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    Home»"D" come Donna»Ragazzi “Che Se Ne Vogliono Andare”
    "D" come Donna

    Ragazzi “Che Se Ne Vogliono Andare”

    DolsBy Dols23/11/2012Updated:16/06/2014Nessun commento5 Mins Read
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    di Caterina Della Torre

    Ragazzi che vanno all’estero, ma torneranno? E se tornerano per trovare che cosa?

    Lo so che dovrei essere l’ultima a parlare perchè io ho fatto molti anni fa le stesse scelte. Lontana da casa, lontana dalla mia famiglia, sono andata a studiare in Russia (allora URSS) e poi quando sono tornata i miei orizzonti erano più vasti di quelli offertimi dalla mia facoltà di Lingue e Letterature straniere. E quindi ho cercato altre mete, girando il mondo e tornando a casa solo per rivedere i miei, i miei amici e il mare.

    E qui si parla di 30 e passa anni fa. Oggi andare a studiare all’estero è quasi una moda, a cominciare dai programmi ‘‘Intercultura” tanto pubblicizzati sulle reti televisive italiane passando per le borse Erasmus che permettono ai nostri giovani di andare a perfezionare i loro studi all’estero. Giovani che partono e chissà se torneranno. Perchè se ritornano, non troveranno un mondo promettente di opportunità, ma una società impoverita economicamente e culturalmete, in cui  per menti evolute e addestrate al miglioramento non c’è più posto.

    Ho trovato su un blog le mie stesse tiflessioni e preoccupazioni e mi piace riportarvelo. Alessandro Napoli vive in Serbia ed anche lui nella sua vita ha girato il nondo. Ma non è più tornato

     

    Ragazzi “Che Se Ne Vogliono Andare”
    „Scusami, per favore chiamami fra una decina di minuti, sto parlando con mia figlia a Oslo“. „Sto preparando la valigia, vado da mio nipote a Cambridge, adesso non ho tempo per parlare, sentiamoci domani su Skype. Ti chiamo io, una volta che sono arrivata“. „Mio figlio e’ a San Pietroburgo, studia e si diverte“. „Mia figlia studia in Danimarca, oramai ha una vita tutta sua“. „Mio figlio sta facendo un Erasmus a Varsavia“. „Mia figlia studia economia a xxxxx“ (nome che non riesco a decifrare), sta con un ragazzo, un bel ragazzo, lo dovresti vedere …“. „Ciao, non te l’ho detto? Mio figlio lavora in una televisione privata in una cittadina vicino Boston“. Anche io ho una figlia che vive lontano dall’Italia. Noi, genitori di figli lontani da casa e sparsi per il mondo, Africa compresa, non siamo piu’ una sparuta minoranza di stravaganti come quella cui apparteneva mio padre quando a studiare ed a vivere lontano ero io. Stiamo diventando un plotone, anzi fra poco saremo una legione. Se ne vogliono andare i nostri ragazzi. Molti di quelli che sono ancora qui sono su Internet a studiare programmi di studio, a leggere classifiche delle Universita’ piu’ performanti e delle citta’ con la migliore qualita’ della vita, a caccia di borse di studio. Pronti a staccare. Ed io dico: finalmente! Finalmente abbiamo giovani che vogliono rischiare, che non hanno paura dell’ignoto, che preferiscono mantenersi agli studi lavando piatti in un ristorante o sopravvivendo con borse di studio ingenerose piuttosto che elemosinare generose paghette e ricariche di telefonini. Se ne vanno, ed imparano le cose piu’ importanti che ci siano da imparare: che il mondo e’ bello perche’ e vario, che da una certa eta’ in poi te la devi vedere da solo o da sola, che gli altri non si giudicano ma che con gli altri bisogna imparare bene o male a convivere, che imparare una lingua (inglese a parte) e’ un asset e non una roba da snob, che si vive bene anche senza spaghetti e senza la moca (questi due ultimi insegnamenti sono pero’ i piu’ difficili da digerire). Mamme e babbi non piangono, anzi sono, nella stragrande maggioranza dei casi con cui ho avuto a cvhe fare, fierissimi dei propri figli. Ed hanno imparato a chiamarli finalmente „figli“ e non „bambini“. Figli che hanno qualcosa da insegnare ai genitori che non sia solo l’uso dei computer. Figli come i figli dei genitori di altre nazionalita’, persone che si muovono nel mondo, non attorno all’isolato di casa. C’e’ chi lamenta questa emigrazione giovanile, io diffido di questi. In buona parte si tratta di gente che ha ancora in testa l’idea che si deve vivere e morire nel posto in cui si e’ nati, che se vai a stare lontano da casa poi non avrai ne’ mogli ne’ buoi dei Paesi tuoi (come se questa fosse una sciagura). Ci sono poi quelli che dicono che cosi’ il nostro Paese si impoverisce. Questi ultimi li dividerei in due gruppi: quelli in buona fede e quelli in mala fede. Ai primi vorrei dire solo due cose. La prima e’ che molti dei nostri ragazzi torneranno, e che dopo la loro esperienza lontano da casa saranno la parte costituente di una nuova classe dirigente, una classe dirigente cosmopolita di cui l’Italia ha sempre avuto bisogno e che finora non ha ancora avuto. La seconda e’ che quelli che non torneranno faranno strada nei Paesi che li accoglieranno, e magari saranno parte della classe dirigente di quei Paesi. Con il loro lavoro e con i loro piccoli o grandi successi saranno anche un ottimo biglietto da visita della nostra Italia, ricostruiranno l’immagine del nostro Paese, contribuendo ad attrarre verso la Penisola investitori che oltre a capitali portareanno tecnologie ed idee. Quelli in mala fede sono soprattutto i politici. Questa emigrazione giovanile sta tagliando le gambe al potere, e di questo il potere ha una dannata paura. Perche’ ad ogni giovane che si allontana corrisponde una pratica clientelare in meno, ed ad ogni pratica clientelare in meno seguono meno voti. Tant pis pour vous, tant mieux pour tous les autres.

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    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo roman Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo romanzo, L’arte della gioia, uscito dopo la sua morte (nel 1996 a 72 anni) e solo grazie alla dedizione del marito, Angelo Pellegrino. Il libro vide la luce nel 1998 presso Stampa Alternativa (e poi nel 2008 da Einaudi). Tollerata dai salotti intellettuali del tempo, dove era entrata grazie alla sua lunga relazione con il regista Citto Maselli, Goliarda Sapienza fu sempre insofferente nei confronti del mondo intellettuale e borghese. Attrice, scrittrice, donna libera, più irregolare che anticonformista, chissà cosa penserebbe dell’interesse che sta suscitando in questo periodo non solo la sua opera ma anche la sua vita.

https://www.dols.it/2025/05/22/fuori/
    https://www.dols.it/2025/05/21/lo-studio-delle-lin https://www.dols.it/2025/05/21/lo-studio-delle-lingue-porta-dappertutto/

Lo studio delle lingue straniere alimenta la curiosità e stimola la voglia di apprendere in molte discipline anche ben diverse, soprattutto se sostenute da una capacità imprenditoriale. Questo lo dimostra la storia qui di seguito riportata di Marialuisa Portaluppi da noi intervistata.
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Recensione poetica emozionale di Lezione d’amore. Sinfonia di un incontro.

Spettacolo scritto e diretto da Andrée Ruth Shammah, con Milena Vukotic, Federico De Giacomo e Andrea Soffiantini. Visto al teatro Franco Parenti Maggio 2025.
    La regista Elisabetta Sgarbi, che con Eugenio Lio La regista Elisabetta Sgarbi, che con Eugenio Lio ha anche scritto la sceneggiatura, spiega: «I personaggi sono nati e si sono sviluppati, per lo più, già con il volto di chi li avrebbe interpretati, il loro corpo, i loro modi. Questo ci ha aiutato molto nello scrivere il film, perché, laddove la sceneggiatura non poteva e non doveva dire, potevamo immaginare un colpo d’occhio, un movimento, un gesto, una espressione che riempissero quel “vuoto”. 

https://www.dols.it/2025/05/20/lisola-degli-idealisti/
    È il tempo delle rose È il tempo delle rose
    Bolle all'arcibmboldi Bolle all'arcibmboldi
    https://www.dols.it/2025/05/14/la-trama-fenicia A https://www.dols.it/2025/05/14/la-trama-fenicia

Aspettiamo con ansia l’imminente uscita del La trama fenicia del mitico texano.

La trama fenicia (The Phoenician Scheme) è il 13* film diretto da Wes Anderson, 56 anni, e da lui scritto con il 60enne Roman Coppola, segnando così la loro sesta collaborazione.
    Rose rosse per me Rose rosse per me
    Storia di Kechic una sartoria e un marchio di abbi Storia di Kechic una sartoria e un marchio di abbigliamento italo africano. Nasce dall’incontro tra Valeria Zanoni e Cheikh Diattara Lui senegalese e sarto, lei italiana ed esperta di comunicazione. Prende origine da questa amicizia, dalla voglia di creare qualcosa di bello insieme e di condividerlo.

https://www.dols.it/2025/05/09/amici-di-ago-e-filo/
    di Eugenio Alberti Schatz L’8 maggio si è inau di Eugenio Alberti Schatz

L’8 maggio si è inaugurata al Museo di Arte Occidentale e Orientale la mostra di Анна Голубовская (Anna Golubovskaja dal titolo Punti di attrazione (2022-2025).

https://www.dols.it/2025/05/11/punti-di-attrazione-di-anna-golubovskaja/
    Dicono di TE …. Ti sei divertita con “I nomi Dicono di TE ….

Ti sei divertita con “I nomi da Indiani”? Hai creato la tua tribù e inventato la leggenda sull’origine del tuo nome? Per costruire il tuo nome sei ricorsa a ciò che dicono gli altri per identificarti quando non ti conoscono se non superficialmente. Hai usato le similitudini che vengono in mente pensando a te.

Ora fai un passo avanti e segui i suggerimenti per una nuova scrittura “metaforica”!
https://www.dols.it/2025/05/12/te-metaforico/
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    Rose di maggio Rose di maggio
    https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie- https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie-e-le-altre-lallarme-atti-persecutori/

Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
    https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello- https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello-2025-e-femmina/

A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
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