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    Home»Donna e lavoro»L’esuberante creatività di Carol Rama
    Donna e lavoro

    L’esuberante creatività di Carol Rama

    Stefi Pastori GlossBy Stefi Pastori Gloss20/10/2025Updated:20/10/2025Nessun commento5 Mins Read
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    Ritratti di Carol Rama con il suo fallico ciondolo portafortuna (foto di Stefi Pastori Gloss)
    Ritratti di Carol Rama con il suo fallico ciondolo portafortuna (foto di Stefi Pastori Gloss)
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    In mostra al Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto

    Passata in latenza una decina d’anni fa, premiata con il Leone d’oro alla carriera alla Biennale di Venezia del 2003 e con il Premio del Presidente della Repubblica, l’artista torinese Carol Rama (1918/2015) si batte durante l’intera vita per l’assoluta libertà e indipendenza dell’arte da qualunque ideologia, ponendosi in polemica diretta contro ogni condizionamento esteriore all’arte e soprattutto contro la pittura neorealista e la corrente Novecento, a fianco dei concretisti. Ad avviso di Gloss, la sua battaglia è anche in nome della libertà dell’Eterno Femminino.

    Dettaglio del ciondolo portafortuna al collo di Rama (foto di Stefi Pastori Gloss)

    Volendo pertanto omaggiare cotanta musa femminile, tra i tanti musei da visitare a Torino, in Via Napione, 15 Gloss segnala la sua dimora dalle oscure pareti e dall’uterino fascino: “Casa Studio” , opera d’arte vivente a testimonianza della complessa strutturazione e intensità della sua vita coincidente con l’Arte. 

    Amici d’Arte.

    Tra le persone che la frequentano si annoverano personalità che vanno da mercanti d’arte e galleristi (Luciano Anselmino e Giancarlo Salzano tra questi) poeti, scrittori, drammaturghi, critici letterari, traduttori e politici italiani (Edoardo Sanguineti per primo), musicologi e critici musicali (come Massimo Mila), dell’ambiente torinese, come Felice Casorati, Albino Galvano, Italo Calvino, Gualtiero Passani, Carlo Mollino, Corrado Levi e altri ancora. Durante i soggiorni del 1970-71 a Parigi e a New York, insieme al suo gallerista Luciano Anselmino, conosce Andy Warhol, Orson Welles e Man Ray: in definitiva, una corte intellettuale nel 2025 irriproducibile, amici che hanno un grande ruolo nella vita di Carol. 

    Esplicita e Provocatoria.

    Artigli incorporati nelle opere di Carol Rama (foto di Stefi Pastori Gloss)

    Rama inizia giovanissima con la creazione di acquerelli incentrati su corpi femminili non solo nudi, ma anche parzialmente amputati, immobilizzati su letti di contenzione o sedie a rotelle: è l’espressione di un erotismo esplicito e provocatorio.

    Le opere si traducono non propriamente in dipinti, ma sono via via popolate da un vario quanto inconsueto catalogo di elementi: animali, protesi ortopediche, dentiere, scarpe. E frammenti anatomici isolati, come falli, braccia, piedi, lingue. L’intera produzione riflette le angosce derivanti da un conflitto esistenziale profondo e un mondo interiore di fantasie oscure, scaturite dalla traumatiche esperienze di vita: la prematura e tragica perdita del padre e la conseguente malattia psichiatrica che colpì la madre.

    Involuzioni ed Evoluzioni. Rivoluzioni.

    La sfrontatezza stilistica e tematica è talmente in anticipo sui tempi da risultare inaccettabile per la società dell’epoca. L’aspetto anacronistico ne causa l’immediata censura: la sua prima personale, tenutasi nel 1945, è bloccata e le opere sequestrate.

    Successivamente, invece di subire la battuta di arresto, l’Arte di Rama si evolve. Inaugura la cosiddetta serie “Bricolage”, nome coniato dal poeta Edoardo Sanguineti, caratterizzata dall’incorporazione di vari oggetti nelle opere dell’artista, tra cui elementi naturali come peli, pellicce, artigli e denti di animali.

    Una cassetta di oggetti vari da incorporare nelle opere ‘Bricolage’ e le sue camere d’aria di biciclette (foto di Stefi Pastori Gloss)

    Viscere e Falli.

    L’artista adotta anche altri materiali non convenzionali, come camere d’aria di bicicletta, per costruire supporti pittorici che simulano inizialmente l’aspetto di opere astrattiste.

    Tuttavia, questi quadri veicolano in realtà una complessa e ambigua rete di allusioni iconografiche. Tali riferimenti rimandano esplicitamente al corpo umano e alla sua dimensione più viscerale ed erotica.

    Gloss decifra richiami alla materia organica (la pelle, la carne, le viscere) e chiari simboli della sessualità (come i rimandi fallici).

    L’opera si pone dunque in bilico tra astrazione formale e un’evocazione materica ed esplicita della corporeità e della sessualità.

    Rivalutazione Vergine.

    La carriera dell’artista conosce una cruciale riscoperta nel 1980, grazie alla curatrice e gallerista nonché critica italiana Lea Vergine. Quest’ultima include le opere giovanili degli anni Trenta e Quaranta nella mostra itinerante ‘L’altra metà dell’avanguardia’, dedicata alle maggiori artiste del XX secolo.

    Tale rivalutazione porta, nel 1985, alla sua prima mostra antologica nel sagrato del Duomo di Milano, sempre curata dalla Vergine.

    Mucche Pazze.

    Il rinnovato interesse per il suo primo periodo è tra le ragioni che spingono la Rama a un ritorno alla figurazione. Dall’inizio degli anni Ottanta, l’artista comincia a creare figure ispirate alla sua storia personale, ma che al contempo esprimono desideri e fantasie latenti. Tra gli anni Ottanta e Novanta, l’immaginario si arricchisce di nuovi soggetti, come la Mucca Pazza, spesso dipinti su supporti inusuali come mappe catastali e fogli di recupero.

    Infine Riconoscimenti.

    Importanti esposizioni pubbliche: (una sala personale alla Biennale di Venezia nel 1993, l’esordio negli Stati Uniti nel 1997 e grandi antologiche allo Stedelijk Museum di Amsterdam 1998 internazionalizzano il suo successo. Ma il massimo riconoscimento istituzionale arriva solo nel 2003, con il conferimento del Leone d’oro alla carriera in occasione della 50ª Biennale di Venezia.

    L’effetto materico di Rama ispirato dal Movimento Concretista
    (foto di Stefi Pastori Gloss)

    Seguono ampie mostre retrospettive in musei di rilievo (Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Mart, Baltic Museum), consolidando la sua fama.

    La sua opera continua a essere celebrata in Italia e all’estero con mostre significative, come ‘La passione secondo ABO’ (2007) e ‘L’antologica di Genova’ (2008).

    L’apice della consacrazione nazionale viene raggiunto nel 2010, quando riceve dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il prestigioso ‘Premio del Presidente della Repubblica’.

    Torino annovera ancora una volta un personaggio d’avanguardia nella Cultura Alta, la cui abitazione val bene un giro nella sua città.

    "Bricolage" Andy Warhol arte torinese Carlo Mollino Carol Rama Edoardo Sanguineti Fondazione Sandretto Re Rebaudengo gloss Italo Calvino Mucca Pazza tipeee Via Napione “Casa Studio”
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    “In tempi in cui sono più gli scrittori dei lettori, vedermi portata a cena da sconosciuti leggitori pur di poter acquistare i miei libri al di fuori del caos del Salone del Libro, è una gratificazione enorme che acquieta il karma da #maestrinadellapennarossa, ma che dà anche la misura dello sforzo nel trasformare lo spropositato ego artistico in qualcosa di utile per il prossimo.” Sono le parole con cui si presenta Stefi Pastori Gloss. Ghost writer per chiunque abbia idee, redige un blog di recensioni, il cui nome si ispira a un film di Nanni Moretti, perché lei stessa fu sceneggiatrice. Nei Novanta lo fu anche per Verdone, solo una femminista come lei può scrivere le battute del maschilismo più becero. Forse in reazione all’asettica scrittura da sceneggiatrice, oggi si ritrova a scrivere tra Dante e D’Annunzio. Lettrice selezionatrice di opere prime sotto contratto, giudice arbitra del Torneo IoScrittore, i suoi romanzi, spicilegi poetici o saggi (Bidellume, Fuochi d’artificio, Rinascite Ribelli, Parerga Violenti, L'amore veste collant di carne e altre opere) sono in vendita nelle librerie indie e in privato sui Social. Parlano di tematiche come bullismo, discriminazione di genere, guerra. Prossimi temi: l’amore dall’eterno passato per l’infinito futuro. Un femminicida vi si inframmezza. Hikikomori e tennis. Inorridita dalle critiche a Samantha Cristoforetti, in “L'amore indossa collant di carne”, raccolta di racconti, ha rivolto la sua attenzione al confronto dialettico tra stereotipi, a volte alla base delle discriminazioni tra Donne e Uomini. In Rinascite Ribelli #siamotuttijoker, saggio, ha dato risalto al “Codice Rosso”. In “Parerga Violenti”, spicilegio poetico in forma di vocabolario, propone singole parole nei loro etimo e le analizza nel dettaglio allo scopo di invogliare a lasciare al più presto il proprio picchiatore. In “Bidellume”, romanzo, Gloss veicola il rispetto tra individui in situazione di bullismo. Editi da Brè Edizioni. Insieme al suo partner, presenta le opere in tutta Italia allo scopo di risvegliare le coscienze su questi tristi fenomeni. Da anni si occupa di sensibilizzare circa la violenza sulle donne e, più in generale, di ripristinare la cultura del rispetto tra individui. Sosteniamo la cultura perché renda liberi Tipeee: glossparla YouTube: GLOSS Stefi Pastori - youtube.com/@stefipastorigloss TikTok: #videopiccoli #grandeletteratura #stefipastorigloss Instagram: #stefipastorigloss #ilibriscrivonoilibri #bidellume #rinasciteribelli Blogspot: leggolibrifacciocose poetryreadingandtheotherside 2non2

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