Il Pisa Book Festival

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di Francesca Lemmi

Quando la lettura può essere un piacere per grandi e piccoli

Si è appena concluso il “Pisa Book Festival”, un evento importante a cui sono personalmente affezionata tanto quanto alla Versiliana che ogni estate si tiene a Marina di Pietrasanta. Due eventi diversi ma entrambi orientati a dare spunti culturali, rappresentativi di un’Italia che crede ancora nell’informazione e nell’approfondimento.
Numerose le persone accorse a vedere e curiosare fra gli stand, anche famiglie con pargoli al seguito… segno positivo di un interesse generale ancora presente per manifestazioni culturali di questo genere.
Ciascuna casa editrice partecipante al Festival, ha un suo stand e se questo può essere interessante nella misura in cui si ha la possibilità di conoscere realtà editoriali meno conosciute come anche di ritrovarne altre a cui magari siamo affezionati perché editori di libri letti o noti, ritengo che l’esposizione rischia di essere dispersiva non essendoci una distinzione per genere e quindi per macro-aree che, al contrario, renderebbe la visita più funzionale e anche ordinata.
L’unica area definita e distinta è quella dedicata ai bambini, che peraltro, a mio avviso, costituisce la parte più bella del Festival.
Dinanzi ai libri e alle iniziative pedagogico-educative e ludiche create e ideate per i bambini, rimango sempre affascinata: colori, storie, giochi e soluzioni spettacolari per ogni età, con un’attenzione sempre maggiore e più affinata anche per la dimensione psico-emotiva… a tal proposito, mi viene in mente un libro interattivo in cui può essere cambiata espressione del viso ai personaggi (per lo più bambini) a seconda dell’emozione che provano; un altro ancora in cui la protagonista è l’acqua e in ogni pagina i personaggi sono bambini di tutto il mondo che raccontano che cosa rappresenta per loro l’acqua in base all’area geografica di appartenenza e quindi ai bisogni ad essa associati…

Da appassionata di libri, amante dello studio e della lettura, ho sempre visto nei libri di tutti i generi un’importantissima risorsa formativa ed educativa per adulti e bambini.
Quando parlo di libri, mi piace pensarli e descriverli come “una finestra sul mondo”, perché attraverso la parola raccontata si può spaziare attraverso varie ambientazioni, immedesimarsi in situazioni vicine o lontane a noi, vivere emozioni, dare espressione e immagine a pensieri, paure e vissuti interiori, vivere ideali e aspettative… la lettura è tutto questo e molto di più, non sono per i grandi ma anche per i piccoli.
Attraverso i racconti, i bambini imparano molto su come sono e come funzionano la vita e il mondo; ampliano e arricchiscono il proprio vocabolario apprendendo parole ed espressioni diverse, molte delle quali magari associate ad immagini e raffigurazioni visivamente percepibili e quindi più facilmente memorizzabili. Le parole vengono messe insieme e vanno così a rappresentare racconti, spesso con protagonisti animali e/o bambini che ripercorrono eventi di vita quotidiana e non vicina a quella dei bambini, che finiscono così per immedesimarsi nei personaggi imparando così anche a ricostruire la sequenza logica e consequenziale degli eventi. La lettura potenzia anche lo sviluppo del pensiero riflessivo e critico, come anche la capacità immaginativa e creativa, perché, a differenza dei cartoni animati o comunque dei film, la parola stimola diverse raffigurazioni mentali che il bambino (come del resto, l’adulto) rappresenta come meglio crede.

Ma la lettura è anche molto di più. Attraverso i racconti e le favole, i bambini vedono rappresentate nei personaggi le loro emozioni – sia quelle piacevoli che non – e quindi riescono così a normalizzarle (non sono l’unico a provarle), a prendere coscienza che si possono provare anche emozioni spiacevoli (rabbia e paura, ad esempio) e attraverso le peripezie che solitamente si avvicendano nelle storie, a trovare delle soluzioni per poi arrivare ad un lieto fine che aiuta sempre ad allenarsi a recuperare un pensiero positivo se non ché la consapevolezza che alla fine ci possa essere sempre una soluzione.
Se poi aggiungiamo il fatto che la lettura, soprattutto per i bambini più piccoli, è un momento di intimità e di condivisione con papà e/o mamma, capite bene che dietro ad un libro, a un racconto o ad una favola ci sia veramente un mondo fatto di parole, emozioni e relazioni intense e fondamentali per lo sviluppo psico-affettivo dei piccoli.

Pertanto è con grande piacere che accolgo e mi auguro che vadano ad ampliarsi iniziative come il “Pisa Book festival” o come i percorsi e laboratori pedagogico-educativi pensati all’interno di molti musei, solo per citare alcuni esempi reali e presenti.
Mi piace pensare e augurarmi che iniziative come queste siano solo un input per progettarne e idearne molte altre, al fine di rendere le città più a misura di bambino e di famiglia.

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