Ginecologa e ricercatrice, Patrizia Morelli scopre un giorno di essere malata. Ma non demorde.
Nata nel 1963 a Milano anche se si ritene per temperamento o segno zodiacale (Scorpione) una donna del Sud come il suo babbo calabrese e la mamma sarda.
Non ha mai sentito l’esigenza di sposarsi ma nella vita ritiene tutto possibile. Non ha avuto figli ma ama tutti i bambini del mondo e crede nel loro impegno per il loro mondo di adulti migliore; sia che migrino dal loro Paese, sia che vi rimangano; ma senza paura e nel rispetto dell’altro.
Hai infatti fondato un’associazione…
Sì, l’ Associazione non profit Peter Pat (www.peterpat.org) che inizia in Italia i gemellaggi tra Scuole del mondo nel maggio 2013. Non ho figli? No, uno ce l’ho.E’ la Peter Pat , la mia amata creatura-
Che studi hai fatto?
Formazione liceo classico, personalmente il periodo di vita che piu’ mi ha formato alla..vita.Universita’ Medicina; Specializzazione in Ginecologia e poi ..ho sempre studiato, mi e’ sempre piaciuto.
Come ginecologa eserciti ancora?
No. Anche se il lavoro di Ricercatrice mi ha reso se possibile un Medico piu’ acuto nel fare diagnosi a chiunque mi chieda su una sua malattia.
E per la produzione di farmaci? Quali (se puoi dirlo)?
Ho lavorato e lavoro nel settore antiipertensivo/antiscompenso cardiaco, diabete, disfunzione erettile (eh si, a volte anche le roccaforti maschili non sono poi cosi’ precluse a noi donne come spesso ci dicono), antibiotici, contraccettivi.
Quando hai scoperto di avere un tumore al seno? Quale è stata la tua reazione?
Scoperto sotto la doccia, 2009. All’inizio rabbia perche’ a 46 anni e’ un po’ presto, rabbia perche’ negli ultimi anni mi ero occupata dei vari acciacchi del mio corpo e avevo tralasciato il mio bellissimo seno.Poi disperazione, perche’ da medico sapevo che era una forma aggressiva. Poi la difficoltà’ di dirlo ai miei cari cercando di non disperarmi davanti a loro. Quando sento che l’Oscar e’ andato a quella o quell’altra attrice, mi dico che un Oscar toccherebbe anche a ogni donna quando deve affrontare coi suoi cari questi momenti.Ma, accanto a queste umane difficolta’ , al tempo stesso la fortuna di chiedere sostegno ai miei zii e cugini con cui siamo molto legati come una famiglia patriarcale; perche’ facessero quadrato intorno ai miei genitori e a mio fratello che viveva a Londra e che sapevo soffriva moltissimo. Ancora mi commuovo quando l’ho dovuto dire a ognuno di loro…
La prima cosa che hai fatto e pensato?
Lucidamente mi sono detta prima di tutte le indagini: se ci sono metastasi, accetto la malattia e vivo serenamente senza accanimento terapeutico su me stessa i mesi che avro’.
Ora sei migliorata sei in trattamento chemio?
Chemio tantissima nel 2009, a dosi da cavallo. Ma tutto passa e lo dico a gran voce per chi deve entrare in questo cammino.Tutto passa, io ormai devo fare solo una terapia ormonale di mantenimento per un paio di anni ancora ma e’ un passeggiata rispetto alla chemioterapia, alla radioterapia e all’intervento.
Per una donna il seno è una parte molto importante, perchè la più evidente e la più vicina al cuore.
Eh, a entrare in sala operatoria mi sembrava di andare al patibolo. Ma un Chirurgo angelo a cui mi sono affidata ha fatto un intervento conservativo e il mio seno si’ da una parte e’ lievemente acciaccato ma e’ sempre bello sexy e non ci penso minimamente a fare ricostruzioni varie .
Come ti sei sentita? Hai avuto vicini i tuoi cari?
La mia famiglia, i miei amici, i miei colleghi, il mio capo , i medici che mi curavano; tutti accanto a me , tutti tutti. Mi dicono che hanno imparato da me, dalla serenita’ , dal non arrabbiarmi sterilmente, dal continuare a fare per quanto possibile una vita normale. Attenti tutti a me. E io attenta a loro perche’ non penso che il malato debba dimenticarsi dell’ attenzione nei confronti degli altri, il mondo non deve girare solo intorno al malato, almeno nel mio piccolo io la penso cosi’. Tutti sono stati accanto, anche il mio fidanzato di allora per un bel po’…poi ha avuto paura, chissa’; e mi ha abbandonato.
E le amiche?
Eh, le amiche, a rotazione sempre al mio fianco a ogni chemio. Io non lo dimentichero’ mai.
La cosa che ti piacerebbe di più fare adesso?
Io sono sempre stata una che ha seguito la sua strada quando le amiche si sposavano ad esempio e io sentivo di voler fare ancora altre cose, rispettando naturalmente e sempre le loro scelte. Ora sono pronta per una storia con il principe azzurro che sicuramente anche per me c’e da qualche parte.
E nel frattempo hai avuto tempo di scrivere anche un libro..
Sì, ColSennoDipoi, Ma la casa editrice dopo un po’ ha cessato l’attività