Autore: simonasforza

Blogger, femminista e attivista politica. Pugliese trapiantata al nord. Equilibrista della vita. Felicemente mamma e moglie. Laureata in scienze politiche, con tesi in filosofia politica. La scrittura e le parole sono sempre state la sua passione: si occupa principalmente di questioni di genere, con particolare attenzione alle tematiche del lavoro, della salute e dei diritti.

Le parole possono ferire, colpire, ma anche salvare, possono diventare la scintilla che fa partire un moto interiore per uscire da una situazione di violenza. Questa non è una recensione, è la condivisione di una lettura e di ciò che mi ha scatenato dentro. Il libro è Il canto delle balene di Giovanna Pastega, Laura Capone Editore. Quando ci si accosta al tema della violenza contro le donne, è necessario essere capaci di empatia, riuscire a trovare le parole giuste, una sorta di grammatica che sappia tradurre sentimenti, sensazioni, pensieri, tra conscio e inconscio. Perché le parole possono ferire,…

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Qualche aggiornamento in tema di salute sessuale e riproduttiva, tra diritti non sempre assicurati come previsto, servizi in difficoltà, richiami internazionali e vuoti nel sistema di educazione a una sessualità consapevole. Dopo altri interventi rilevanti da parte di organismi internazionali, anche le Nazioni Unite si pronunciano sulle difficoltà delle donne italiane ad accedere ai servizi di IVG. “Il Comitato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite ha espresso preoccupazione per le difficoltà che le donne devono affrontare per accedere all’ interruzione volontaria di gravidanza a causa dell’elevato numero di medici obiettori che si rifiutano in tutto il paese di effettuare…

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L’economia italiana è penalizzata dalla scarsa partecipazione femminile al lavoro: l’Italia ha bisogno di migliorare le politiche per le famiglie, qualunque sia la loro geometria, e di una maggiore partecipazione degli uomini al lavoro domestico. L’Italia è il terzultimo paese OCSE, davanti a Turchia e Messico, per livello di partecipazione femminile nel mercato del lavoro: 51% contro una media OCSE del 65%. Meno del 30% dei bambini al di sotto dei tre anni usufruisce dei servizi all’infanzia e il 33% circa delle donne italiane lavora part-time per conciliare lavoro e responsabilità familiari (la media OCSE è 24%). Le donne sono spesso percepite come…

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Tra e con le donne in movimento, unite, insieme. Ci sono momenti in cui avverti che qualcosa di straordinario sta accadendo, una forza che può portare a un cambiamento significativo delle nostre esistenze, per una piena eguaglianza. Una giornata speciale, come lo sono tutte le giornate in cui le donne si uniscono e condividono un cammino. Non è affatto semplice, a volte è difficile, arduo far coincidere pienamente orizzonti, obiettivi, pratiche e modalità, linguaggi, formule. La sintesi a volte sembra un obiettivo in salita e complicato, non sempre riesce. Ma alla fine quando ci si trova fianco a fianco,…

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Ancora oggi quando si parla di ragazze e donne è visibile e tangibile la battaglia quotidiana contro gli stereotipi e immaginari che limitano le loro opportunità e potenzialità. Ho trovato questo articolo di Katja Iversen sul sito del WEF. Ve lo propongo inframezzato da considerazioni/integrazioni personali. “Le donne sono più adatte a fare figli che a fare soldi.” Sembra un pensiero ridicolo, ma su miti e pregiudizi come questo si sono basate le decisioni dei nostri antenati (e antenate) per generazioni. Ancora oggi, purtroppo quando si parla di ragazze e donne è visibile e tangibile la battaglia quotidiana contro luoghi…

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Un patto, un punto di incontro, una chiara intesa di collaborazione tra le parti sociali sul tema delle molestie e le violenze sul lavoro. Di questo si è parlato lo scorso 14 novembre all’interno di un convegno tenutosi presso Palazzo Pirelli, a Milano. All’interno della Legge Regionale 3 luglio 2012, n. 11 – Interventi di prevenzione, contrasto e sostegno a favore di donne vittime di violenza, all’art. 1 troviamo un chiaro riferimento anche al tema del convegno. Con l’Accordo siglato il 26 aprile 2016 Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza, con Cgil Camera del Lavoro Metropolitana di Milano, Cisl Milano Metropoli, Uil…

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Veramente difficile trascrivere le emozioni che la manifestazione nazionale contro la violenza maschile sulle donne mi ha scatenato. No, assolutamente non voglio che le parole possano imbrigliare le sensazioni che ho avvertito in corteo al fianco di tante donne, uomini, bambini. Quella marea del 26 novembre viene da lontano, viene da un’urgenza di non poter più restare fermi davanti alla violenza che tante donne vivono quotidianamente. Si è compiuta una sorta di magica alchimia tra tutte le anime dei femminismi italiani. Chi mi conosce sa da quanto aspettavo questo momento. La riappropriazione di uno spazio pubblico, essere fisicamente in corteo…

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Lavoro, salute, work-life balance, discriminazioni e disuguaglianze sono i fronti del gender gap su cui concentrare le nostre azioni. Perché è molto facile retrocedere, mentre è più difficile ottenere benefici durevoli e diffusi, che creino benessere per le donne. Perché arretriamo anziché guadagnare posizioni nel report annuale “World Economic Forum Gender Gap Report 2016” (Wef)? L’indice mondiale misura la disparità di genere attraverso le seguenti categorie: Economic Participation and Opportunity, Educational Attainment, Health and Survival and Political Empowerment. Quest’anno abbiamo perso 9 posizioni. Guardando all’indice complessivo, in Italia le donne sono più svantaggiate rispetto agli uomini, tanto che il ‘gender…

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