non è abituata a odiare, non odia nessuno, non vuole il male di nessuno. Vuole essere lasciata in pace. Solo questo. Ma quell’uomo, che è la causa di tutto ciò che lei è oggi, lo vorrebbe morto. Mia non è contenta di essere ciò che è. Vorrebbe in cuor suo essere come tutte le altre ragazze della sua età. Vorrebbe fare quello che fanno tutte. Andare a mangiare una pizza il sabato sera, al cinema la domenica pomeriggio. Vorrebbe passeggiare per la via più importante del centro affiancata alle sue amiche e ridere di tutti. Vorrebbe un’amica a cui raccontare i suoi segreti più intimi, un ragazzo a cui dedicare le frasi delle canzoni, frasi da scrivere sul diario segreto. Vorrebbe, Mia. Ma non può volere niente. E si stupisce di questa rabbia che le attraversa la pancia. E ancora di più quando il coltello scivola troppo in profondità, disegnando una linea dai bordi sfrangiati al lato del collo. Il coltello cade sonoramente nel lavandino. Mia grida. Non per il dolore, ma per il sangue che schizza a bagnare lo specchio e il muro. Non le era mai successo. Esce talmente copioso che già le ha inzuppato la maglietta. Mia si preme una mano sul collo e implora perché il sangue la smetta di uscire. Ma non solo quello non smette, aumenta. La paura fa aumentare i battiti del cuore e il flusso del sangue. Mia comincia a perdere la cognizione dello spazio. La sua immagine riflessa nello specchio si appanna come se ci avesse alitato sopra. “Dio no, Dio no, ti prego” balbetta Mia. Deve aggrapparsi al lavandino per non scivolare sul pavimento, che già si sta arrossando. “Tipregotipregotiprego”. Mia scivola tra il wc e la doccia, rimanendovi incastrata in una posizione che ricorda uno che legge a letto. Ha gli occhi aperti, increduli a fissare il sangue che si allarga sulle piastrelle del pavimento. Ansima appena, Mia, un ultimo barlume di vita. Pensa a sua madre, a come reagirà al suo rientro. Pensa a suo padre, che adesso sta gridando il nome della figlia nella cornetta del telefono. Ha sentito qualcosa, ha capito e non può fare nulla se non gridare. Mia sorride. Buffo. Non avrebbe mai pensato che le sarebbe venuto da sorridere in punto di morte. Sorride perché pensa a suo padre, che assiste impotente alla morte della sua unica figlia. Per lui questo è il giusto prezzo da pagare, pensa. Il giocattolo che lui ha rotto sta per smettere del tutto di funzionare. Non ha paura, Mia, la sua in fondo non è una morte vera. Lei è già morta tanti anni prima, in quella camera che era il suo rifugio, uccisa da chi avrebbe dovuto proteggerla dai mali del mondo. Mia chiude gli occhi e si consegna al sonno. Mia. Che non è mai stata di nessuno.

    L’immagine è presa da L’Insonne” è un fumetti creato da Giuseppe Di Bernardo e Andrea J. Polidori. I testi sono di Simone Togneri, i disegni sono di Luigi Criscuolo. 

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    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
    Post su Instagram 18054001580213162 Post su Instagram 18054001580213162
    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

https://www.dols.it/2025/05/04/la-statuaria-torinese-una-disputa-femminista/
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    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
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    Papa Francesco è stato raccontato al cinema da au Papa Francesco è stato raccontato al cinema da autori come Wim Wenders, Gianfranco Rosi e Daniele Luchetti, perché la sua figura ha esercitato un forte impatto non solo sulla Chiesa cattolica, ma anche sulla società laica credente e non credente e sulla politica mondiale.

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    Cherasco Cherasco
    CHERASCO PIEMONTE CHERASCO PIEMONTE
    Tra pregiudizi di genere e grande determinazione Tra pregiudizi di genere e grande determinazione

Cambiare vita, dare spazio ai propri desideri e fare quello che davvero ci piace è il sogno di molti,
ma realtà per pochi. Lo conferma l’analisi di Hays Italia in collaborazione con Serenis, il 40% degli
intervistati non è per nulla contento della propria condizione lavorativa e il 60% pensa con
regolarità a un cambio radicale della propria esistenza.

https://www.dols.it/2025/04/16/francesca-rizzo-imprenditrice-di-successo-a-bali/
    Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni con mia cugina, che vive in Germania. Lei è alevita e ha sposato un ragazzo sunnita originario di Erzurum. Eppure, nonostante entrambi appartengano al popolo curdo, le differenze religiose sono bastate a creare muri. La famiglia del marito fatica ad accettarla, ritenendo gli aleviti culturalmente ed eticamente inferiori. Questo mi ha portato a riflettere su una dinamica universale: la tendenza dell’essere umano a costruire confini invisibili, a classificare, separare, giudicare.

Quante volte, da immigrati, ci siamo sentiti dire: “Se tutti fossero come voi, così integrati, sarebbe diverso”? Quante volte il nostro valore è stato misurato in base alla capacità di adattarci, di “assomigliare” alla cultura dominante? Ma questa non è una dinamica esclusiva delle migrazioni o della religione. Ovunque, gruppi diversi si osservano con sospetto. Il “diverso” fa paura.

Se ci spostassimo in un villaggio del Togo, del Senegal, del Congo, del Tibet, della Birmania o del Perù, troveremmo le stesse dinamiche: anche all’interno della stessa etnia, le tribù si guardano con diffidenza. Come se l’altro fosse meno degno, meno umano. È un istinto antico, quasi animale, nato dal bisogno di proteggere il proprio spazio. Ma qui nasce il paradosso: gli animali conoscono il proprio territorio e lo rispettano. Noi esseri umani, invece, non facciamo altro che invadere, appropriandoci, giudicando, alimentando paure e pregiudizi grandi come montagne.
https://www.dols.it/2025/04/16/pregiudizi-paura-e-confini-invisibili-il-difficile-cammino-dellumanita-verso-laccettazione/

⸻
    Regia di Guido Chiesa Prodotto da Iginio Straffi e Regia di Guido Chiesa
Prodotto da Iginio Straffi e Alessandro Usai
Con Micaela Ramazzotti, Edoardo Leo, Gloria Harvey, Andrea Pisani, Anna Bonaiuto
Al cinema dal 17 aprile
https://www.dols.it/2025/04/15/30-notti-con-il-mio-ex/
    https://www.dols.it/2025/04/14/shirin-neshat-a-mil https://www.dols.it/2025/04/14/shirin-neshat-a-milano-al-pac-con-body-of-evidence/

E’ la prima ampia mostra personale in Italia dell’artista iraniana; che attraverso le sue opere filmiche e fotografiche esplora le rappresentazioni identitarie del femminile e del maschile nella sua cultura.
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