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    Dol's Magazine
    Home»Donna e lavoro»Donne giovani e aziende
    Donna e lavoro

    Donne giovani e aziende

    Francesca LemmiBy Francesca Lemmi30/11/2012Updated:06/09/2014Nessun commento6 Mins Read
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    donne-giovanii
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    È giusto che un’azienda si assuma il diritto di poter sindacare e condizionare pesantemente la vita di una persona e quindi anche di una famiglia?

    Donne, giovani ma non solo, alle prese con la ricerca del lavoro, nella continua ed estenuante rincorsa a inviare curricula e nel cercare “l’annuncio giusto” nella speranza che qualche buon’anima possa rispondere e dare la tanto desiderata opportunità….

    Molte di loro hanno anni di studi alle spalle magari con percorsi di tutto rispetto, titoli e votazioni talora anche eccellenti; altre sono reduci da precedenti esperienze lavorative e di nuovo ai blocchi di partenza per scelta o molto più spesso, per necessità.
    Questa è la storia di tante donne, molte delle quali ripongono nel lavoro non solo la speranza di poter trovare un’occupazione che le soddisfi e le faccia sentire utili e realizzate, ma anche che dia loro un supporto economico per concretizzare altri progetti di vita importanti: matrimonio, figli, casa…
    Fin qui niente di strano… Peccato che proprio su questo punto nevralgico si possano innescare paradossi assurdi. Infatti se è ragionevole pensare che il lavoro, in quanto anche sussidio economico, possa contribuire ad organizzare e portare avanti altre dimensioni della vita (dagli hobby a questioni decisamente più importanti), lo è decisamente meno vedere che spesso possono essere proprio alcuni di questi progetti a rendere più difficile e arduo l’inserimento nel mondo del lavoro.

    A parte le doverose eccezioni felici (che ci sono, anche se in numero sempre troppo esiguo), non è così inusuale sentire molte donne lamentarsi di colloqui di lavoro assolutamente discutibili e non politically correct… l’avete presente la fatidica domanda che salta subito in mente al potenziale datore di lavoro quando si trova davanti una giovane donna fra i trenta e quaranta anni, ovvero in quella che a suo modo di vedere è proprio l’età critica (critica per avere figli)?
    Al tipo incravattato che formula la detestabile richiesta – “ha intenzione di avere figli?”- chiaramente non interessa un fico secco se la donna che ha davanti a sé ha velleità di diventare madre, bensì la sua grande preoccupazione è che, assentandosi eventualmente per maternità, possa creare – a suo modo di vedere – grane per l’azienda.
    Cosa rispondere? Se potesse esserci assoluta sincerità e trasparenza, non oso immaginare cosa potrebbe uscire dalla bocca delle donne che siedono dall’altra parte del tavolo… purtroppo l’esigenza lavorativa sempre più importante e preziosa ai tempi d’oggi, sollecita a dosare la reazione, per quanto sia pur sempre difficile individuare la risposta giusta.
    Infatti se verte sul sì, possiamo dire addio ad un’ipotetica possibilità; se la risposta è no, si attivano varie possibilità: non ci credono oppure prendono rigidamente alla lettera la risposta data ma vogliono delle garanzie in tal senso, per cui la questione maternità/non maternità (che dovrebbe essere squisitamente un affair personale) diventa paradossalmente una clausola del contratto e degli accordi stipulati con l’azienda.
    Non solo. C’è anche chi, non contento, chiede di firmare il famigerato “foglio in bianco”, che chiaramente risulterà come domanda di licenziamento nel momento in cui accidentalmente dovesse capitare una gravidanza. Purtroppo questa è solo una delle subdole e detestabili manovre con cui alcuni datori di lavoro si ritengono legittimati a “dare il ben servito” in caso di maternità. Ce ne sono molte altre tese a mettere la neo-mamma in difficoltà al rientro, declassandola rispetto al ruolo e al livello ricoperto prima, non coinvolgendola nelle attività dell’azienda e quindi mantenendo una condizione di esclusione, assegnando a qualcun altro ufficio o postazione lavorativa che un tempo le apparteneva, mettendola nelle condizioni di spostarsi per trasferte con la consapevolezza e la deliberata intenzionalità di metterla in difficoltà e magari dinanzi ad un aut-aut.

    Il mondo del lavoro è anche questo, con realtà che chiudono le porte in faccia alle donne ancor prima che possano contemplare la possibilità di una gravidanza, che ostacolano la possibilità di conciliare famiglia e lavoro e che le mettono nella delicata e quanto mai difficile condizione di scegliere fra lavoro e figli, spesso facendo leva su ricatti morali, su manovre di esclusione e penalizzazione oppure precludendo a priori la possibilità di lavoro.

    Lasciando da parte rabbia e reazioni emotive che tanto non avrebbero alcuna utilità, ritengo piuttosto opportuno fermarsi a riflettere:
    Anche con gli uomini viene tenuto lo stesso atteggiamento e vengono poste le stesse richieste? No.
    È giusto che un’azienda si assuma il diritto di poter sindacare e condizionare pesantemente la vita di una persona e quindi anche di una famiglia? Credo proprio che il diritto del lavoro avrebbe molto da dire al riguardo…
    Se pensate, però, che questa situazione sia frutto solo della mente maschile e quindi di uomini che detengono il potere, vi sbagliate. Non è così raro che senta raccontare di situazioni similari in cui dall’altra parte del tavolo c’è una donna… una persona che dovrebbe capire, che dovrebbe avere dentro di sé quella spinta alla solidarietà femminile, che dovrebbe sapere quali possono essere i progetti e i desideri di una donna e di come si possa nonostante scelte personali, avere piacere e desiderio di dedicarsi anche al lavoro…
    Sono tante le donne, ai vertici ma anche colleghe, che reagiscono con rabbia e disappunto alla dipendente/collega che rimane incinta, perché percepita come sabotatrice nei confronti del lavoro, in quanto assente per un periodo e per questo, di ostacolo all’azienda.

    Dinanzi a queste tristi e vergognose realtà, spesso continuo a rimanere basita, incredula che ad oggi in cui si parla tanto di salvaguardia delle famiglie, dei diritti dei lavoratori e dell’esigenza di attuare politiche che possano incentivare l’occupazione femminile e giovanile, sia ancora possibile che datori di lavoro e aziende possano sabotare e ostacolare la maternità e la realizzazione da parte delle donne di progetti personali tuttora visti e considerati in antagonismo alle esigenze dell’azienda e che anche fra donne continui a sussistere la fallace convinzione che la maternità rappresenti un ostacolo al lavoro.
    Ritengo che il basso tasso di natalità che caratterizza l’Italia a differenza di altri paesi europei, in particolare quelli scandinavi dove infatti il welfare è molto più attivo e impegnato sul fronte conciliazione famiglia e lavoro, sia indicativo del fatto che qualcosa nel sistema italiano – lavorativo, economico e sociale – non funziona. Se qualcuno pensa di liquidare la questione semplicemente asserendo che le donne di oggi vogliono meno figli, si interessano ad altro o hanno altre priorità, rispondo citando un proverbio popolare: “non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire e peggior cieco di chi non vuol vedere”.

    aziende donne giovani maternità
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    Francesca Lemmi
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    Dr. Francesca Lemmi, Psicologo Clinico, Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Sessuologa. Dopo un’esperienza pluriennale nella realtà ospedaliera, svolge attività di psicologo e psicoterapeuta con bambini, adolescenti, adulti e coppie come libero professionista. Inoltre si dedica ad attività di formazione, in particolare nell’ambito della genitorialità, della coppia e della psicologia e pedagogia di genere. In virtù del grande interesse per la materia della famiglia, coppia e figli, da molti anni si dedica ed esercita anche nell’ambito della psicologia giuridica in situazioni di separazione/divorzio e affido minori.

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    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    https://www.dols.it/2025/05/14/la-trama-fenicia A https://www.dols.it/2025/05/14/la-trama-fenicia

Aspettiamo con ansia l’imminente uscita del La trama fenicia del mitico texano.

La trama fenicia (The Phoenician Scheme) è il 13* film diretto da Wes Anderson, 56 anni, e da lui scritto con il 60enne Roman Coppola, segnando così la loro sesta collaborazione.
    Rose rosse per me Rose rosse per me
    Storia di Kechic una sartoria e un marchio di abbi Storia di Kechic una sartoria e un marchio di abbigliamento italo africano. Nasce dall’incontro tra Valeria Zanoni e Cheikh Diattara Lui senegalese e sarto, lei italiana ed esperta di comunicazione. Prende origine da questa amicizia, dalla voglia di creare qualcosa di bello insieme e di condividerlo.

https://www.dols.it/2025/05/09/amici-di-ago-e-filo/
    di Eugenio Alberti Schatz L’8 maggio si è inau di Eugenio Alberti Schatz

L’8 maggio si è inaugurata al Museo di Arte Occidentale e Orientale la mostra di Анна Голубовская (Anna Golubovskaja dal titolo Punti di attrazione (2022-2025).

https://www.dols.it/2025/05/11/punti-di-attrazione-di-anna-golubovskaja/
    Dicono di TE …. Ti sei divertita con “I nomi Dicono di TE ….

Ti sei divertita con “I nomi da Indiani”? Hai creato la tua tribù e inventato la leggenda sull’origine del tuo nome? Per costruire il tuo nome sei ricorsa a ciò che dicono gli altri per identificarti quando non ti conoscono se non superficialmente. Hai usato le similitudini che vengono in mente pensando a te.

Ora fai un passo avanti e segui i suggerimenti per una nuova scrittura “metaforica”!
https://www.dols.it/2025/05/12/te-metaforico/
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    Rose di maggio Rose di maggio
    https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie- https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie-e-le-altre-lallarme-atti-persecutori/

Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
    https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello- https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello-2025-e-femmina/

A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
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    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
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    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

https://www.dols.it/2025/05/04/la-statuaria-torinese-una-disputa-femminista/
    Post su Instagram 18064505543304814 Post su Instagram 18064505543304814
    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
https://www.dols.it/2025/04/30/il-valore-del-rispetto-in-un-mondo-che-ha-dimenticato-lumanita/
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