L’estetica non e’ tutto!. Un tema caldo trattato con frizzante ironia
Un libro divertente sui valori di una società in cui l’estetica sembra essere tutto, salvo poi riscoprire che ci sono cose più importanti.
Non è facile entrare nell’universo della Carters, azienda di sogno nel campo della cosmetica; ma ancor più difficile è riuscire a sopravvivervi. Tra donne in carriera e manager pronti a tutto, assistenti imbranate ma volenterose e geni della chimica (o sedicenti tali) inventori del magico fluido per una pelle sempre giovane, nel mondo della bellezza femminile messo in scena dalla giornalista Silvia Giovannini succede veramente di tutto. Ma niente è come sembra…
Hai scelto di ambientare il tuo romanzo nel mondo della cosmetica e della comunicazione pubblicitaria e virtuale, in linea con quelli che oggi sono temi dominanti della nostra società: l’attenzione all’estetica e il marketing di se stessi, anche attraverso canali virtuali come i social network. Quale trend prevedi per il futuro: cambierà qualcosa o saremo sempre più dipendenti dall’immagine?
In realtà, l’ambientazione era una scusa per affrontare il tema dell’amor di sé. Curiamo l’immagine e i rapporti virtuali, ma andiamo oltre? Ci amiamo davvero? O ci importa solo il (superficiale) giudizio altrui? L’idea della crema magica era questa: uno spunto per cominciare a prendersi cura di sé e cambiare. Mi chiedi troppo sul futuro: è imprevedibile. Posso dirti, però, cosa mi auguro: che i nostri figli sappiano usare al meglio e con consapevolezza le infinite possibilità virtuali e reali di fronte alle quali noi siamo, tutto sommato, imbranati! Che siano saggi e contenti (e più carini. Perché no?).
Uno dei temi fondamentali del tuo libro è l’alternanza tra la solidarietà e la rivalità femminile. Quale delle due pensi sia oggi predominante?
Nei rapporti personali siamo più streghe o principesse? Penso entrambe le cose, ma magicamente, sempre senza mezze misure. Strateghe e generose, con passione ed eleganza, sia nel bene che nel male. Più spesso solidali, ma senza «passar per sceme».
In genere, nei romanzi di chick lit, la protagonista rappresenta almeno in parte l’alter ego dell’autrice. È così anche per Giovanna Marini, la giovane giornalista un po’ pasticciona di Effetto Lifting?
Così mi dai della pasticciona? E hai centrato il punto! Tutte le protagoniste hanno qualcosa di me, ma non tutto. Del resto, mi piace pensare che le lettrici (sempre che ce ne siano…) ci si possano ritrovare. Sia che camminiamo con delle splendide Chanel tacco 12 o con delle tennis lise in punta, ci troviamo ad affrontare la stessa strada. A volte con un passo un po’ da pasticcione, alle volte… straordinarie.
Nel libro, uno dei personaggi a mio avviso meglio riusciti è Ludovica Sfinzi Borghi, la «Xtrega». Che, nel tuo romanzo, a un certo punto inizia a tenere un blog, sia pur scritto dalla sua assistente. Non a caso, anche nella vita reale LudoXtrega, attraverso la mano della sua ghostwriter Vicky, posta i suoi pensieri nel blog Effetto Lifting (sottotitolo: Tra principesse e streghe, il blog di Ludovica). Come mai hai scelto proprio questo personaggio per dare voce alle tue idee? Quali argomenti affronti nel blog?
Ho scelto il personaggio più ironico perché – anche se il blog è necessariamente ‘sconnesso’ (così come lo sono io) – volevo che si aprisse alle riflessioni importanti. Quale strumento migliore dell’ironia? Ironia e sorriso: accessori must per qualsiasi stagione!
La tua principessa-strega Ludovica, “la Vedova Nera del marketing e della comunicazione, a un certo punto rivede la sua scala di priorità, valorizzando gli impegni familiari. In base alla tua esperienza personale, in che misura è possibile la conciliazione tra vita domestica e professionale?
E se ti rispondessi che è inconciliabile? Almeno per una persona completamente sana di mente. Ma non credo che una mamma sia «sana di mente»: una mamma è una creativa, una fantasiosa, un’equilibrista, una che ha scoperto il dono dell’ubiquità, senza il teletrasporto. Il discorso è serio, però: alcune ce la fanno e altre soccombono. La ricetta forse sta in qualche chissenefrega qua e là sul percorso, ma ognuna ha la propria. (Questa domanda mi ricorda che devo andare a fare la lavatrice).
Anche in un romanzo di intrattenimento come il tuo non manca un accenno a un tema forte della nostra società come il mobbing: in gravidanza, persino la top manager rischia la carriera. Ti è mai capitato di confrontarti con casi di discriminazione verso le donne negli ambienti di lavoro?
Non personalmente, ma di sicuro molti ambienti vivono la maternità come un limite. In termini di tempo è sicuramente vero, non solo per quanto riguarda il periodo della gravidanza. Anche dopo, di fronte ad un bimbo con 40 di febbre, quante scelgono di andare in ufficio a cuor leggero? Un datore di lavoro lungimirante dovrebbe sapere che una donna mamma è come una super eroina con i super poteri pronta a compiere super imprese anche sul lavoro. Certo se il pianeta Italia fornisse qualche – anche non super – sostegno organizzativo alle famiglie, come spesso si vede all’estero, forse non saremmo qui a parlarne.
In futuro, pensi di dedicarti ancora al genere della chick lit, o ti piacerebbe provare nuove esperienze letterarie?
Mi piacciono le storie che regalano un sorriso, che ti fanno riflettere sui massimi sistemi senza che questo si trasformi in paranoia e che – dal momento che spesso nella vita avviene il contrario – finiscono bene anche se in maniera imprevedibile. Quindi mi piacerebbe restare… in zona!
Silvia Giovannini, Effetto Lifting, Macchione Editore, Varese, 2010, pp. 268, € 16.