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    Home»Pari opportunità»Donne e sport»Volley femminile
    Donne e sport

    Volley femminile

    Caterina Della TorreBy Caterina Della Torre11/08/2024Updated:11/08/2024Nessun commento6 Mins Read
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    Intervista a Lucia Giovannelli, preparatore atletico e sportivo,. Lo sport è stato, e sarà un pensiero un modello di vita per lei. E’ presidente della Freedom Bari Sport Club le piace lavorare non solo con gli atleti gia’ preparati ma con i bambini, prepararli agonisticamente ma motivarli a raggiungere degli obiettivi, perchè lo sport aiuta nella vita.

    La finale di volley è stata grandiosa. Quanto conta il trainer e quanto le giocatrici?

    Nella pallavolo, come in molti sport di squadra, il successo è il risultato di una combinazione equilibrata tra il lavoro dello staff tecnico e le prestazioni della squadra.

    L’allenatore e il suo staff giocano un ruolo cruciale. Hanno la responsabilità di definire la strategia, preparare tatticamente e tecnicamente la squadra e creare un ambiente che favorisca la crescita individuale e collettiva. Un allenatore come Julio Velasco, per esempio, non si limita a gestire le formazioni o le sostituzioni, ma lavora per infondere una mentalità vincente, rafforzare la coesione del gruppo.

    La sua capacità di adattare il piano di gioco alle situazioni, leggere la partita in tempo reale può fare la differenza nel percorso di una squadra.

    Le giocatrici sono le protagoniste in campo. Sono loro che trasformano le strategie e le tattiche in risultati. La forza individuale è fondamentale, ma lo è anche la capacità di ogni componente della squadra di guardare verso lo stesso obiettivo.

    È la sinergia tra questi due elementi è ciò che trasforma una buona squadra in una squadra campione.

    Perché un trainer uomo? Non ci sono donne in grado di addestrare una buona squadra?

    Assolutamente sì, ci sono donne altamente qualificate in grado di addestrare una squadra in maniera eccellente. La competenza e l’abilità di un trainer non sono determinate dal genere, ma piuttosto dall’esperienza, dalla conoscenza e dalle capacità personali.

    È importante valutare le qualità e le competenze del trainer indipendentemente dal genere, perché ciò che conta davvero è la capacità di guidare e formare una squadra in modo efficace.

    Scegliere un trainer uomo o donna dipende dalle preferenze personali e dalle esigenze specifiche della squadra, ma entrambi i generi hanno dimostrato di poter avere successo nell’allenamento sportivo.

    La squadra femminile di volley ha molte cittadine italiane acquisite. Prendere un altra cittadinanza è un’arma di riscatto sociale?

    Le cittadinanze acquisite da atlete di una squadra sportiva non dovrebbero essere considerate come “un’arma di riscatto sociale”, ma piuttosto come una pratica legale e comune nell’ambito dello sport internazionale. Le atlete possono ottenere una doppia cittadinanza per svariate ragioni, tra cui la possibilità di competere in competizioni internazionali, l’opportunità di giocare in squadre di altri Paesi o per motivi personali legati alla propria vita privata.

    È fondamentale rispettare la libera scelta delle persone riguardo alla propria cittadinanza e evitare di fare giudizi basati su preconcetti.

    Esiste razzismo all’interno dei club sportivi superiore a quello sociale?

    Il razzismo all’interno dei club sportivi e del contesto squadra non lo troviamo, al contrario di quanto avviene nella società di oggi. Spesso, purtroppo, abbiamo assistito ad episodi di razzismo durante gli avventimenti sportivi, dovuti a comportamenti sbagliati da parte di “tifosi” o “ultras”, per fortuna isolati dal buon senso civico e sociale del resto del pubblico.

    Tuttavia, molti club adottano politiche per combatterlo, facendo dello sport un potenziale esempio di integrazione.

    La pallavolo è per le donne cosa è per gli uomini il calcio?

    La pallavolo e il calcio sono entrambi sport molto popolari praticati sia da uomini che da donne, e entrambi richiedono abilità fisiche, coordinazione, strategia e spirito di squadra. Tuttavia, in termini di visibilità mediatica e impatto culturale, il calcio è tradizionalmente considerato lo sport più popolare e seguito a livello mondiale per gli uomini, mentre la pallavolo ha una maggiore risonanza nel panorama sportivo femminile.

    Entrambi gli sport sono importanti e offrono opportunità di competizione e realizzazione sia per uomini che per donne, e dovrebbero essere apprezzati per le emozioni e le sfide che portano a chiunque li pratichi, indipendentemente dal genere.

    Perché non viene trasmessa più frequentemente?

    La pallavolo viene trasmessa meno del calcio in TV principalmente a causa della differente popolarità e dell’audience. Il calcio ha una base di tifosi molto più ampia e una lunga tradizione di seguimento mediatico, che attira maggiori investimenti pubblicitari e copertura televisiva. Inoltre, i diritti televisivi del calcio generano profitti significativi, incentivando le emittenti TV a dare priorità a questo sport rispetto ad altri.

    Tuttavia negli ultimi anni, la pallavolo, anche grazie ai magnifici risultati della nazionale e dei top clubs italiani nei tornei europei e internazionali, sta riscontrando un forte incremento di audience e di interesse nel panorama sportivo nazionale. La vittoria dell’oro della nazionale femminile sarà un ulteriore carburante per la crescita di tutto movimento pallavolistico italiano.

    Ci sono abbastanza palestre per praticare questo sport?

    Nel caso in cui le palestre siano effettivamente poche e poco adeguate nel territorio per praticare lo sport in questione, è importante riconoscere che le società sportive stanno facendo del loro meglio per offrire opportunità di pratica sportiva nonostante le limitazioni strutturali. In questo contesto, è fondamentale che tutti si impegnino un po’ di più per supportare e migliorare le strutture esistenti, magari tramite iniziative di sensibilizzazione, raccolta fondi o collaborazioni con enti locali per edificare nuove strutture sportive. Ogni contributo, anche piccolo, può fare la differenza nell’offrire maggiori opportunità per la pratica sportiva e nel favorire uno stile di vita sano e attivo per tutti.
    Ci contiamo tutti

    O sono le scuole a farla da padrona?
    È importante sottolineare che mentre le scuole spesso utilizzano le palestre per le proprie attività didattiche e sportive, alcune di esse sono aperte a concedere l’uso delle strutture disponibili per attività sportive esterne.

    Questa collaborazione tra scuole e società sportive può portare benefici significativi alla comunità locale, offrendo opportunità di pratica sportiva a un pubblico più ampio e promuovendo uno stile di vita attivo tra i giovani. È quindi positivo sottolineare che alcune scuole sono aperte a condividere le loro risorse per sostenere e promuovere l’attività fisica e lo sport all’interno della comunità.

    Come incoraggiare le nuove generazioni?

    Promuovere l’importanza dello sport: Sottolinea i benefici fisici, mentali e sociali dello sport, come il miglioramento della salute, lo sviluppo delle capacità motorie e cognitive, il senso di disciplina e il teamwork.
    Favorire l’accessibilità*: Assicurati che lo sport sia accessibile a tutti, indipendentemente dallo sfondo sociale ed economico. Offri opportunità di partecipazione gratuita o a basso costo e garantisce che le strutture sportive siano facilmente raggiungibili.


    *Coinvolgere le famiglie*: Coinvolgi le famiglie e incoraggiale a supportare e partecipare alle attività sportive dei loro figli. Organizza eventi sportivi che coinvolgano genitori e figli insieme.
    *Creare un ambiente positivo*: Promuovi un ambiente positivo e inclusivo in cui i giovani si sentano sicuri, supportati e motivati a praticare sport. Incentiva lo spirito di squadra, la lealtà e il rispetto per gli altri.

    Incoraggiare le nuove generazioni a praticare lo sport non solo favorirà uno stile di vita sano, ma porterà anche beneficio alla comunità nel suo complesso.

    olimpiadi volley. sport
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    Caterina Della Torre
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    Proprietaria di www.dols.it di cui è direttrice editoriale e general manger Nata a Bari nel 1958, sposata con una una figlia. Linguista, laureata in russo e inglese, passata al marketing ed alla comunicazione. Dopo cinque anni in Armando Testa, dove seguiva i mercati dell’Est Europa per il new business e dopo una breve esperienza in un network interazionale di pubblicità, ha iniziato a lavorare su Internet. Dopo una breve conoscenza di Webgrrls Italy, passa nel 1998 a progettare con tre socie il sito delle donne on line, dedicato a quello che le donne volevano incontrare su Internet e non trovavano ancora. L’esperienza di dol’s le ha permesso di coniugare la sua esperienza di marketing, comunicazione ed anche l’aspetto linguistico (conosce l’inglese, il russo, il tedesco, il francese, lo spagnolo e altre lingue minori :) ). Specializzata in pubbliche relazioni e marketing della comunicazione, si occupa di lavoro (con uno sguardo all’imprenditoria e al diritto del lavoro), solidarietà, formazione (è stata docente di webmarketing per IFOA, Galdus e Talete). Organizzatrice di eventi indirizzati ad un pubblico femminile, da più di 10 anni si occupa di pari opportunità. Redattrice e content manager per dol’s, ha scritto molti degli articoli pubblicati su www.dols.it.

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