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    Dol's Magazine
    Home»Vie e disparità»Io Parlo e non Discrimino
    Vie e disparità

    Io Parlo e non Discrimino

    DolsBy Dols28/08/2016Updated:28/08/2016Nessun commento5 Mins Read
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    La parità di genere? Si conquista (anche) attraverso il linguaggio

    di Valeria Benedetto

     
    A che punto siamo con il progetto dell’eliminazione del sessismo linguistico e per promuovere un linguaggio neutro dal punto di vista di genere? L’ 8 Marzo scorso, nell’ambito degli eventi organizzati per riflettere sulla condizione femminile, alla Cavallerizza Reale di Torino si è tenuta la presentazione della Carta di intenti: “Io parlo e non discrimino. L’uso non discriminatorio della lingua dal punto di vista di genere”.
    Questo documento è rivolto a superare le discriminazioni nel linguaggio di uso quotidiano per far sì che le istituzioni, le amministrazioni , le aziende ,i media e i soggetti privati “vogliano impegnarsi in questo percorso costruttivo per superare le differenze linguistiche che ostacolano una piena parità fra uomo e donna”. La Carta, nata da un ordine del giorno proposto in Consiglio comunale dalla consigliera Laura Onofri, si è sviluppata grazie all’impegno di un gruppo di lavoro costituito dalla Regione Piemonte, la Città di Torino, l’Università, il Politecnico di Torino ed il Consiglio Regionale del Piemonte. Essa è stata illustrata al pubblico da professoresse universitarie del calibro di Cecilia Robustelli: linguista, esponente dell’Accademia della Crusca e docente all’Università di Modena e Reggio. Nel suo “Donne, grammatica e media” ci ricorda che la parità dei diritti passa dal riconoscimento delle differenza di genere, anche attraverso l’uso della lingua.
    Torino_M.meCurie400Infatti, sebbene siano trascorsi 30 anni dalle “Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua italiana” di Alma Sabatini, rimangono ancora delle lacune, soprattutto da parte dell’ informazione, che vanno colmate con l’aiuto corretto della grammatica. Nello specifico esse riguardano l’uso della forma maschile anziché femminile per i titoli professionali e per i ruoli istituzionali: ministro-ministra, architetto-architetta, il presidente- la presidente, senatore-senatrice.
    La lingua italiana contemporanea si evolve sotto la spinta delle trasformazioni sociali e culturali ma resistono dubbi e perplessità circa l’adozione del genere femminile per i nomi professionali “alti” mentre sono di uso comune e non trovano nessun ostacolo i sostantivi più “umili” come operaia, infermiera. Si può affermare che,esistendo un legame tra l’uso del linguaggio e la disparità sociale del potere, in qualche modo esiste anche una “resistenza” nell’uso della lingua a riconoscere le posizioni di ruoli e professioni delle donne a cui si attribuiscono nomi maschili falsamente neutri. Il concetto di genere rimanda quindi alla costruzione storica della rappresentazione e dell’identità femminile legata ancora a stereotipi che ostacolano e delimitano il ruolo della donna nell’ordine sociale. Appare dunque evidente che il tema, pur di natura grammaticale, rientra nella sfera della discriminazione verbale, la quale sottintende una discriminazione più forte, di tipo sociale.
    “Il linguaggio è importante; anche quando le donne sono ai vertici delle istituzioni o comunque hanno ruoli di primo piano e non viene loro riconosciuto il genere femminile”. A dirlo è la dato la Presidente della Camera Laura Boldrini: “se una donna che è in polizia è un commissario, è la commissaria di polizia e non il commissario perché altrimenti non le si concede neanche il genere e così in Magistratura è la giudice e non il giudice perchè se io attribuissi ad un uomo una connotazione femminile quest’uomo si ribellerebbe. Allora il rispetto passa anche attraverso la restituzione del genere “.

    Ma, in concreto, cosa è stato fatto per “restituire il genere”? L’assessora regionale alle Pari opportunità Monica Cerutti ha ribadito che la Città di Torino si è fatta promotrice, insieme ad altre amministrazioni del territorio, della Carta d’Intenti “Io Parlo e non Discrimino”, impegnando i soggetti sottoscrittori ad adottare linee guida che permettano di eliminare forme di discriminazione di genere negli atti, nella documentazione, nella modulistica e nella comunicazione. Va ricordato che, sulla base di questi presupposti, nel 2007 è stata emanata dai Ministri per le Pari Opportunità e per le Riforme e l’Innovazione nella P.A. la Direttiva “Misure per attuare parità e pari opportunità tra uomini e donne nelle amministrazioni pubbliche” indirizzata a cambiare il linguaggio utilizzato iniziando proprio dagli enti pubblici.
    Dunque, L’Assemblea ha già recepito la Carta, che deve però essere in continuità con un lavoro più ampio. Anche se lo Statuto è stato modificato, la Regione è in ritardo sulla parità di genere, dato che le ultime tre competizioni elettorali non hanno affrontato il tema, se non in modo marginale, occupandosi perlopiù dell’aspetto relativo al linguaggio utilizzato negli atti amministrativi e legislativi.
    Va detto che la Regione si aspetta passi in avanti da parte degli altri enti, Province e Comuni, più vicini alle singole realtà locali. Essi dovrebbero intervenire in modo mirato per superare le forme discriminatorie nel linguaggio di genere e per sensibilizzare ulteriormente cittadini e addetti ai lavori per una cultura non discriminatoria.
    Per questo è interessante sapere come si muoverà la nuova amministrazione comunale torinese che, in campagna elettorale, ha puntato molto sul fattore “candidata donna” Per il momento, la sindaca ha promesso il suo impegno nel ridurre le discriminazioni e promuovere azioni di sensibilizzazione utilizzando anch’essa la Carta nel proprio territorio con la collaborazione dei media locali e sensibilizzando le scuole, gli enti e le associazioni per iniziare ad educare alla cultura del riconoscimento dei generi nel linguaggio. Resta da capire quanto effettivamente verrà realizzato, e quanto, è il caso di dirlo, resterà sulla Carta. Un esempio concreto, per iniziare, potrebbe essere la correzione della targa apposta nel giardino di Via Servais : è tempo che Marie Curie torni “scienziata” e non “scienziato”.

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    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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    Caterina Della Torre

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    Redattora del sito internet www dols.it

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    Rose di maggio Rose di maggio
    https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie- https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie-e-le-altre-lallarme-atti-persecutori/

Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
    https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello- https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello-2025-e-femmina/

A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
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    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

https://www.dols.it/2025/05/04/la-statuaria-torinese-una-disputa-femminista/
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    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
https://www.dols.it/2025/04/30/il-valore-del-rispetto-in-un-mondo-che-ha-dimenticato-lumanita/
    Si approssima maggio Si approssima maggio
    Papa Francesco è stato raccontato al cinema da au Papa Francesco è stato raccontato al cinema da autori come Wim Wenders, Gianfranco Rosi e Daniele Luchetti, perché la sua figura ha esercitato un forte impatto non solo sulla Chiesa cattolica, ma anche sulla società laica credente e non credente e sulla politica mondiale.

https://www.dols.it/2025/04/26/chiamatemi-francesco-il-papa-della-gente/
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