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    Home»Pari opportunità»Donne e sport»Essere tenaci
    Donne e sport

    Essere tenaci

    Anna DiuccioBy Anna Diuccio09/11/2015Updated:09/11/2015Nessun commento7 Mins Read
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    Se sai quello che vali 6 più di quello che 6.

    Tutti conoscono Andrea Giocondi come l’atleta che per quattro volte è stato campione italiano, due volte negli 800 metri outdoor, altre due volte con i titoli indoor, negli 800 metri e nei 1500 metri, che nel 1996 ha preso parte ai Giochi Olimpici di Atlanta nella specialità degli 800 metri arrivando fino ai quarti di finale.

    Sì, esattamente una vita spesa tra meticolosi allenamenti e programmazione agonistica, la stessa formazione che mi ha portato a credere che nella vita tutto è possibile. Laurearmi in Scienze Motorie, correre tre Mondiali di cui due finali, essere atleta guida di ragazzi non vedenti e collaborare con Max ad un progetto ambizioso 6più insomma non ci si annoia.

    Oggi Andrea mette a disposizione la sua esperienza nel Progetto 6più (http://www.6piu.it/), contribuendo alla missione sociale del progetto stesso, permettendo così a qualsiasi persona che lo voglia, di perseguire il proprio benessere psico-fisico attraverso la disciplina della Corsa o della Camminata Sportiva.

    L’esperienza tecnica ed emotiva è alla base della disponibilità che metto nel progetto 6più, chiunque può migliorare il suo stile di vita con piccoli cambiamenti. È provato scientificamente che I flussi ormonali prodotti dal corpo umano post esercizio sportivo, determinano adattamenti sia nel fisico che nelle mente. Corsa e Cammino programmati nel giusto modo sono il compromesso migliore a questi cambiamenti, individui, gruppi o team, dopo l’esperienza atletica vedono modificare drasticamente l’approccio alla vita in meglio. Circostanza questa documentata da dati statistici e scientifici che provano il miglioramento tanto negli individui, quanto nella produttività di aziende che hanno i dipendenti atleticamente attivi.

    Inoltre svolge il ruolo di preparatore, ma soprattutto di guida, che ha trovato la massima espressione a supporto delle attività del Comitato Paralimpico Italiano, occupandosi personalmente della preparazione atletica e della guida in pista della cantante non vedente Annalisa Minetti, che nelle Paralimpiadi di Londra 2012 si è laureata Campionessa della categoria T11 nella specialità dei 1500 metri.

    Aver conseguito il percorso atletico con Annalisa è il coronamento di una vita sportiva. Per la prima volta, nel bene e nel male, ho condiviso l’emotività agonistica con un compagno di squadra. L’atletica leggera è una disciplina individuale, se non per la staffetta, correre con un tuo compagno tenuti uniti da un cordino, condividere l’emozione prima della prestazione, gioire, gestire la fisicità e l’emotività dell’atleta non vedente è un’esperienza emozionante, carica di responsabilità e nello stesso tempo unica e fantastica. Oggi ritrovarmi con Annalisa nelle aziende che sposano il nostro percorso formativo 6più è ancora più emozionante, ricordiamo e mettiamo a nudo tutte le sofferenze della preparazione e del fatto che nulla è impossibile.

    Andrea cosa si intende per missione sociale del progetto 6piu?

    Vedere persone che a distanza di anni ti ringraziano perché merito ai tuoi consigli e alle tue tabelle hanno drasticamente cambiato vita, è la vera missione. C’è chi addirittura è riuscito a fare delle scelte professionali determinanti, apportando dei benefici decisivi alla propria vita. Ormai è una realtà di massa, e molte aziende sposano il progetto proprio perché grazie il percorso comune che avvengono condivisioni ed esperienze prima sconosciute.

    Chi aderisce con maggiore entusiasmo al progetto?

    I sostenitori ed appassionati che nascono nel tempo, sono tutte quelle persone che distanti dal credere in se stessi si mettono in gioco. Uomini, donne, gruppi non importa sono sedentari che decidono di investire il loro tempo puntando ad essere un po’ meglio di quello che sono, cambiamenti a piccoli step per grandi traguardi.

    Nella tua lunga esperienza di preparatore e guida avrai sicuramente incontrato una molteplicità di persone con diverse motivazioni. Quanti di quelli che hai incontrato hanno portato a temine il loro obiettivo e quanti purtroppo hanno abbandonato?

    Quantificare successi e insuccessi è una gestione che non amo fare, credo molto a ciò che accade come circostanza dettata dalla nostro volontà. L’importante è mantenere sempre la giusta motivazione senza mai perdere di vista l’obiettivo. Mancate convocazioni, infortuni, circostanze sfortunate sono sempre presenti in un percorso di un atleta, l’importante non avere alibi e salire un gradino alla volta.

    Sono di più gli uomini o le donne?

    Credo che la cifra si equivalga anche se forse le donne sono le più tenaci e audaci nel mettersi in gioco.

    Quali sono i motivi che portano all’abbandono, e tali motivi sono differenti per uomini e donne?

    Il motivo principale è sicuramente la perdita di motivazione, e questa circostanza è universale sia per l’uno che per l’altro sesso. Porre obiettivi perseguibili, raggiungibili a piccoli step, programmazioni alla portata di tutti aiutano a mantenere la giusta motivazione psico fisica. Stanchezza, controprestazione, frustrazione da fatica, intacca la nostra autostima e ci fa perdere lucidità e motivazione.

    Chi c’è l’ ha fatta quali benefici ha avuto?

    Esattamente le stesse ragioni dette in precedenza, il raggiungimento dell’obiettivo fa crescere la nostra autostima e motivazione alla riuscita, che non si limita solo al gesto sportivo atletico ma anche alla routine di tutti i giorni. La vascolarizzazione e il beneficio che innesca la corsa e cammino non riguarda solamente gli organi periferici ma anche tutti gli organi vitali ed in primis al cervello. L’ossigeno e i nutrienti che irrorano i nostri organi donano una maggior lucidità, prontezza e tonicità.

    Portare a termine il progetto di wellness coaching quali cambiamenti annovera nella tua vita?

    Riprendere a correre in maniera agonistica tanto da disputare come atleta guida una Paralimpiadi, è sicuramente merito del coaching, così come uscire da due interventi di protesizzazione alle anche e portare con 6più in giro per l’Italia e nelle aziende la mia testimonianza e contributo tecnico è merito di questo cambiamento in atto nel mio modo di affrontare la vita.

    Mi daresti una tua definizione di tenacia?

    Secondo me la tenacia è il risultato del trinomio: ispirazione determinazione, e coraggio.

    L’ispirazione è l’immaginazione di ciò che andrai a compiere quando ancora il tuo percorso non è cominciato, lo immagini lo speri ma non puoi ancora capire cosa accadrà.

    La determinazione è la volontà a perseguire il risultato, non mollare mai.

    Il coraggio è aver cuore, metterci la passione e non abbattersi per dolori fisici o morali.

    La tenacia è prerogativa maschile o femminile?

    La tenacia è sicuramente una prerogativa insita e personale, ognuno di noi in maniera diversa la cura, è anche vero però che statisticamente la tenacia è donna e ai numeri non si può discutere

    Un testimonial d’eccezione di tenacia è senza dubbio Annalisa Minetti che tu hai avuto l’onore di preparare per le paralimpiadi. Per chi legge il nostro magazine Annalisa è in primis una donna, simbolo di una grande forza di volontà e i risultati che avete ottenuto sono di grande esempio di come la collaborazione, la motivazione reciproca tra uomo e donna possa portare a grandi risultati.

    L’unione d’intenti e la grossa motivazione è il conduttore comune, Annalisa ha tenacia da vendere, io dal mio canto ho cercato solamente di guidarla in ciò che mi riesce meglio, l’esperienza pregressa di errori tecnici personali e gli studi poi mi hanno aiutato a formare insieme ad Annalisa una coppia atletica veramente formidabile. In questo caso ammetto che la caparbietà femminile rispetto a quella maschile è insuperabile di fronte a qualsiasi avversità, Annalisa è un inno alla tenacia.

    Un motto per le nostre lettrici che possa servire come motivazione di vita.

    Trasmettere un motto motivazionale al mondo femminile è veramente difficile, io personalmente per caricarmi di energia positiva prendo spesso spunto dalle donne che mi circondano. Potrei dire proprio quello che mi diceva Annalisa: se sai quello che vali 6 più di quello che 6.

    Per tutti coloro che vogliono fare delle domande direttamente ad Andrea Giocondi, l’invito è incontrarlo al seguente seminario 6inmovimento.eventbrite.it che si terrà il 14 novembre.

    Si esattamente sarò presente e a completa disposizione proprio per il 14

     

    tenacia
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    Anna Diuccio

    Ingegnere elettronico, Anna Diuccio,romana d’adozione,sposata con una bimba di 4 anni si è lanciata dul web,tralasciando parzialmente gli studi fatti,per iniziare un’attività che la soddisfa e le rende possibile conciliare la sua vita famigliare con il lavoro. “Gestisco con una collega un sito (www.schadula.it) di un’associazione culturale che si occupa di formazione in cui spesso contribuiamo con articoli redatti da noi su argomenti di attualità (e non) che ci colpiscono in maniera particolare”.

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