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    Home»Costume e società»L’enigma Dalma Mahlas, cavallerizza saudita
    Costume e società

    L’enigma Dalma Mahlas, cavallerizza saudita

    Rita CugolaBy Rita Cugola26/06/2012Updated:12/09/2014Nessun commento3 Mins Read
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    dahlma
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    Mossa pubblicitaria o reale apertura?

    Molto probabilmente la bionda cavallerizza di nazionalità saudita Dalma Mahlas non parteciperà ai Giochi Olimpici di Londra. Il suo cavallo avrebbe infatti subito un infortunio e non sarebbe in grado di gareggiare. O almeno, questa è la versione ufficiale di una vicenda che apre non pochi interrogativi.
    Soltanto ieri infatti la BBC aveva confermato la presenza dell’atleta alla competizione internazionale. La notizia, avvalorata dall’Ambasciata araba a Roma, aveva comprensibilmente suscitato un certo scalpore poiché si sarebbe davvero trattato di un evento senza precedenti. Finora nessuna atleta del Golfo aveva mai concorso a gare di così ampio rilievo.
    Notoriamente l’ortodossia esasperata del regime wahabita vieta qualunque concessione alla popolazione femminile del suo territorio, che risulta privata persino dei diritti più elementari, come quello di voto o di guida.
    Inoltre, dal 2009 un’ordinanza governativa ha di fatto portato alla chiusura di tutte le palestre private femminili e ha messo al bando la pratica sportiva delle donne. La ragione di tanta intransigenza si evince facilmente dalle parole di un alto esponente religioso del paese: “Lo sport accessibile a tutti, uomini e donne, conduce inevitabilmente all’immoralità”.
    In sostanza, perciò, risulta chiaro che in Arabia Saudita un’atleta non ha vita facile; di fatto, non le viene offerta alcuna opportunità per allenarsi e a dovere, specialmente in vista di un appuntamento sportivo così importante quale quello olimpico.
    Tutto dunque lascerebbe supporre a un grosso inganno. Forse il coinvolgimento femminile ai Giochi di Londra era già stato escluso in partenza dal governo di re Abdullah II – nonostante li proclami iniziali – e allora il caso Dalma Mahlas sarebbe solo un bluff studiato abilmente a tavolino con scopi esclusivamente pubblicitari.
    Gli effetti della recente primavera araba in paesi quali Egitto, Tunisia, Libia, Algeria, Yemen, che hanno trovato consolidamento nella caduta delle varie forme di tirannia, non devono infatti aver lasciato indifferenti i vertici del regime saudita (sempre più cauto e diffidente), il quale, dal canto suo, ha ritenuto perciò opportuno circondarsi di un’aura tanto effimera quanto ingannevole di apparente cambiamento interno e di maggiore apertura alla modernizzazione.

    Facile, allora, per i soloni del potere, smontare le accuse avanzate dalle istituzioni internazionali in merito all’intransigenza religiosa e alla politica sessista dei wahabiti: basta far capire al mondo che l’Arabia Saudita non vieta affatto alle donne di partecipare alle Olimpiadi. Sarebbe anzi stata fiera di inviare a Londra la sua atleta più meritevole, come del resto aveva preannunciato. Tuttavia, ciò non sarà possibile per via di un banale inconveniente tecnico. Come dire: nulla di grave, signori, avremo altre occasioni da sfruttare.
    Peccato però che a fungere da specchietto per le allodole del regime arabo in questo caso non sia stata scelta un’anonima agonista, bensì la figlia di un multimiliardario, una ragazza nata negli Stati Uniti e cresciuta a Londra.:)

    arabia saudita atlete primavera araba
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    Rita Cugola
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    Milanese del ‘59 è giornalista professionista da molti anni. Nel periodo universitario si è dedicata alle recensioni musicali e cinematografiche su istanza di Amica, Cosmopolitan, NoiDonne, Il Borghese). In seguito si è però specializzata in questioni di politica estera e problematiche sociali internazionali (con peculiare attenzione all’universo femminile islamico e al fenomeno discriminatorio globale), scrivendo per svariate testate nazionali, tra cui Panorama.it, La Padania, La Stampa e Il Fatto Quotidiano. Già autrice e conduttrice di programmi giornalistici di approfondimento in emittenti private e tv locali ha deciso di creare un blog su tematiche di geopolitica internazionale (LOOK BEYOND, ritacugola.wordpress.com). Appassionata di egittologia, sufismo e filosofia ha lavorato a lungo con (Sp)Hera, mensile di storia, archeologia ed ermetismo. Per un triennio è stata condirettore di Alganews (magazine online fondato da Lucio Giordano). Attualmente scrive per Dol’s Magazine e il mensile Storica (gruppo RBA). Grazie alla conoscenza di quattro lingue (oltre all’Arabo che sta studiando nel tempo libero) collabora attivamente con la Libreria Islamica/Edizioni Al Hikma, traducendo testi ancora inediti di carattere filosofico/religioso.

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    torre.caterinadella

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Recensione poetica emozionale di Lezione d’amore. Sinfonia di un incontro.

Spettacolo scritto e diretto da Andrée Ruth Shammah, con Milena Vukotic, Federico De Giacomo e Andrea Soffiantini. Visto al teatro Franco Parenti Maggio 2025.
    La regista Elisabetta Sgarbi, che con Eugenio Lio La regista Elisabetta Sgarbi, che con Eugenio Lio ha anche scritto la sceneggiatura, spiega: «I personaggi sono nati e si sono sviluppati, per lo più, già con il volto di chi li avrebbe interpretati, il loro corpo, i loro modi. Questo ci ha aiutato molto nello scrivere il film, perché, laddove la sceneggiatura non poteva e non doveva dire, potevamo immaginare un colpo d’occhio, un movimento, un gesto, una espressione che riempissero quel “vuoto”. 

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Aspettiamo con ansia l’imminente uscita del La trama fenicia del mitico texano.

La trama fenicia (The Phoenician Scheme) è il 13* film diretto da Wes Anderson, 56 anni, e da lui scritto con il 60enne Roman Coppola, segnando così la loro sesta collaborazione.
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L’8 maggio si è inaugurata al Museo di Arte Occidentale e Orientale la mostra di Анна Голубовская (Anna Golubovskaja dal titolo Punti di attrazione (2022-2025).

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    Dicono di TE …. Ti sei divertita con “I nomi Dicono di TE ….

Ti sei divertita con “I nomi da Indiani”? Hai creato la tua tribù e inventato la leggenda sull’origine del tuo nome? Per costruire il tuo nome sei ricorsa a ciò che dicono gli altri per identificarti quando non ti conoscono se non superficialmente. Hai usato le similitudini che vengono in mente pensando a te.

Ora fai un passo avanti e segui i suggerimenti per una nuova scrittura “metaforica”!
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E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
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C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
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