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    Dol's Magazine
    Home»"D" come Donna»Donne tunisine in Italia
    "D" come Donna

    Donne tunisine in Italia

    Caterina Della TorreBy Caterina Della Torre24/11/2011Updated:19/02/20151 commento5 Mins Read
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    voto_ouejdane_mejri
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    Partita dalla Tunisia,  la primavera araba,  ha coinvolto molti paesi del vicino medioriente,  fino ad arrivare  ad una giovane democrazia,  con le prime elezioni.  Ma il ruolo delle donne?

    Abbiamo voluto parlarne con Ouejdane Mejri,  35 anni,  tunisina ha vissuto in Tunisia fino all’età di 21 anni dove ha studiato e  conseguito una laurea in Informatica.  E’ sposata con un italiano da cui ha avuto  un figlio nato in Italia.  Attualmente insegna al Politecnico di Milano dove si occupa anche di ricerca.  Figlia di genitori tunisini, che vivono tuttora in Tunisia, ha cinque fratelli ( tre sorelle in Italia,  una a Londra e il maschio è in Norvegia). I genitori li hanno incoraggiato a studiare all’estero e poi ognuno ha  trovato la sua strada in campi completamente diversi. Ognuno ha lavorato per pagarsi gli studi e oggi lavorano informatica, chi  nel cinema , chi  nella finanza, chi in psicologia e  chi in architettura.  Ouejdane oltre ad essere giornalista e scrivere per la rivista Vita /Yalla,  è presidente dell’associazione tunisini in Italia, Pontes.

    Che ne pensi di quanto è accaduto e sta accadendo in Tunisia paese da cui è partita la rivolta?
    Spesso quando si parla di elezioni si parla dei risultati ma nel caso di queste prime elezioni democratiche in Tunisia credo che sia molto importante sottolineare la valenza storica di questo evento. Per la prima volta nella storia della Repubblica tunisina, quindi dal 1956 (anno dell’indipendenza dal protettorato francese) i cittadini tunisini hanno potuto esercitare il primo diritto che fa di noi dei “cittadini”:  quello di scegliere in un modo libero e trasparente chi ci rappresenta. Personalmente,  l’ho vissuto come un momento incredibile di vera liberazione,  sicuramente il momento più forte dal 14 gennaio in cui il dittatore è scappato dalla Tunisia.

    Credi che in Tunisia si sia arrivati ad una svolta davvero democratica?
    La democrazia è un percorso che è stato imboccato da noi tunisini il giorno in cui abbiamo iniziato a dire la nostra cioè  “via al regime e al dittatore”. La costruzione di nuove istituzioni democratiche non dipenderà solo da chi scriverà la nuova costituzione ma anche dai cittadini che dovranno continuare a partecipare in modo attivo a questa nuova cittadinanza, stando sempre attenti ai loro diritti e per primi garanti dei diritti altrui.  Sono fondamentalmente convinta che la Tunisia sia sulla strada giusta per vedere le libertà individuali garantite,  grande passo per il nostro popolo oppresso per decenni.

    Cioè la gente è stata davvero libera di esprimere la propria opinione?
    Chi si è recato alle urne ha scelto sicuramente in modo libero,  anche se poi l’influenza che alcuni partiti hanno cercato di fare era forte.  Nessuno è stato sicuramente “obbligato”  ma possiamo dire che c’è stata una forte propaganda sia a livello locale sia a livello internazionale, u na vera campagna elettorale per i partiti che avevano mezzi e uomini e azioni più piccole per i nuovi partiti e gruppi indipendenti.  Non mi dimenticherò mai il giovane immigrato tunisino che davanti al seggio di Milano continuava a ripetermi che lui era lì per vedere se avrebbe potuto votare il suo partito,  uno di quelli banditi dalla ex-dittatura. Sembrava sfidare il mondo con il suo voto.  Era sicuramente troppo sorpreso di avercela fatta.  Anche se non condividevo la sua scelta ero ugualmente emozionata di quel passo che facevamo insieme.  Era quella la democrazia che sognavo.

    E quanti hanno votato consci di quello che facevano?
    La partecipazione elevatissima tra chi si era iscritto alle liste elettorali ha dimostrato quanto le persone fossero coscienti della valenza del proprio gesto. Non so quanto fosse chiaro il valore del voto,  cioè quanto fosse determinante per la comunità. Credo che tra le cose più difficili dell’essere cittadino dopo una vita di dittatura di scoprire che la propria voce abbia valore,  e non solo per se stessi,  ma soprattutto per gli altri.

    E le donne che ruolo hanno avuto ed avranno nell’amministrazione del paese?
    Le donne sono presenti oggi nell’assemblea costituente (25% dei deputati) come lo sono state in piazza durante la rivoluzione.  Noi donne tunisine abbiamo la fortuna di avere una storia locale che ci ha favorito tanto rispetto ad altre donne arabe,  di aver inanzitutto acceduto a una educazione che ci permette oggi di far parte della vita pubblica.  Credo che sia molto importante che le donne stesse siano le prime a mettersi in gioco e darsi l’opportunità di amministrare il paese insieme agli uomini.  Il diritto c’e l’abbiamo, ora tocca a noi metterci in gioco.

    Quando si dirà basta alle violenze?
    Per me la violenza è quasi sparita dalla Tunisia, perché la violenza non è quella pubblica delle strade e degli scontri tra uomini quella che fa paura ma quella che vivevamo di nascosto. La violenza del regime oggi è quasi svanita. Il potere della polizia politica, la tortura, le violenze psicologiche e la paura che aveva un popolo intero oggi sono parte della nostra storia. Ci vorrà tempo prima che questi traumi spariscono, il resto si tranquillizzerà piano piano. Noi tunisini siamo fortunati di non aver vissuto le stragi che popoli come quello libico, siriano, yemenita o come oggi egiziano stanno vivendo.

    E tu dall’Italia cosa provi?
    L’unica parola che mi viene in mente è che sono fiera del mio popolo. Sono fiera di aver conquistato la dignità che i miei concittadini chiedevano in strada, quella che abbiamo sognato per anni e che oggi contro ogni pronostico siamo riusciti ad avere. Ora sento anche una grandissima responsabilità per questo dono che giovani come me ci hanno regalato offrendo la loro vita. Oggi tutti noi tunisini, in Tunisia o all’estero, dobbiamo portare avanti il progetto della libertà fino in fondo. Senza paura dell’altro, senza paura di noi stessi.

    primavera araba vita yalla
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    Caterina Della Torre
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    Proprietaria di www.dols.it di cui è direttrice editoriale e general manger Nata a Bari nel 1958, sposata con una una figlia. Linguista, laureata in russo e inglese, passata al marketing ed alla comunicazione. Dopo cinque anni in Armando Testa, dove seguiva i mercati dell’Est Europa per il new business e dopo una breve esperienza in un network interazionale di pubblicità, ha iniziato a lavorare su Internet. Dopo una breve conoscenza di Webgrrls Italy, passa nel 1998 a progettare con tre socie il sito delle donne on line, dedicato a quello che le donne volevano incontrare su Internet e non trovavano ancora. L’esperienza di dol’s le ha permesso di coniugare la sua esperienza di marketing, comunicazione ed anche l’aspetto linguistico (conosce l’inglese, il russo, il tedesco, il francese, lo spagnolo e altre lingue minori :) ). Specializzata in pubbliche relazioni e marketing della comunicazione, si occupa di lavoro (con uno sguardo all’imprenditoria e al diritto del lavoro), solidarietà, formazione (è stata docente di webmarketing per IFOA, Galdus e Talete). Organizzatrice di eventi indirizzati ad un pubblico femminile, da più di 10 anni si occupa di pari opportunità. Redattrice e content manager per dol’s, ha scritto molti degli articoli pubblicati su www.dols.it.

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    1 commento

    1. Kirubel on 08/12/2012 19:13

      La Grecia,come l’Irlanda e il Portogallo stanno pdnagao anni di crescita drogati dai finanziamenti della comunite0 europea. Mi stupisco che nessun addetto ai lavori non ne parli. Questi paesi ( sono cresciuti come i bambini a cui continui a dare le caramelle e poi tutto ad un tratto gli dici basta perche8 fan male ai denti ) lavoravano ed esportavano perche8 erano competitivi grazie a questi contributi senza essere previdenti che cif2 non poteva durare all’infinito. Ora, oltre al danno la beffa, perche8 chi in Italia ha dovuto lottare per tenere le posizioni rischia di ritrovarsi nella stessa situazione di chi gli aiuti li ha ricevuti e anche grazie alle tasse pagate da queste aziende Italiane.

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    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    È il tempo delle rose È il tempo delle rose
    Bolle all'arcibmboldi Bolle all'arcibmboldi
    https://www.dols.it/2025/05/14/la-trama-fenicia A https://www.dols.it/2025/05/14/la-trama-fenicia

Aspettiamo con ansia l’imminente uscita del La trama fenicia del mitico texano.

La trama fenicia (The Phoenician Scheme) è il 13* film diretto da Wes Anderson, 56 anni, e da lui scritto con il 60enne Roman Coppola, segnando così la loro sesta collaborazione.
    Rose rosse per me Rose rosse per me
    Storia di Kechic una sartoria e un marchio di abbi Storia di Kechic una sartoria e un marchio di abbigliamento italo africano. Nasce dall’incontro tra Valeria Zanoni e Cheikh Diattara Lui senegalese e sarto, lei italiana ed esperta di comunicazione. Prende origine da questa amicizia, dalla voglia di creare qualcosa di bello insieme e di condividerlo.

https://www.dols.it/2025/05/09/amici-di-ago-e-filo/
    di Eugenio Alberti Schatz L’8 maggio si è inau di Eugenio Alberti Schatz

L’8 maggio si è inaugurata al Museo di Arte Occidentale e Orientale la mostra di Анна Голубовская (Anna Golubovskaja dal titolo Punti di attrazione (2022-2025).

https://www.dols.it/2025/05/11/punti-di-attrazione-di-anna-golubovskaja/
    Dicono di TE …. Ti sei divertita con “I nomi Dicono di TE ….

Ti sei divertita con “I nomi da Indiani”? Hai creato la tua tribù e inventato la leggenda sull’origine del tuo nome? Per costruire il tuo nome sei ricorsa a ciò che dicono gli altri per identificarti quando non ti conoscono se non superficialmente. Hai usato le similitudini che vengono in mente pensando a te.

Ora fai un passo avanti e segui i suggerimenti per una nuova scrittura “metaforica”!
https://www.dols.it/2025/05/12/te-metaforico/
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    Rose di maggio Rose di maggio
    https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie- https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie-e-le-altre-lallarme-atti-persecutori/

Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
    https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello- https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello-2025-e-femmina/

A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
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    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
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    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

https://www.dols.it/2025/05/04/la-statuaria-torinese-una-disputa-femminista/
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