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    Dol's Magazine
    Home»"D" come Donna»La libertà non muore mai
    "D" come Donna

    La libertà non muore mai

    Rita CugolaBy Rita Cugola19/08/2012Updated:02/10/20141 commento5 Mins Read
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    pussy-riots
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    Condannate a due anni di lavori forzati per “vandalismo ispirato da odio religioso”.

     

    Questa è la motivazione della sentenza emanata il 17 agosto dal giudice del tribunale di Mosca, Marina Syrova, al termine di tre lunghissime ore di lettura, il tempo occorso per elencare nei dettagli le testimonianze in merito ai danni morali subiti dalla parte lesa.
    Per Nadezhda Tolokonnikova, Marina Alyokhina e Yekaterina Samutsevich – componenti della formazione punk-rock femminista e politicamente impegnata Pussy Riot – si sono così spalancate definitivamente le porte del carcere, dove già hanno trascorso cinque mesi.
    Il gruppo era infatti finito in manette nel marzo scorso, in seguito a un’esibizione non autorizzata condotta nella cattedrale moscovita di Cristo Salvatore. In quell’occasione (a sole due settimane dalle elezioni al Cremlino che pare Vladimir Putin si fosse largamente assicurato ricorrendo ai soliti brogli) il trio aveva intonato un inno punk alla Vergine affinché liberasse la Russia dal suo presidente:
    “Madre di Dio, Vergine, caccia via Putin! caccia Putin, caccia Putin!
    Sottana nera, spalline dorate. Tutti i parrocchiani strisciano inchinandosi.
    il fantasma della libertà è nel cielo.
    Gli omosessuali vengono mandati in Siberia in catene. Il capo del Kgb è il più santo dei santi. Manda chi protesta in prigione. Per non addolorare il santo dei santi le donne devono partorire e amare.
    Spazzatura, spazzatura, spazzatura del Signore.
    Spazzatura, spazzatura, spazzatura del Signore.
    Madre di Dio, Vergine, diventa femminista. Diventa femminista, diventa femminista. Inni in chiesa per leader marci, una crociata di nere limousine. Il prete viene oggi nella tua scuola. Vai in classe, portagli il denaro.
    Il Patriarca crede in Putin. Quel cane dovrebbe piuttosto credere in Dio.
    La cintura della Vergine Maria non impedisce le manifestazioni. La Vergine Maria è con noi manifestanti.
    Madre di Dio, Vergine, caccia via Putin. Caccia via Putin! caccia via Putin!”

    L’iniziativa non è stata affatto gradita dagli ortodossi. Nel corso di una liturgia nella Chiesa della Deposta Veste il patriarca Kirill è giunto a parlarne in termine di “un’irrisione proveniente dal demonio”.
    Per lo stesso giudice Sytova si è trattato di “azioni sacrileghe, blasfeme”, gesti, insomma che “violano le regole della chiesa”. “Le ragazze”, ha aggiunto, “possono essere corrette soltanto con la detenzione”.
    La severità eccessiva del verdetto lascia supporre che le istituzioni abbiano inteso compiacere il clero ortodosso – da sempre filogovernativo (il patriarca Kirill – sempre lui! – aveva definito Putin “un miracolo di Dio”) – ma non siano state in grado di valutare adeguatamente l’eco mediatica che il caso avrebbe suscitato nel mondo. Fonti ben informate affermano che “le stesse condannate sono rimaste sorprese da quanto il governo abbia voluto caricare il loro caso di componenti simboliche, trasformando le Pussy Riot da estemporaneo gruppo anarcoide in simbolo di libertà”.
    Del resto, la maggior parte dei russi sembra schierato al fianco degli accusatori: Levada, il centro considerato più neutrale, ha rilevato che una percentuale pari al 51 per cento dei russi è contraria ai metodi del trio.

    Il problema, tuttavia, non va individuato nelle Pussy Riot in sé, quanto invece nel largo seguito che sta ottenendo in Russia il movimento di protesta antigovernativo. La conclusione del processo al gruppo è stata seguita da duemila manifestanti radunati davanti al palazzo di giustizia di Mosca , ai quali in segno di solidarietà si è aggiunta una cinquantina di cortei disseminati da New York a Sydney, al grido comune di “Free Pussy Riot!”
    “Senza mettere in dubbio la legittimità della decisione della giustizia”, ha puntualizzato l’Alto consiglio della chiesa ortodossa nel frettoloso comunicato diffuso poco prima della sentenza penale, “chiediamo alle autorità dello stato di dar prova di clemenza verso le condannate, nella speranza che rinuncino a ripetere questo genere di sacrilegio”. Con un anticipo di alcuni giorni lo stesso Putin aveva espresso fiducia in una pena “non troppo severa” per le tre ragazze.
    Amnesty International considera l’accaduto un grave colpo alla libertà di espressione in Russia. Maria Alekhina, Ekaterina Samutsevich e Nadezhda Tolokonnikova, arrestate per aver liberamente manifestato la loro opinione, sarebbero quindi da intendere prigioniere di coscienza e andrebbero rilasciate subito senza condizioni. “In risposta all’ondata di proteste che hanno accompagnato le recenti elezioni parlamentari e presidenziali” ha sostenuto John Dalhuisen, direttore del Programma e Asia centrale di Amnesty International, “le autorità russe hanno introdotto varie misure che limitano la libertà d’espressione e di riunione.

    Il processo alle Pussy Riot è un ulteriore tentativo del Cremlino di scoraggiare e delegittimare il dissenso. Un tentativo che è destinato al fallimento”.
    Fuori dall’aula del tribunale lo scacchista (nonché strenuo e noto oppositore di Putin) Gary Kasparov è stato bloccato dalla polizia mentre Aleksej Navalny – il blogger attorno al quale si è concentrata l’ondata di protesta – cercava di spiegare ai cronisti di tutto il mondo che “il verdetto è stato scritto da Vladimir Putin”.
    Grande indignazione per la condanna delle Pussy Riot anche dai maggiori esponenti della politica internazionale: il sentimento di “preoccupazione” per una sentenza definita “sproporzionata” espresso dal dipartimento di Stato americano è stato ampiamente condiviso sia dal titolare della diplomazia europea, Catherine Ashton, sia dalla cancelliera tedesca, Angela Merkel.

    Ora c’è grande attesa per la manifestazione di protesta che avrà luogo il 15 settembre nella capitale russa. Sarà interessante constatare quali effetti l’ormai universalmente definito “caso Pussy Riot” sarà nel frattempo riuscito a scatenare nelle coscienze globalizzate della società civile.
    Lottare per la libertà di espressione è un dovere che non conosce confini. Ovunque il silenzio tenda ad assumere i contorni nebulosi di un imperativo categorico imposto dai vertici gerarchici di un potere vigente, là deve allora entrare in funzione l’istinto di autoconservazione e autoaffermazione che contraddistingue tutti gli esseri viventi (e pensanti) proprio in quanto tali.

    libertà d'espressione pussy riot Putin
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    Rita Cugola
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    Milanese del ‘59 è giornalista professionista da molti anni. Nel periodo universitario si è dedicata alle recensioni musicali e cinematografiche su istanza di Amica, Cosmopolitan, NoiDonne, Il Borghese). In seguito si è però specializzata in questioni di politica estera e problematiche sociali internazionali (con peculiare attenzione all’universo femminile islamico e al fenomeno discriminatorio globale), scrivendo per svariate testate nazionali, tra cui Panorama.it, La Padania, La Stampa e Il Fatto Quotidiano. Già autrice e conduttrice di programmi giornalistici di approfondimento in emittenti private e tv locali ha deciso di creare un blog su tematiche di geopolitica internazionale (LOOK BEYOND, ritacugola.wordpress.com). Appassionata di egittologia, sufismo e filosofia ha lavorato a lungo con (Sp)Hera, mensile di storia, archeologia ed ermetismo. Per un triennio è stata condirettore di Alganews (magazine online fondato da Lucio Giordano). Attualmente scrive per Dol’s Magazine e il mensile Storica (gruppo RBA). Grazie alla conoscenza di quattro lingue (oltre all’Arabo che sta studiando nel tempo libero) collabora attivamente con la Libreria Islamica/Edizioni Al Hikma, traducendo testi ancora inediti di carattere filosofico/religioso.

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    1 commento

    1. Livia on 31/08/2012 09:58

      Il processo alle Pussy Riot è un ulteriore tentativo del Cremlino di scoraggiare e delegittimare il dissenso. Un tentativo che è destinato al fallimento”.Lottare per la libertà di espressione è un dovere che non conosce confini. Ovunque il silenzio tenda ad assumere i contorni nebulosi di un imperativo categorico imposto dai vertici gerarchici di un potere vigente, là deve allora entrare in funzione l’istinto di autoconservazione e autoaffermazione che contraddistingue tutti gli esseri viventi (e pensanti) proprio in quanto tali.
      SE NON ORA QUANDO

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    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Storia di Kechic una sartoria e un marchio di abbi Storia di Kechic una sartoria e un marchio di abbigliamento italo africano. Nasce dall’incontro tra Valeria Zanoni e Cheikh Diattara Lui senegalese e sarto, lei italiana ed esperta di comunicazione. Prende origine da questa amicizia, dalla voglia di creare qualcosa di bello insieme e di condividerlo.

https://www.dols.it/2025/05/09/amici-di-ago-e-filo/
    di Eugenio Alberti Schatz L’8 maggio si è inau di Eugenio Alberti Schatz

L’8 maggio si è inaugurata al Museo di Arte Occidentale e Orientale la mostra di Анна Голубовская (Anna Golubovskaja dal titolo Punti di attrazione (2022-2025).

https://www.dols.it/2025/05/11/punti-di-attrazione-di-anna-golubovskaja/
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Ti sei divertita con “I nomi da Indiani”? Hai creato la tua tribù e inventato la leggenda sull’origine del tuo nome? Per costruire il tuo nome sei ricorsa a ciò che dicono gli altri per identificarti quando non ti conoscono se non superficialmente. Hai usato le similitudini che vengono in mente pensando a te.

Ora fai un passo avanti e segui i suggerimenti per una nuova scrittura “metaforica”!
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Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
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A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
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E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
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    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
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    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

https://www.dols.it/2025/05/04/la-statuaria-torinese-una-disputa-femminista/
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Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
https://www.dols.it/2025/04/30/il-valore-del-rispetto-in-un-mondo-che-ha-dimenticato-lumanita/
    Si approssima maggio Si approssima maggio
    Papa Francesco è stato raccontato al cinema da au Papa Francesco è stato raccontato al cinema da autori come Wim Wenders, Gianfranco Rosi e Daniele Luchetti, perché la sua figura ha esercitato un forte impatto non solo sulla Chiesa cattolica, ma anche sulla società laica credente e non credente e sulla politica mondiale.

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