La massaia besanese:)

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di Cristina Obber –

Ho trovato nella posta un opuscolo del comune, patrocinato dalla provincia (di Monza e Brianza), dedicato alla festa di Santa Caterina di venerdì 25 novembre,  tra l’altro giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Tra le tante iniziative leggo che è previsto un gran finale con un concorso  “che intende premiare la massaia besanese capace di confezionare la torta paesana più buona”.

Mi sono tornate in mente le Massaie rurali degli anni trenta, quelle della grande organizzazione femminile fascista,  controllate ovviamente da gerarchi maschi,  la cui divisa era un fazzoletto al collo e un grembiule ai fianchi.

Anche per loro c’erano i concorsi a premi, si intitolavano “il buon allevamento della prole”, “casa pulita, ordinata e fiorita”,  “l’orto ben tenuto”.
Allora mi sono chiesta:  che la massaia besanese sia un’evoluzione della massaia rurale del ’33?  Che sia una specie protetta?

Ho fatto dunque una ricerca, e ho scoperto che la Brianza è popolata dalla Talpa europea, dall’ Arvicola rossastra, dal Topo selvatico e dal Toporagno alpino,  dal Pipistrello nano, dal Picchio muratore e dal Corvo imperiale, dalla Ballerina bianca e dalla Cincia bigia, dalla Passera scopaiola e dal Toporagno nano, specie poco comune ed ecologicamente esigente (cito testualmente, questa è scienza!).

Ma della massaia besanese, nei siti naturalistici e ornitologici, non v’è traccia.
E allora vi chiedo, Brianzoli della Brianza:
Com’è la massaia besanese? Com’è il suo manto?
E la sua dentatura?  E la sua indole?
Di cosa si nutre?
Ma soprattutto:  come si riproduce?

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Profilo Autore

Cristina Obber è nata a Bassano del Grappa il 9 novembre 1964. Iscritta all’ Ordine dei giornalisti, ha collaborato per cinque anni con un quotidiano vicentino. Nel 2008 ha pubblicato “Amiche e ortiche” con Baldini Castoldi Dalai, affresco dolce-amaro dell’amicizia al femminile. Nel 2012 ha pubblicato un libro sulla violenza sessuale, "Non lo faccio più" ed. Unicopli che ha dato vita ad un progetto scuole e al blog nonlofacciopiu.net. Nel 2013 ha pubblicato per Piemme editore il libro Siria mon amour, storia vera di una 16enne italo-siriana che si è ribellata ad un matrimonio combinato. Nel biennio 2009-2010 ha pubblicato con Attilio Fraccaro editore “Primi baci” e “Balilla e piccole italiane”, due libri in cui ha raccolto ricordi del primo bacio e ricordi del mondo della scuola nella prima metà del novecento. Collabora con Dol’s, il sito delle donne on line da svariati anni. Si occupa di tematiche legate ai diritti. Il 25 novembre 2011, giornata internazionale contro la violenza sulla donna, esce il suo primo e-book dal titolo La ricompensa (edito da Emma books), che si apre con una citazione di Lenny Bruce: La verità è ciò che è, non ciò che dovrebbe essere. Il suo ultimo libro è ''L'altra parte di me’’, edito da Piemme, una storia d’amore tra adolescenti lesbiche.

3 commenti

  1. Ho presenziato venerdi sera alla premiazione della 26^ edizione della Torta Paesana più buona.
    Come? Tu non c’eri? E perché?! vabbè, sta quindi a me descrivere la “massaia besanese”.
    Tra i 12 e i 78 anni, la massaia besanese vive in nuclei familiari allargati, si nutre di un misto nutrizionalmente disequilibrato di proteine-carboidrati-grassi (in quantità inversamente proporzionale all’ordine in lista), si riproduce volentieri (sperando che sia femmina), esce presto al mattino e si ritira presto la sera, tranne…la sera del 25 novembre, quando entra silenziosa e speranzosa nella sala del cineteatro Edelwaiss e presenzia tre ore in trepida attesa di sentirsi chiamare per nome.
    Nello specifico, quest’anno le torte partecipanti sono state ben 150 (!). Il che significa 150 massaie besanesi che si ignoravano (in cagnesco) l’un l’altra, in un teatro gremito (vi assicuro!) di massaie-mamme-zie-nonne-suocere e nipotine (aspiranti massaie). Uomini? Sì sì! Il parroco, l’assessore alla Cultura, qualche giudice (eggià, la giuria!), il tecnico luci (grazie Gianni), il BravoPresentatoreBesanese, il trio musicale (stendiamo un velo pietoso…), e…boh, nessun’altro.
    Ma non facciamo di tutta l’erba un fascio…le massaie besanesi hanno provenienze diverse; come ha ricordato il BravoPresentatoreBesanese, ogni frazione ha i suoi numeri, persino la località Casaglia (5 famiglie) ha registrato 3 massaie! Ma per quale motivo una massaia su 40 partecipa a questo storico concorso? Tradizione?(26 edizioni!) Fama?(foto sulla stampa locale!) Rivalsa?(diritto alla nomina in giuria per l’anno successivo!) o…il Premio?
    Già, il Premio, che da qualche anno si scrive con la maiuscola, e quindi da qualche anno ha visto un incremento delle Massaie partecipanti. Perchè, vedete, dalle 150 torte presentate, la pre-giuria ne ha selezionate 15 le cui Massaie hanno vinto Euro 100,00 ciascuna…e la Gran Giuria Finale tra queste 15 ne ha premiata una che si è portata a casa altri 500,00 Euro.
    Meditate, Massaie d’Italia, e fatevi dare la ricetta della Vera Torta Paesana,ma non sperate che sia la Massaia Besanese a passarvela, è già impegnata a cercare l’ingrediente “segreto” per la 27^ edizione.
    P.S.: io invece vi posso dare la ricetta sicilianissima dell”acqua bollita” (grazie a mia suocera, è la prima volta che la ringrazio in tanti anni), se non era per questa preziosa e antica ricetta ci avrei messo tutta la notte a digerire…ero in pre-giuria.

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