Chi dice donna dice mamma

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La nascita di un bambino voluto cambia di molto l’ottica delle priorità all’interno di una famiglia

D.

Gentile dott.ssa ,
sono una donna di 40 anni e madre di una bambina di 4, figlia desiderata e cercata.
Da quando ho ripreso a lavorare a tempo pieno dimostro un atteggiamento poco equilibrato e spesso sono fortemente demotivata e depressa.
Desidero poter continuare a lavorare ma non tralasciare il compito di genitore per garantire una crescita solida alla mia bambina. Sono consapevole del fatto che questo problema si manifesta per altrettante mamme,  ma non riesco a cambiare atteggiamento e vedere un lato positivo in questa situazione.

Mi piacerebbe poter contribuire lavorando con una riduzione oraria e fare la mamma nel rimanente tempo!
Ho sempre avuto un forte temperamento e capacità organizzative nell’impegni quotidiani, dimostrando sempre un estrema serietà professionale. Purtroppo nello studio dove lavoro non è consentita una riduzione oraria, quindi mi trovo costretta a cercarmi un nuova occupazione. Sfortunatamente ho un diploma tecnico e non ho una professione ben precisa e la ricerca di lavoro è una questione faticosa.
Nell’affrontare l’argomento con mio marito ci troviamo sempre ai ferri corti, le sue esigenze e opinioni sono differenti, crede che la stabilità economica sia alla base della riuscita famigliare e pur avendo una casa di proprietà e un lavoro sicuro non condivide la mia scelta di lasciare il lavoro e buttarmi nel precariato e considera il mio atteggiamento infantile e sproporzionato.

Non riesco a capire perchè non sono in grado di prendere la situazione di petto e scegliere indipendentemente dalle sue idee, forse una grande forma di rispetto e voglia di complicità nel rapporto?

Diversamente non mi sento bene e l’idea di dover vivere poche ore al giorno con la bambina tralasciando una parte della sua crescita mi opprime.
Confido in una sua consolante risposta

Sonia

R.

Cara e sensibile Sonia,
il tuo atteggiamento nei confronti della tua bimba desiderata è veramente ammirevole e direi antitempo: oggi, molte donne pur amando molto i figli, se ne occupano in prima persona solo dopo aver dedicato la maggior parte della giornata alla propria realizzazione personale o al rapporto col compagno.

La nascita di un bambino voluto cambia di molto l’ottica delle priorità all’interno di una famiglia seppur serena ed equilibrata come la tua e specialmente una persona come te, di temperamento forte, ama fare le cose in modo completo e difficilmente si accontenta di un part-time… quando si tratta di assicurare alla sua piccola tutte le cure necessarie per una corretta crescita evolutiva di corpo e mente.
Evidentemente ogni donna sensibile nei confronti dei figli desidera crescerli ed educarli in prima persona, trascorrendo tempo con loro, ma per motivi di tipo sociale e per una crisi economica senza precedenti che tutto il mondo sta attraversando, questa opzione è piuttosto complicata da realizzare: le necessità delle famiglie sono molto cresciute e vanno nella direzione del lavoro di entrambi, per poter vivere dignitosamente ed assicurare serenità a tutto il nucleo.

Non facilmente è possibile, quindi, che una madre possa stare tante ore vicina alla crescita dei bambini sebbene lo desideri e, nelle ore fuori casa, sia in pensiero per loro.
In questo momento è duro ricollocarsi in una professione e la condizione di precariato, purtroppo bene lo sanno molte nostre lettrici, è tutt’altro che confortante ed equilibrante e spesso induce comportamenti non felicissimi ed appropriati nei riguardi dei figli e della famiglia.
Sono tempi duri e la situazione economica di un nucleo familiare incide fortemente, a volte in modo determinante, sul fragile equilibrio che si gioca tra amore, affetti e bisogni…

L’uomo, oggi in misura molto minore di un tempo, delegato per mission ancestrale alla soddisfazione del mantenimento, da pragmatico, non induce tanto sul pensiero sensibile legato alle tue necessità o infelicità profonde, ma si preoccupa del fatto che lasciare un posto consolidato, per riporsi sul mercato, sia fatto pericoloso e poco opportuno.
Non gli si può dare torto.
Come non si può dare torto a te che ami la tua bimba, vorresti crescerla e tenerla vicina.

La compensazione dei conflitti in una coppia, allora, va cercata nella creazione e nel mantenimento di mediazioni possibili che ambedue i componenti siano pronti ad accettare e mettere in atto concordemente, nel rispetto dei desideri e delle sensibilità di entrambi.

Le ore che trascorrerai con la tua bambina possono diventare molto ricche di affetto e di apprendimento se ti porrai con lei in modo costruttivo e positivo, insegnandole fin da subito la sensibilità e la comprensione dei fatti, potenziando la sua crescita in autonomia di pensiero e di azione, ma nel rispetto e nell’amore per il mondo.

Anche se non saranno tutte le ore che vorresti… Sonia, sicuramente sarà un tempo prezioso per voi due, per crescere insieme.

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Profilo Autore

Maria Cristina Paselli lifecoach

Specializzata in Scienze d’Azienda, Gestione di Risorse Umane, lavora da tempo nei settori dell’Alta Formazione per Manager, nel Coaching, nella Comunicazione Positiva, Marketing, Creazione di Team Leader, Immagine Personale, Leadership Aziendale e nella Selezione di Personale Hight Level. Collabora con Province e Regioni per Corsi di Avvio e Formazione all’ Imprenditoria . Consulente di Aziende Private ed Enti Pubblici per Attività di Organizzazione, Management, Aggiornamento professionale, Progettazione, Formazione sul Lavoro ed Orientamento. Ha pubblicato testi sulla Formazione, l’Inserimento e il Ricollocamento di donne, adolescenti difficili, adulti e categorie ritenute socialmente deboli. Ha realizzato la sceneggiatura di Performance teatrali al termine di Corsi di Autostima. Ha progettato e diretto Programmi di Prevenzione e Mantenimento del Benessere Psicofisico in Centri di Cura, collaborando con specialisti e terapisti orientali, sia in Veneto che in Toscana.

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