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    Home»Costume e società»Cultura»teatro»Io sono il vento
    teatro

    Io sono il vento

    Erica ArosioBy Erica Arosio10/05/2025Nessun commento3 Mins Read
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    di Jon Fosse

    Regia di Marco Bonadei

    Con Angelo Di Genio e Marco Bonadei

    Fino al 30 maggio al Teatro dell’Elfo

    Se non fosse banale e di moda direi che è un’esperienza più che uno spettacolo teatrale. Non lo definirei una performance, piuttosto un’azione estrema degli attori che avvolge lo spettatore, anche sensualmente, abbracciato com’è da luci e ombre, investito dai suoni ancor più che dalle parole, spruzzato dagli schizzi quando i due protagonisti si tuffano e si perdono nella vasca d’acqua bianca che sostituisce il palcoscenico, attratto dalla pioggia di microfoni asimmetrici che sovrasta la scena.

    Il testo, suggestivo e debitore di Samuel Beckett, è composto non solo di parole, ma anche di singulti, grida, risate. Risa che si espandono, diventano singhiozzi e poi pianti trattenuti per tornare a essere un nevrotico, disperato sghignazzo.

    L’autore è Jon Fosse, norvegese, premio Nobel per la letteratura nel 2023. Che cosa si racconta in Io sono il vento? Un dialogo a due o forse un colloquio fra le due metà di uno stesso uomo. Forse c’è una barca a vela, forse ci sono il mare e una baia da raggiungere. Di sicuro c’è il vento, che scuote i due protagonisti e rende più difficoltosa la loro rotta. Dove vogliano andare, da dove vengano, chi siano, non lo sappiamo. Come per i personaggi del teatro di Beckett, li viviamo nell’istante, nel qui e ora, che con loro, come spettatori, condividiamo.

    Potrebbero muoversi o restare immobili, contrastare il vento o lasciarsi guidare dalle folate. Parlano ma spesso le loro parole sono suoni più che frasi di senso compiuto. Prendono tempo, bevono, preparano una cena, si tuffano nell’acqua lattea che potrebbe essere il liquido amniotico o il fiume Lete. In ogni caso un luogo dell’anima e non un luogo terreno. Più metafisica che fisica. Forse cercano la salvezza e un approdo, più probabilmente anelano alla pace che c’è solo nella fine ultima. Forse è sul senso dell’esistenza che si interrogano o forse sono davvero due marinai che vagano nella notte.

    La meraviglia di questo spettacolo speciale è anche nella scelta estrema della performance attoriale. Marco Bonadei e Angelo Di Genio sono spericolati e bravissimi, temerari nella messa in scena, acrobatici e poi masochisti nel restare immersi nella vasca per tutta la durata dello spettacolo. La fatica grande della loro recitazione, il modulare le voci dal sussurro alle grida rendono tangibili e quanto mai vicini anche per noi il dolore, la paura, la ricerca e infine l’arrendersi al mistero. Noi, umani incapaci di conoscere, di capire davvero.

    Uno spettacolo magnifico e coraggioso che chiede anche allo spettatore di arrendersi. Quando il teatro è pensiero, corpo e anche scossa elettrica. Quella burrasca emotiva che solo il grande teatro sa dare  e che quando la trovi ti fa restare senza fiato.

    Io sono il vento

    di Jon Fosse
    regia Marco Bonadei

    con Angelo Di Genio e Marco Bonadei

    traduzione Vanda Monaco Westerståhl
    collaborazione alla regia Alessandro Frigerio
    drammaturgia del corpo Chiara Ameglio

    luci Michele Ceglia
    dispositivo sonoro Gianfranco Turco e Leonardo Bonetti
    ideazione scene Marco Bonadei ed Elena Rossi
    costumi Elena Rossi
    realizzazione costumi Elena Rossi e Andrea Merisio (tirocinante)
    costruzione scene Tommaso Serra e Tommaso Frigerio
    foto di Marcella Foccardi

    produzione Teatro dell’Elfo

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    Erica Arosio

    Erica Arosio, milanese, una laurea in filosofia, giornalista, scrittrice, critico cinematografico, è mamma di due figli meravigliosi, Mimosa e Leono. è stata a lungo responsabile delle sezioni cultura e spettacolo del settimanale «Gioia» e ha curato per vari anni la rubrica cinema di «Radio Popolare». Autrice di una biografia su Marilyn (1989 Multiplo, poi 2013 Feltrinelli Real cinema, in cofanetto con il dvd «Love, Marilyn»), ha collaborato a varie testate, fra cui «la Repubblica» e «Il Giorno». Nel 2012 esce il suo primo romanzo, “L’uomo sbagliato” (La Tartaruga, poi Baldini & Castoldi, 2014). Con Giorgio Maimone scrive una serie di gialli ambientati nella Milano degli anni 50 e 60: “Vertigine” (Baldini & Castoldi, 2013), “Non mi dire chi sei”, “Cinemascope” , “Juke-box” e il racconto “Autarchia” nell’antologia “Ritratto dell’investigatore da piccolo” (tutti per Tea), “Macerie” (2022, Mursia), “Mannequin” (2023, Mursia) Sempre con Giorgio Maimone ha scritto “L’Amour Gourmet” (Mondadori, 2014), un romanzo sentimentale ambientato nella Milano degli anni Ottanta, il mémoire sul ’68 “A rincorrere il vento” (2018, Morellini) e i gialli ambientati in Liguria “Delitti all’ombra dell’ultimo sole” (2020, Frilli) e “La lista di Adele” (2021, Frilli). A gennaio 2024 è uscita l’audioserie originale Faccia d’angelo, storia di Felice Maniero e della mala del Brenta, disponibile sulle principali piattaforme. E’ autrice di ”Carne e nuvole” (Morellini, 2018) una raccolta di 101 racconti brevi e della favola ”La bambina che dipingeva le foglie” (Albe edizioni, 2019). Ha pubblicato diversi racconti in antologie collettive ed è fra gli autori in Delitti di lago 3, 4 e 5 (Morellini editore).

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    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Rose di maggio Rose di maggio
    https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie- https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie-e-le-altre-lallarme-atti-persecutori/

Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
    https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello- https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello-2025-e-femmina/

A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
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    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
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    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

https://www.dols.it/2025/05/04/la-statuaria-torinese-una-disputa-femminista/
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    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
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    Tra pregiudizi di genere e grande determinazione Tra pregiudizi di genere e grande determinazione

Cambiare vita, dare spazio ai propri desideri e fare quello che davvero ci piace è il sogno di molti,
ma realtà per pochi. Lo conferma l’analisi di Hays Italia in collaborazione con Serenis, il 40% degli
intervistati non è per nulla contento della propria condizione lavorativa e il 60% pensa con
regolarità a un cambio radicale della propria esistenza.

https://www.dols.it/2025/04/16/francesca-rizzo-imprenditrice-di-successo-a-bali/
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