Il genio femminile prende il volo

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Mostra “L’elica e la Luce Le Futuriste 1912- 1944”, in corso al MAN, Museo d’Arte della provincia di Nuoro fino al 10 Giugno 2018.

di Nadia Cario e Agnese Onnis

Regina_Ritratto di ragazza_1935_1936_Lamiera di alluminio

Regina_Ritratto di ragazza_1935_1936_Lamiera di alluminio

L’aeroporto di Elmas a Cagliari accoglie gli arrivi con un grande manifesto che pubblicizza la mostra “L’elica e la Luce Le Futuriste 1912- 1944”, in corso al MAN, Museo d’Arte della provincia di Nuoro fino al 10 Giugno 2018.
Visitare la mostra è un viaggio alla scoperta di tante artiste dalle personalità eccezionali che hanno prodotto opere di alto valore e che sono state fino a poco tempo fa nell’ombra.
Il Futurismo è stato un movimento programmaticamente misogino, nel Manifesto del 1909 si dichiara apertamente il disprezzo delle donne “noi vogliamo glorificare la guerra -sola igiene del mondo- militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei libertari, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna”.
Nonostante questo manifesto, le artiste delle avanguardie hanno partecipato al movimento con proprie espressioni, ugualmente forti, tradotte in opere d’arte ironiche, emozionanti e di qualità.

Il percorso della mostra propone varie sezioni espositive a cominciare da “Le donne del posdomani” in quanto il movimento futurista annovera delle vere attiviste nel campo dei diritti femminili, quali la francese Valentine De Saint-Point, il cui contributo darà origine all’Action feminine parigina. L’artista, poeta e scrittrice oppone alla pubblicazione del Manifesto futurista del 1909 la sua trilogia Theatre de la femme attraverso cui contesta “la scarsa definizione psicologica che la letteratura di tutti i tempi aveva affidato alle protagoniste femminili (con l’eccezione di Shakespeare).”

Il cubismo fa male di Adriana Bisi Fabbri_Foto Cario N

Il cubismo fa male di Adriana Bisi Fabbri_Foto Cario N

Pubblica inoltre, nella data evocativa del 25 marzo 1912 il Manifesto della Donna futurista in risposta al Marinetti scrivendo tra l’altro:
“Le donne sono le Erinni, le Amazzoni, le Semiramide, le Giovanna d’Arco, le Giovanna Hachette, le Giuditta e le Caroline Corday, le Cleopatra e le Messalina, le guerriere che combattono più ferocemente dei maschi”.
La mostra si articola sui tre piani dell’edificio del museo, proponendo diverse sezioni tematiche ricche di tele, arazzi, intarsi, sculture, disegni, chine, matite, inchiostri, che raccontano le avanguardie femminili futuriste con nuove tecniche espressive.
Nella sezione “A corpo libero”, viene offerta a chi guarda la sequenza filmica di una danza interpretata dalle artiste Giannina Censi e Jia Ruskaja che riassume la loro ricerca di un nuovo linguaggio del corpo che incrocia l’arte e il proprio piacere. Una ricerca che anticipa la presa di coscienza femminista del movimento degli anni ’70, in cui le donne rivendicano il proprio corpo e la volontà di decidere in prima persona.

Al dinamismo del corpo fa seguito la sezione “Stati d’animo” in cui “L’idea che la pittura potesse trascrivere i moti della mente” affascinò le artiste Leandra Angelucci Cominazzini, Regina Cassolo Bracchi, Adriana Bisi Fabbri, Benedetta Cappa Marinetti, Marisa Mori, che si fecero interpreti di questo dinamismo dell’animo” presentato nelle opere in mostra.
Alcune di loro, Regina, Benedetta, Marietta Angelini e Alzira Braga, affascinate dalla parolibera futurista, propongono la loro interpretazione delle parole in libertà con una nuova grafica e sonorità del binomio Pensiero-Azione nella sezione “La parola e il gesto”.
Diverse artiste, nelle opere della sezione “Paesaggi cosmici”, mostrano nuovi orizzonti terrestri e celesti, dove il coloratissimo paesaggio si rappresenta in forma visionaria e allegorica. Sintesi delle comunicazioni aeree, Sintesi delle comunicazioni terrestri e Sintesi delle comunicazioni marittime e Cime arse di solitudine di Benedetta Cappa Marinetti, sono alcuni titoli di queste opere dove forme e colori accompagnano lo sguardo nel movimento.

L’intima dichiarazione “Quando ero su nel cielo, non avevo più un corpo, ero uno spirito” dell’ aeropittrice Barbara (Olga Biglieri Scurto), ci introduce nella sezione “Pensieri in carlinga”, dove l’omonimo quadro e “L’aeroporto abbranca l’aeroplano”, trasmettono il brivido delle manovre di volo.
Tutte le artiste in mostra hanno scritto poesie, romanzi o pagine di commenti, tutte hanno firmato libri, illustrato, dipinto, inventato parolibere… disegnato scenografie e coreografie.
Quasi tutte si sono espresse con la danza in un rinnovamento estetico che include, sperimenta e indaga le nuove tecnologie del tempo, cinema, telecomunicazioni, velocità, volo aereo.
Una mostra tutta da vedere, dove il genio femminile prende il volo!

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Dols

Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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