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    Home»Costume e società»Eventi»Calendario eventi»Le Note dell’Anima al Teatro Dal Verme il 6 giugno a Milano
    Calendario eventi

    Le Note dell’Anima al Teatro Dal Verme il 6 giugno a Milano

    Caterina Della TorreBy Caterina Della Torre21/05/2019Updated:21/05/2019Nessun commento7 Mins Read
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    garavaglia-gessner
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    Susanna Garavaglia e Laura Gessner porteranno in scena lo spettacolo Le Note dell’Anima al Teatro Dal Verme a Milano, il 6 giugno 2019. Abbiamo voluto intervistare Susanna Garavaglia perché ci parli dello spettacolo che avrà luogo nel prestigioso edificio milanese.

    Le note dell’anima.. Perché questo titolo?
    La risposta immediata, forse più banale, é il fatto che in questo spettacolo l’Anima, una delle due protagoniste, quella impersonificata da me e dai miei monologhi, dialoga con la Personalità che le risponde attraverso le canzoni che Laura Gessner ed io abbiamo scritto negli anni. Ma non é solo questo il punto, alla base di tutto c’é il processo creativo che, di qualunque creazione si tratti, ha alla base la potenza creatrice del suono. Da una intuizione che corrisponde alla nota DO, la Parola creatrice, si passa a miliardi di accordi che traducono l’idea originaria in un progetto dettagliato che, attraverso varie fasi, potrà attuarsi trasformandosi da potenza in atto. Come in una scala musicale nella quale sette note, sempre le stesse, si uniscono in innumerevoli accordi dando vita alle più complesse sinfonie.

    Come è nata l’idea a te e al Laura Gessner di creare questo spettacolo?
    E’ l’idea che ci ha cercate e noi l’abbiamo accolta con molto entusiasmo. E’ una idea che ha bussato alla nostra porta attraverso Luca Maggioni, il nostro produttore e noi abbiamo aperto quella porta. Anzi, l’abbiamo spalancata facendo entrare molte più persone.

    Ma non siete solo voi due in scena?
    Questa é una sorpresa, non chiedermi di più

    Al giorno d’oggi si bada più all’esteriorità che all’anima. Pensi che questo spettacolo riesca a colmare questa diversità?
    Se bastasse uno spettacolo a colmare questo cratere, allora saremmo a cavallo. Ma anche con Le Note dell’Anima spero di contribuire a qualche goccia di consapevolezza in più. In fondo é questo il mio scopo in tutto quello che ho fatto , dai libri  e dagli articoli che ho scritto, alle interviste alle nostre donne consapevoli, alle tante commedie che ho scritto e recitato e così via. Il mio scopo é cercare di acquisire io per prima sempre maggiore consapevolezza e man mano contribuire a innaffiarla..perché germogli.

    I contenuti dello spettacolo li hai scritti tu. Qual è l’obiettivo che vi proponete? Indurre alla riflessione che spesso manca?
    Contagiare con la nostra gioia di vivere, prima di tutto e raccontare come ci siamo arrivati. Siamo un gruppo che ha fatto parecchia strada insieme e ciascuno di noi ha alle spalle anni e anni di ricerca e di crescita personale. Parlo dello staff di base, a partire dal produttore, Luca Maggioni presidente de Il Setticlavio  che in realtà é un musicista, é la viola dell’orchestra del Dal Verme e che da sempre é attento ai valori umani più profondi. Siamo un team registico e con l’altro regista, Leopoldo Verona, anche lui autore di parecchi altri testi, cantautore e uomo di grande spiritualità, ho vissuto molte altre avventure creative. E Maria Teresa Tazzioli, assistente alla regia e splendida costumista, dedica da sempre il suo tempo e la sua bravura là dove c’é bisogno di portare il suo entusiasmo. E poi c’é Laura Gessner di cui ho già parlato a lungo in una intervista pubblicata su questo giornale e ci sono io. Ma poi intorno a noi si muovono interpreti di grande spessore umano, persone attente ai valori
    della vita, come Franca Aimone Chiorat, danzatrice, cantante, attrice che da anni si occupa della danze sacre degli Orichas afro-cubani e del loro messaggio simbolico e spirituale, Alberto Pigato, mimo di grande professionalità e anche molto attento alla ricerca interiore, Francesca Sebastiani, attrice sensibile alle mille sfumature dell’animo umano che salirà sul palco con una grande bellissima sorpresa, e poi con noi due donne manager, Elena Oriani, da me già intervistata per Dol’s, una manager che ama danzare e vive costantemente collegando la mente al cuore, Francesca Terzaghi, ben radicata e nello stesso tempo creativa e fantasiosa. E poi tutti gli altri che non abbiamo certo scelto a caso. Quello che ci accomuna tutti é l’entusiasmo, la voglia di rischiare, una certa serenità in tutti noi che ci ricorda che non abbiamo niente da dimostrare ma solo qualcosa da donare. Tutto ciò ci ha indotti ad affrontare serenamente questa impresa che a molti sembra una follia visto che non avremmo potuto scegliere in Milano un teatro più immenso di questo. Io lo chiamo il transatlantico.

    E’ il tuo primo spettacolo teatrale?
    No, ne ho scritti, diretti e interpretati molti altri. Mai al Dal Verme, però..

    Recitare spesso è il modo migliore per essere ascoltati? O per approfondire se stessi
    Recitare é mettersi la maschera per sapersela togliere, un processo di crescita se ci si accosta al teatro non per esibirsi ma per continuare un vero e proprio percorso spirituale che ci aiuta ad ascoltare la voce del nostro Sé e a uscire dai nostri copioni comportamentali. L’attore attraverso il personaggio crea un altro sé da se stesso perché non mima una situazione ma la vive dall’interno, sollecitando la propria natura interiore per dar vita ad un essere vivente analogo a sé, partendo quindi dalla propria natura nascosta che preme per venire a galla. Certamente recitando si approfondisce se stessi. Quanto ad essere ascoltati, non so.. dipende da molti fattori ma anche dall’intenzione di chi ascolta..

    Ci racconti a grandi linee di cosa si parlerà nello spettacolo così’ che chi ci legge sia interessato a vedervi ?
    E’ il viaggio dell’Anima – della nostra parte interiore profonda che tutto sa- che cerca di farsi ascoltare dalla personalità, spesso proiettata su obiettivi distanti e diversi, più preoccupata di avere il consenso sociale che di muoversi assecondando le sue intuizioni e suonando la propria nota. Per la difficoltà nella comunicazione tra queste due nostre parti, spesso noi viviamo una vita che non ci appartiene e soffriamo, entriamo in crisi, ci ammaliamo. Nel nostro spettacolo tocchiamo temi come l’Immaginazione Creativa, il corretto uso del pensiero come forza creatrice, della volontà come forza motrice e il corretto uso della parola, la libertà interiore di seguire la propria natura, la ricerca della complementarità là dove prima vedevamo opposizione, la bellezza della propria unicità, l’armonia nella nostra multidimensionalità. Il tutto con allegria, leggerezza, spettacolo, unendo prosa, danza, mimo, musica, canto. E non solo.

    Che tipo di pubblico ti aspetti?
    Vario per età e genere, con il cuore aperto e la mente fresca. Un pubblico che sappia apprezzare l’originalità e che ami qualcosa di nuovo e fuori dalle righe che lo faccia uscire alla fine dello spettacolo un po’ diverso da come é entrato. Un pubblico che sappia riconoscere in noi la gioia di vivere e che la voglia rispettare, anche nel caso non la condividesse. Un pubblico che si lasci provocare dall’Anima, ma solo nell’animo. Non ci saranno altre forme di provocazione tipo anni settanta, il pubblico rimarrà pubblico fino alla fine. Ricordo inoltre che lo spettacolo é a scopo benefico e i proventi sono destinati alla Casa Sollievo Bimbi per bambini malati terminali e le loro famiglie, promossa dalla Vidas.

     

    L’anima ha voce o rimane dentro di noi, nel nostro corpo?
    L’Anima é noi, non c’é separazione tra il nostro corpo e la nostra parte interiore profonda. La materia é sempre vibrante, con frequenze diverse ma i nostri sensi sanno cogliere soltanto quanto vibra alle frequenze più basse e non percepiscono le vibrazioni più alte. L’universo fisico é solo un aspetto dell’universo reale dove convivono diversi piani di esistenza ed é poprio imparando ad ascoltare la voce della nostra Anima, della nostra parte interiore profonda, che possiamo educare la nostra Personalità a seguirne le indicazioni, come in una gigantesca entusiasmante Caccia al tesoro che é la nostra vita

    Susanna Garavaglia teatro Dal Verme
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    Caterina Della Torre
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    Proprietaria di www.dols.it di cui è direttrice editoriale e general manger Nata a Bari nel 1958, sposata con una una figlia. Linguista, laureata in russo e inglese, passata al marketing ed alla comunicazione. Dopo cinque anni in Armando Testa, dove seguiva i mercati dell’Est Europa per il new business e dopo una breve esperienza in un network interazionale di pubblicità, ha iniziato a lavorare su Internet. Dopo una breve conoscenza di Webgrrls Italy, passa nel 1998 a progettare con tre socie il sito delle donne on line, dedicato a quello che le donne volevano incontrare su Internet e non trovavano ancora. L’esperienza di dol’s le ha permesso di coniugare la sua esperienza di marketing, comunicazione ed anche l’aspetto linguistico (conosce l’inglese, il russo, il tedesco, il francese, lo spagnolo e altre lingue minori :) ). Specializzata in pubbliche relazioni e marketing della comunicazione, si occupa di lavoro (con uno sguardo all’imprenditoria e al diritto del lavoro), solidarietà, formazione (è stata docente di webmarketing per IFOA, Galdus e Talete). Organizzatrice di eventi indirizzati ad un pubblico femminile, da più di 10 anni si occupa di pari opportunità. Redattrice e content manager per dol’s, ha scritto molti degli articoli pubblicati su www.dols.it.

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    Redattora del sito internet www dols.it

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E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
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C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
    Post su Instagram 18054001580213162 Post su Instagram 18054001580213162
    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

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    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
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Cambiare vita, dare spazio ai propri desideri e fare quello che davvero ci piace è il sogno di molti,
ma realtà per pochi. Lo conferma l’analisi di Hays Italia in collaborazione con Serenis, il 40% degli
intervistati non è per nulla contento della propria condizione lavorativa e il 60% pensa con
regolarità a un cambio radicale della propria esistenza.

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Quante volte, da immigrati, ci siamo sentiti dire: “Se tutti fossero come voi, così integrati, sarebbe diverso”? Quante volte il nostro valore è stato misurato in base alla capacità di adattarci, di “assomigliare” alla cultura dominante? Ma questa non è una dinamica esclusiva delle migrazioni o della religione. Ovunque, gruppi diversi si osservano con sospetto. Il “diverso” fa paura.

Se ci spostassimo in un villaggio del Togo, del Senegal, del Congo, del Tibet, della Birmania o del Perù, troveremmo le stesse dinamiche: anche all’interno della stessa etnia, le tribù si guardano con diffidenza. Come se l’altro fosse meno degno, meno umano. È un istinto antico, quasi animale, nato dal bisogno di proteggere il proprio spazio. Ma qui nasce il paradosso: gli animali conoscono il proprio territorio e lo rispettano. Noi esseri umani, invece, non facciamo altro che invadere, appropriandoci, giudicando, alimentando paure e pregiudizi grandi come montagne.
https://www.dols.it/2025/04/16/pregiudizi-paura-e-confini-invisibili-il-difficile-cammino-dellumanita-verso-laccettazione/

⸻
    Regia di Guido Chiesa Prodotto da Iginio Straffi e Regia di Guido Chiesa
Prodotto da Iginio Straffi e Alessandro Usai
Con Micaela Ramazzotti, Edoardo Leo, Gloria Harvey, Andrea Pisani, Anna Bonaiuto
Al cinema dal 17 aprile
https://www.dols.it/2025/04/15/30-notti-con-il-mio-ex/
    https://www.dols.it/2025/04/14/shirin-neshat-a-mil https://www.dols.it/2025/04/14/shirin-neshat-a-milano-al-pac-con-body-of-evidence/

E’ la prima ampia mostra personale in Italia dell’artista iraniana; che attraverso le sue opere filmiche e fotografiche esplora le rappresentazioni identitarie del femminile e del maschile nella sua cultura.
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