Quanti milioni di occhi di donne negli ultimi anni hanno perso la splendida luce.
di Nok Tao
Da Beirut.
Ho gia visto quegli occhi. li ho visti tante volte in questi anni, li ho visti nell’autunno del 1982 a Limassol nel viso triste delle donne fuggite dall’inferno di una Beirut in fiamme dove uomini impazziti delle milizie libanesi di Gemayel, dei Drusi di Jumblatt, dei ”fanatici”di Haddad si massacravano a vicenda distruggendo interi quartieri e spezzando migliaia di vite.
Sono gli stessi occhi di quelle donne che i ”ricchi”mandavano a vivere a Cipro mentre mogli e figli dei poveracci sputavano sangue e dolore.
Ho gia visto quegli occhi, sono gli stessi occhi che ho visto nel ’90 a Taif o a Dammam quando le donne dei ricchi Kuwaitiani attendevano inermi in grandi alberghi gli sviluppi della folle invasione di Saddam Hussein del piccolo regno degli Al Sabbah.
E sono gli stessi occhi che ho visto nel 2003 sui visi delle donne degli Iracheni benestanti che lasciavano in lacrime il loro paese invaso dagli Yankee di Bush assetati di prestigio e petrolio rifugiarsi negli alberghi del Kuwait.
Ho gia visto quegli occhi, gli occhi di Fatma e Jumana che ora siedono qui di fronte a me nella bella sala colazioni del Hotel Dunes di Beirut. Il padre delle ragazze e’ un ricco mercante di stoffe di Aleppo che appena ha visto cadere le prime teste a Damasco ha mandato la famiglia a vivere in un buon albergo. Hanno il capo coperto da scialbi foulards sebbene non abbiano piu di 15 o 16 anni. La mamma delle ragazze e’ su in camera a dormire.
Non si aprono mai con un sorriso, il loro viso e’ triste, sembra spento, pallido e chiuso alla luce della giovinezza. Non parlano volentieri, tantomeno con un uomo straniero! Mi dicono qualche parola quasi balbettando in risposta alle mie domande; qualche parola, solo frasi secche e senza alcuna speranza.
Ed io penso, penso a quanti milioni di occhi di donne negli ultimi anni hanno perso la splendida luce, il calore,che solo gli occhi di una donna araba possono emanare. Dove e’ la serenita’, dove e’ fuggita la gioia delle figlie della mezzaluna! I colpi di mortaio, di mitragliatrici, le bombe le hanno portate via, via lontano.
Dalla finestra di questa sala si vedono ancora, qui di fronte, non lontano i crateri aperti dai cannoni che brutti e crudeli fanno da testimoni, dopo 20 anni, alla assurda violenza della guerra civile libanese. E la storia oggi si ripete, si ripete a non piu’ di 80 chilometri da qui.
Queste donne sono fortunate, sono le donne dei ricchi, quelle che si salveranno. Le loro sorelle senza mezzi adeguati ad una fuga e ad una lunga sopravvivenza all’estero strisceranno nella polvere dei campi profughi, altre ancora non ce la faranno e come stracci faranno da tappeto a strade insanguinate.
Jumana e Fatma non sanno quando potranno tornare a casa ne tantomeno se ci sara’ ancora una ”casa”. La scuola, le danze, i canti, le feste di matrimonio, le amiche sono solo ricordi lontani di queste piccole donne.
Perche’ non c’e pace in questa parte di mondo? Quanti interessi spargono la loro infame benzina sulle braci di questi popoli? Quando finira’, se mai finira’, tutto questo odio? Me lo chiedo, me lo chiedo ancora e sempre.
Ero bambino e si piangevano morti e disgrazie, ora sono vecchio e nulla e’ cambiato. Chissa se fra 50 anni gli occhi di Fatma e Jumana saranno ancora tristi, chissa se ci saranno ancora le donne dei ricchi a vegetare negli alberghi di Beirut o Dubai mentre uomini dalle mani insanguinate, arabi e non, tireranno le fila del gioco piu’ sporco che l’umanita’ conosca.
9 commenti
Dear Pino i’m very proud to be’ your friend !
Thanks Alessandro, I know your sensibility to tese problems and I’m glad you shared tem with me.
Bello e commovente… il tuo articolo
Ciao Pino
E’ molto commovente questo spaccato di un mondo così vicino e così lontano. Grazie Pino per averci fatto capire che ci sono altri problemi oltre la crisi in europa…
Grazie Elvy per il tuo commento positivo. Sono contento quando riesco a trasmettere un po’ di emozioni e a dare spunti di riflessione.
sei un grande. l’ho sempre detto.
Grazie Lory per l’apprezzamento!
Ciao Pino, bentrovato!
Bellissimo e commovente articolo che dimostra la tua sempre indiscussa sensibilita’!
Un abbraccio
Grazie Irene per il tuo commento che apprezzo davvero.