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    Home»Costume e società»Cultura»Film»LA VITA INVISIBILE DI EURÍDICE GUSMÃO
    Film

    LA VITA INVISIBILE DI EURÍDICE GUSMÃO

    Erica ArosioBy Erica Arosio10/09/2019Updated:14/03/2024Nessun commento5 Mins Read
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    Ecco com’era la vita delle donne quando erano ancora… invisibili

    di Erica Arosio

    “La vita invisibile di Euridice Gusmão” racconta la condizione femminile in un’epoca in cui i diritti erano negati. E lo fa mettendo in primo piano il dolore, il senso di impotenza, la frustrazione e vani tentativi di ribellione

    diretto da Karim Aïnouz
    con Carol Duarte, Julia Stockler, Gregorio Duvivier, Fernanda Montenegro, Barbara Santos
    tratto dal romanzo di Martha Batalha “La vita invisibile di Eurídice Gusmão” (pubblicato in Italia da Feltrinelli Editore)
    Azzardo: ma sì, lo dico, è il più bel film che io abbia mai visto sulla condizione femminile. Riesce a raccontare l’essenza, ovvero l’invisibilità. Perché questo sono state le donne fino a 50 anni addietro, invisibili e senza diritti. E lo fa senza urlare, tenendosi alla larga da qualunque tentazione ideologica, pur non ignorando nessun aspetto dell’emarginazione e della sottomissione. Mettendo in primo piano il dolore, il senso di impotenza, la frustrazione. Il vano dibattersi in una ribellione costantemente repressa.

    Si parla di lavoro, di amore e di sesso, di emozioni, di relazioni. Di sogni, di aspirazioni e di paure, di famiglia, di malattia e follia (un capitolo su cui resta ancora molto da dire, quello delle donne e del disagio mentale). Di sorellanza, di amicizia al femminile, di maternità, di fronte comune contro lo strapotere maschile. E di tanto tanto altro ancora. Niente, ma proprio niente è trascurato in questo magnifico emozionante affresco di cui nessuno dei pur molti 139 minuti appare di troppo e nessuno è sprecato. Che davvero tutte le donne e soprattutto tutte le giovani donne corrano in massa a applaudire una storia che contiene in più anche tutto il magico incanto della letteratura sudamericana, da Marquez a Amado.

    Rio de Janeiro, 1950. I Gusmão non si possono neppure definire una famiglia conservatrice, sono piuttosto una famiglia normale, perché così era la vita. Il padre comandava, la moglie ubbidiva. E alle figlie non era permesso nulla che prima non fosse passato attraverso le forche caudine dell’autorizzazione paterna. Le sberle e pure le cinghiate non erano appannaggio dei fascisti o dei più retrogradi, le punizioni erano parte integrante di quel processo svilente che per anni era stata l’educazione dei figli. In particolare quella delle femmine che, domate, si spegnevano per diventare, svuotate di tutto, funzionali alla società. Mogli e madri. Chi osava ribellarsi o aspirare ad altro, molto, ma molto spesso finiva nelle maglie di cliniche, se era fortunata, o di manicomi nella stragrande maggioranza dei casi. La società su questo si reggeva, da millenni, ed era impensabile che il meccanismo venisse scardinato.

    Eurídice, 18 anni, e Guida, 20, le ragazze Gusmão, sono due sorelle che non possono fare a meno una dell’altra. Pur diverse di carattere, Euridice più timida e sognatrice, vorrebbe tanto studiare piano a Vienna. Guida più estroversa e trasgressiva, aspira al grande amore romantico, sono comunque in sintonia su tutto. Si confidano, non hanno segreti, e sono animate da quella meravigliosa energia vitale e creatrice tipica dell’adolescenza.
    Ma il destino è in agguato e la passionale Guida, per fuggire dalle grinfie paterne, ma soprattutto travolta dal fascino di un bellimbusto greco, lo segue dall’altra parte dell’oceano. Lasciando la sorella sgomenta e i genitori pronti a diseredarla, economicamente e affettivamente.

    Ma il fascino dei mascalzoni è volatile, così presto Guida torna in Brasile, incinta e quando si presenta in famiglia, il padre la scaccia da casa, nascondendo a Euridice il suo ritorno. Per tutta la vita le due sorelle non smetteranno di cercarsi e… no, non ve lo racconto se, vivendo ambedue a Rio, si sfioreranno mai o se alla fine ci sarà l’agognato ricongiungimento.
    Non vi racconto neppure le loro vite parallele, segnate dalla fatica della sopravvivenza che se sei donna è centuplicata. Non vi racconto la tenacia di non arrendersi e neppure i tanti magnifici e mai scontati personaggi secondari. Elementi di un coro che sottolinea ogni istante dell’affanno, ogni anelito di libertà, ogni illusione di sogno realizzato. Cosa avrebbero potuto diventare le due donne in un’altra epoca, con un fato non avverso e soprattutto forti dell’appoggio reciproco? Allo spettatore (e alle spettatrici) la risposta.

    Si lascia la sala con gli occhi umidi e con tanta rabbia nel cuore. Perché un tempo (e non era neppure secoli fa) neanche le guerriere ce la facevano a sopravvivere.
    Nessuna speranza e nessuna salvezza per le donne schiacciate dalla impietosa ferocia della società patriarcale per la quale era impossibile immaginare una condizione femminile differente. Ma solo donne, mogli, figlie, amanti annientate da uomini mostri consapevoli e inconsapevoli, granitici nella loro convinzione di portare avanti l’unica logica sociale, affettiva, familiare e politica ipotizzabile.

    Tutto il bene possibile per una grande storia raccontata (e filmata con severa intensità) immune da forzature e fanatismi. Film di grande universale respiro portato avanti da due attrici in stato di grazia servite da una fitta rete di personaggi di secondo piano, tutti ugualmente perfetti. Imperdibile.

    fonte: https://signoresidiventa.com/ecco-comera-la-vita-delle-donne-quando-erano-ancora-invisibili_cinema-autore/?fbclid=IwAR1eiLqDrTJTcYzycTUf8yh7El5e9fETN2w6a_qBEu-Z2hb_oU6o1sqAW1s

    Donne Donne invisibile vita
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    Erica Arosio

    Erica Arosio, milanese, una laurea in filosofia, giornalista, scrittrice, critico cinematografico, è mamma di due figli meravigliosi, Mimosa e Leono. è stata a lungo responsabile delle sezioni cultura e spettacolo del settimanale «Gioia» e ha curato per vari anni la rubrica cinema di «Radio Popolare». Autrice di una biografia su Marilyn (1989 Multiplo, poi 2013 Feltrinelli Real cinema, in cofanetto con il dvd «Love, Marilyn»), ha collaborato a varie testate, fra cui «la Repubblica» e «Il Giorno». Nel 2012 esce il suo primo romanzo, “L’uomo sbagliato” (La Tartaruga, poi Baldini & Castoldi, 2014). Con Giorgio Maimone scrive una serie di gialli ambientati nella Milano degli anni 50 e 60: “Vertigine” (Baldini & Castoldi, 2013), “Non mi dire chi sei”, “Cinemascope” , “Juke-box” e il racconto “Autarchia” nell’antologia “Ritratto dell’investigatore da piccolo” (tutti per Tea), “Macerie” (2022, Mursia), “Mannequin” (2023, Mursia) Sempre con Giorgio Maimone ha scritto “L’Amour Gourmet” (Mondadori, 2014), un romanzo sentimentale ambientato nella Milano degli anni Ottanta, il mémoire sul ’68 “A rincorrere il vento” (2018, Morellini) e i gialli ambientati in Liguria “Delitti all’ombra dell’ultimo sole” (2020, Frilli) e “La lista di Adele” (2021, Frilli). A gennaio 2024 è uscita l’audioserie originale Faccia d’angelo, storia di Felice Maniero e della mala del Brenta, disponibile sulle principali piattaforme. E’ autrice di ”Carne e nuvole” (Morellini, 2018) una raccolta di 101 racconti brevi e della favola ”La bambina che dipingeva le foglie” (Albe edizioni, 2019). Ha pubblicato diversi racconti in antologie collettive ed è fra gli autori in Delitti di lago 3, 4 e 5 (Morellini editore).

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    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
    Post su Instagram 18054001580213162 Post su Instagram 18054001580213162
    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

https://www.dols.it/2025/05/04/la-statuaria-torinese-una-disputa-femminista/
    Post su Instagram 18064505543304814 Post su Instagram 18064505543304814
    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
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    Papa Francesco è stato raccontato al cinema da au Papa Francesco è stato raccontato al cinema da autori come Wim Wenders, Gianfranco Rosi e Daniele Luchetti, perché la sua figura ha esercitato un forte impatto non solo sulla Chiesa cattolica, ma anche sulla società laica credente e non credente e sulla politica mondiale.

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    CHERASCO PIEMONTE CHERASCO PIEMONTE
    Tra pregiudizi di genere e grande determinazione Tra pregiudizi di genere e grande determinazione

Cambiare vita, dare spazio ai propri desideri e fare quello che davvero ci piace è il sogno di molti,
ma realtà per pochi. Lo conferma l’analisi di Hays Italia in collaborazione con Serenis, il 40% degli
intervistati non è per nulla contento della propria condizione lavorativa e il 60% pensa con
regolarità a un cambio radicale della propria esistenza.

https://www.dols.it/2025/04/16/francesca-rizzo-imprenditrice-di-successo-a-bali/
    Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni con mia cugina, che vive in Germania. Lei è alevita e ha sposato un ragazzo sunnita originario di Erzurum. Eppure, nonostante entrambi appartengano al popolo curdo, le differenze religiose sono bastate a creare muri. La famiglia del marito fatica ad accettarla, ritenendo gli aleviti culturalmente ed eticamente inferiori. Questo mi ha portato a riflettere su una dinamica universale: la tendenza dell’essere umano a costruire confini invisibili, a classificare, separare, giudicare.

Quante volte, da immigrati, ci siamo sentiti dire: “Se tutti fossero come voi, così integrati, sarebbe diverso”? Quante volte il nostro valore è stato misurato in base alla capacità di adattarci, di “assomigliare” alla cultura dominante? Ma questa non è una dinamica esclusiva delle migrazioni o della religione. Ovunque, gruppi diversi si osservano con sospetto. Il “diverso” fa paura.

Se ci spostassimo in un villaggio del Togo, del Senegal, del Congo, del Tibet, della Birmania o del Perù, troveremmo le stesse dinamiche: anche all’interno della stessa etnia, le tribù si guardano con diffidenza. Come se l’altro fosse meno degno, meno umano. È un istinto antico, quasi animale, nato dal bisogno di proteggere il proprio spazio. Ma qui nasce il paradosso: gli animali conoscono il proprio territorio e lo rispettano. Noi esseri umani, invece, non facciamo altro che invadere, appropriandoci, giudicando, alimentando paure e pregiudizi grandi come montagne.
https://www.dols.it/2025/04/16/pregiudizi-paura-e-confini-invisibili-il-difficile-cammino-dellumanita-verso-laccettazione/

⸻
    Regia di Guido Chiesa Prodotto da Iginio Straffi e Regia di Guido Chiesa
Prodotto da Iginio Straffi e Alessandro Usai
Con Micaela Ramazzotti, Edoardo Leo, Gloria Harvey, Andrea Pisani, Anna Bonaiuto
Al cinema dal 17 aprile
https://www.dols.it/2025/04/15/30-notti-con-il-mio-ex/
    https://www.dols.it/2025/04/14/shirin-neshat-a-mil https://www.dols.it/2025/04/14/shirin-neshat-a-milano-al-pac-con-body-of-evidence/

E’ la prima ampia mostra personale in Italia dell’artista iraniana; che attraverso le sue opere filmiche e fotografiche esplora le rappresentazioni identitarie del femminile e del maschile nella sua cultura.
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