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    Dol's Magazine
    Home»Donna e lavoro»Ida Simonella dalla logistica alla politica
    Donna e lavoro

    Ida Simonella dalla logistica alla politica

    Cristina AndreoliBy Cristina Andreoli05/04/2018Updated:05/04/2018Nessun commento5 Mins Read
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    Simonella
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    Ida Simonella è la classica persona che dimostra la sua età solo quando la senti parlare o la vedi agire.

    di Cristina Andreoli

    Minuta, mora, con dei meravigliosi capelli scuri e occhi molto intelligenti. La conosco da poco tempo, sono più le cose che, sino ad oggi, sapevo di lei perché le avevo viste come risultato delle sue azioni che non per conoscenza diretta.
    Ha 51 anni ed è Assessore al Porto, al Piano Strategico e ai Trasporti del Comune di Ancona, alla sua prima esperienza politica, da tecnica.

    Come nasce Ida Simonella, professionalmente parlando?
    Vengo dal piceno, mi sono laureata a Roma in Scienza Politiche, indirizzo Politico ed Economico e subito dopo Master all’Istao, storicamente la seconda Business School italiana, fondata nel 1967 da Giorgio Fuà e ispirata dalla figura Adriano Olivetti. Quella è stata la svolta per me.
    Incontrare un personaggio come Giorgio Fuà, da cui apprendi tutto sul piano professionale, mi ha guidata nella scelta dei passi da fare successivamente.

    Racconta passo per passo
    Dopo il Master, Fuà mi chiede di restare a lavorare in Istao; divento responsabile del Corso di Formazione Manageriale che si chiamava allora Sistema Tessile. Era nato negli anni Ottanta sulla spinta di grandi gruppi industriali italiani del settore, che avevano la necessità di formare figure manageriali per le loro attività. Nel 1993 ero responsabile di questo laboratorio di pensiero e fucina di giovani manager. Personalmente mi sono confrontata con il mondo tessile italiano più sviluppato allora, avevo tra le aziende laboratorio il Gruppo Miroglio, Loro Piana, Ratti, Corneliani, Stefanel, Coin, Malo, Marzotto, Aeffe di Alberta Ferretti, senza dimenticare il distretto locale, guidato dalla Famiglia Girombelli e non solo.

    Da qui nasce poi la tua competenza per la logistica e i trasporti?
    Un percorso strano. In quegli anni le aziende maturavano una grande sensibilità per i temi della logistica e dei sistemi informativi, strategici tanto quanto altre funzioni (commerciale, marketing, prodotto…). Ho cominciato a guardare la logistica dall’interno delle aziende, e poi lo sguardo si è spostato fuori, all’aspetto macroenomico.
    Col professor Pettenati, presidente dell’Istao dopo il prof. Fua’, abbiamo trovato una perfetta sintonia su questi argomenti e abbiamo sviluppato Osservatori specifici sui trasporti e la logistica, e sui porti del bacino Adriatico-Ionio. Un filone che ha prodotto tanti studi interessanti e tanti risultati.

    Immagino che non fossero molte le donne con la tua competenza, in quei tempi.
    Non molte, a dire il vero. Io sono una persona pragmatica e curiosa, studiare non mi spaventa, ogni sfida, se finalizzata ad aprire nuovi canali di conoscenza e di miglioramento per il mondo imprenditoriale, ma anche pubblico, mi attira enormemente.

    In questo periodo nasce poi una grande collaborazione con una grande azienda, vero?
    Sì, questa è stata un’altra grossa esperienza, tra la fine degli anni 1990 e il 2002. Mi chiamano in Telecom Finsiel, erano gli anni delle new economy, una proposta da non perdere. Entro in una società del gruppo, dove mi occupo di marketing strategico, e poi anche dei piani industriali di molte aziende del gruppo del gruppo stesso.
    Senza peraltro mai recidere la collaborazione con l’Istao negli osservatori sui trasporti.

    E la tua vita privata?
    L’attività in Telecom, sebbene molto stimolate, mi portava fuori costantemente in giro per l’Italia e occupava tutto il mio tempo. Ho rallentato con il 2002 e la nascita del mio primo figlio. Nel 2005 il secondo. Vivo a Pesaro con marito e figli, ma il fulcro lavorativo è sempre stato Ancona da allora.

    E la politica? Quando arriva l’incontro con la politica?
    A dire il vero la politica era molto distante da me e l’incontro è stato davvero casuale. Ero in Bosnia-Herzegovina nel 2013, presentavo una relazione sui trasporti nel bacino adriatico ionio al Forum delle Camere di Commercio. Mi contatta l’allora segretario comunale del Pd che mi chiede di partecipare come relatore ad un convegno sul porto di Ancona, organizzato in periodo pre-elettorale. L’Istao mi chiede di andare e io accetto. Parlavo di qualcosa che conoscevo bene. Lì ho conosciuto per la prima volta Valeria Mancinelli, il futuro sindaco di Ancona. Mai viste e sentite prima. Mi sente al convegno e il giorno dopo mi chiama, mi propone di entrare nella sua giunta nel caso fosse eletta. Ci ho pensato una quindicina di giorni, dico la verità, e poi ho accettato la sfida.

    Altro cambio vita, quindi…
    Decisamente… Sono arrivata da tecnica e piano piano credo di avere acquistato uno sguardo più “collettivo”, pubblico. Un grande insegnamento questa esperienza, impari a tenere insieme tante cose. Conoscere tecnicamente ciò di cui ti occupi consente di mantenere la barra dritta sull’essenziale, ma le sfumature e le complessità da far convivere in una esperienza amministrativa sono decisamente più articolate e da queste non si può prescindere.
    Ma in generale servire una città resta una delle esperienze più belle della mia vita.

    Potendo tornare indietro, cosa faresti diversamente o cosa non faresti più?
    Rifarei tutto, ogni singola scelta, ogni singolo passo.

     

    andreoliCristina Andreoli, consulente aziendale in ambito di marketing relazionale strategico, cultural awareness e tecniche di comunicazione. Ha vissuto e lavorato nelle più belle città italiane e del mondo, ora vive e lavora ad Ancona.

     

    ancona logistica porto- di-ancona Simonella
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    Cristina Andreoli

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    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie- https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie-e-le-altre-lallarme-atti-persecutori/

Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
    https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello- https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello-2025-e-femmina/

A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
    Post su Instagram 18054001580213162 Post su Instagram 18054001580213162
    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

https://www.dols.it/2025/05/04/la-statuaria-torinese-una-disputa-femminista/
    Post su Instagram 18064505543304814 Post su Instagram 18064505543304814
    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
https://www.dols.it/2025/04/30/il-valore-del-rispetto-in-un-mondo-che-ha-dimenticato-lumanita/
    Si approssima maggio Si approssima maggio
    Papa Francesco è stato raccontato al cinema da au Papa Francesco è stato raccontato al cinema da autori come Wim Wenders, Gianfranco Rosi e Daniele Luchetti, perché la sua figura ha esercitato un forte impatto non solo sulla Chiesa cattolica, ma anche sulla società laica credente e non credente e sulla politica mondiale.

https://www.dols.it/2025/04/26/chiamatemi-francesco-il-papa-della-gente/
    Oratorio Filippo Neri a Torino Oratorio Filippo  Neri  a Torino
    Da Picasso a Wothol aTorino https://abbonamentomu Da Picasso  a Wothol aTorino https://abbonamentomusei.it/mostra/forma-e-colore/
    Cherasco Cherasco
    CHERASCO PIEMONTE CHERASCO PIEMONTE
    Tra pregiudizi di genere e grande determinazione Tra pregiudizi di genere e grande determinazione

Cambiare vita, dare spazio ai propri desideri e fare quello che davvero ci piace è il sogno di molti,
ma realtà per pochi. Lo conferma l’analisi di Hays Italia in collaborazione con Serenis, il 40% degli
intervistati non è per nulla contento della propria condizione lavorativa e il 60% pensa con
regolarità a un cambio radicale della propria esistenza.

https://www.dols.it/2025/04/16/francesca-rizzo-imprenditrice-di-successo-a-bali/
    Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni con mia cugina, che vive in Germania. Lei è alevita e ha sposato un ragazzo sunnita originario di Erzurum. Eppure, nonostante entrambi appartengano al popolo curdo, le differenze religiose sono bastate a creare muri. La famiglia del marito fatica ad accettarla, ritenendo gli aleviti culturalmente ed eticamente inferiori. Questo mi ha portato a riflettere su una dinamica universale: la tendenza dell’essere umano a costruire confini invisibili, a classificare, separare, giudicare.

Quante volte, da immigrati, ci siamo sentiti dire: “Se tutti fossero come voi, così integrati, sarebbe diverso”? Quante volte il nostro valore è stato misurato in base alla capacità di adattarci, di “assomigliare” alla cultura dominante? Ma questa non è una dinamica esclusiva delle migrazioni o della religione. Ovunque, gruppi diversi si osservano con sospetto. Il “diverso” fa paura.

Se ci spostassimo in un villaggio del Togo, del Senegal, del Congo, del Tibet, della Birmania o del Perù, troveremmo le stesse dinamiche: anche all’interno della stessa etnia, le tribù si guardano con diffidenza. Come se l’altro fosse meno degno, meno umano. È un istinto antico, quasi animale, nato dal bisogno di proteggere il proprio spazio. Ma qui nasce il paradosso: gli animali conoscono il proprio territorio e lo rispettano. Noi esseri umani, invece, non facciamo altro che invadere, appropriandoci, giudicando, alimentando paure e pregiudizi grandi come montagne.
https://www.dols.it/2025/04/16/pregiudizi-paura-e-confini-invisibili-il-difficile-cammino-dellumanita-verso-laccettazione/

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