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    Home»Pari opportunità»Donne politica»Berlusconi e le donne
    Donne politica

    Berlusconi e le donne

    Marta AjòBy Marta Ajò13/06/2023Updated:13/06/2023Nessun commento3 Mins Read
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    berlusconi addio
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    Saranno molte le cose per cui Silvio Berlusconi sarà ricordato.
    Non entro nel merito della sua vita personale o di come abbia fatto politica. Certamente un uomo fuori dal comune che passerà nella storia del nostro Paese.
    I suoi amici e ammiratori (ora saranno meno) lo hanno sempre descritto  per le sue capacità politiche ma anche, perché non dirlo, per la sua umanità non priva di slanci quanto di debolezze. Non ultima quella per le donne.

    A cominciare dalla madre Rosa, per la quale aveva una sorta di venerazione.
    Una prima moglie, con la quale ha avuto due figli ma da cui si è poi separato mantenendo rapporti d’affetto oltre che d’interesse economico.
    La seconda, un’attrice senza grande talento, con la quale  ha costruito una famiglia numerosa con tre figli. Matrimonio finito in caciara mediatica e legale.
    D’altronde se c’è una caratteristica nei rapporti tra l’uomo Berlusconi e le donne è che oltre ai molti piaceri gli hanno dato anche qualche dispiacere.

    Ma per quanto l’informazione mediatica abbia dato risalto al numero, alla giovane età delle sue frequentazioni femminili, in questo caravanserraglio, il Cavaliere ha anche avuto il “merito” di aprire per primo le porte principali della politica italiana al genere femminile.
    Nel  Parlamento e nel suo Governo ma anche in molte altre istituzioni sono infatti entrate numerose donne.
    Molte sono state le insinuazioni fatte nel merito confermando ancora una volta lo stereotipo che una donna possa rivestire un ruolo solo passando dall’alcova.
    Obietto che se anche fosse stato così non importa molto e ognuna si sarà regolata. D’altra parte il femminismo più spinto ha sempre sostenuto che anche una donna stupida sarebbe stata più capace di un uomo stupido, solo avesse avuto il modo di dimostrarlo. Quindi le valutazioni sulle singole devono essere fatte nel valutarne le capacità acquisite e sul come siano state usate.
    Non a caso, nel tempo e non poche (a prescindere dal partito)  hanno dimostrato  capacità, quando una certa autonomia. Per il resto suppongo che abbiano fatto quello che altre avrebbero fatto nel mantenimento di un’appartenenza.

    Infine bisogna riconoscere che la presenza di queste politiche, non importa se espressioni del berlusconismo, hanno scoperto il vaso di Pandora che l’ottusità dei predecessori aveva impedito.
    Successivamente e sotto questa spinta si è vista quell’ apertura che ha poi cambiato di volta in volta in volta il volto del panorama politico. Non solo deputate ma anche Ministre, Presidenti di Camera e Senato, Commissioni ecc.
    Senza parlare delle aziende private, in particolare della comunicazione.
    Ora non voglio dire che Berlusconi abbia compiuto il miracolo italiano di genere.
    L’uomo era nient’altro che uno dei prototipi di maschio italiano dei più assatanati che ha avuto a suo vantaggio potere e ricchezze per comprarsi tutto, anche sesso e donne.
    Però, in questo come in molti altri settori della vita italiana, ha rotto degli schemi che nel tempo si sono assestati nelle logiche dei cambiamenti, sociali e politici.
    Tutto il resto fa parte  della evoluzione naturale dei tempi e come tale sarà rivelata, dissacrata, innalzata, demonizzata, interpretata,  come a ciascuno parrà.

    da https://www.donneierioggiedomani.it/berlusconi-e-le-donne

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    Marta Ajo
    Marta Ajò
    • Website

    Marta Ajò, scrittrice, giornalista dal 1981 (tessera nr.69160). Fondatrice e direttrice del Portale delle Donne: www.donneierioggiedomani.it (2005/2017). Direttrice responsabile della collana editoriale Donne Ieri Oggi e Domani-KKIEN Publisghing International. Ha scritto: "Viaggio in terza classe", Nilde Iotti, raccontata in "Le italiane", "Un tè al cimitero", "Il trasloco", "La donna nel socialismo Italiano tra cronaca e storia 1892-1978; ha curato “Matera 2019. Gli Stati Generali delle donne sono in movimento”, "Guida ai diritti delle donne immigrate", "Donna, Immigrazione, Lavoro - Il lavoro nel mezzogiorno tra marginalità e risorse", "Donne e Lavoro”. Nel 1997 ha progettato la realizzazione del primo sito web della "Commissione Nazionale per la Parità e le Pari Opportunità" della Presidenza del Consiglio dei Ministri per il quale è stata Editor/content manager fino al 2004. Dal 2000 al 2003, Project manager e direttrice responsabile del sito www.lantia.it, un portale di informazione cinematografica. Per la sua attività giornalistica e di scrittrice ha vinto diversi premi. Prima di passare al giornalismo è stata: Consigliere circoscrizionale del Comune di Roma, Vice Presidente del Comitato di parità presso il Ministero del Lavoro, Presidente del Comitato di parità presso il Ministero degli Affari Esteri e Consigliere regionale di parità presso l'Ufficio del lavoro della Regione Lazio.

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