Close Menu
    Facebook X (Twitter) Instagram
    Trending
    • Di là dal Fiume e tra gli Alberi
    • Dolci e gentili specialità torinesi.
    • Un Palazzaccio di Passaporti a Torino
    • Jeunesse En Action
    • Una sconosciuta a Tunisi
    • Casa in fiamme
    • Superman 2025
    • Inequilibrio Festival
    Facebook Instagram
    Dol's Magazine
    • Pari opportunità
      • DIRITTO
      • DONNE E POLITICA
      • DONNE E SPORT
      • PARITA’ DI GENERE
      • DONNE E FILOSOFIA
    • Lavoro
      • BANDI, CONCORSI E PREMI
      • DONNE E ARTE
      • DONNE E ARCHITETTURA
      • DONNE E DENARO
      • MAMME E LAVORO
      • IMPRENDITORIA FEMMINILE
      • RISORSE UMANE
    • Donne digitali
      • ARTE DIGITALE
      • INNOVAZIONE
      • TECNOLOGIA
    • Salute e benessere
      • FOOD
      • GINECOLOGIA
      • NUTRIZIONE
      • MENTAL TRAINER
      • PSICOLOGIA
      • SESSUOLOGIA
    • Costume e società
      1. AMBIENTE
      2. ATTUALITA’
        • Good news
        • Think positive
        • Bad news
      3. CULTURA
        • Libri
        • Film
        • I racconti di dols
        • Mostre
      4. LIFE STYLE
      5. SOLIDARIETA’
      6. VIAGGI
      7. FACILITIES
      Featured

      Di là dal Fiume e tra gli Alberi

      By Dols07/08/20250
      Recent

      Di là dal Fiume e tra gli Alberi

      07/08/2025

      Dolci e gentili specialità torinesi.

      06/08/2025

      Un Palazzaccio di Passaporti a Torino

      17/07/2025
    • INIZIATIVE
      • CONDIVIDI CON DOL’S
      • EVENTI
        • Calendario eventi
      • TEST
      • LE DONNE ITALIANE
      • SCRIVILO SU DOL’S
        • Scritti su dol’s
    Dol's Magazine
    Home»Pari opportunità»i DIRITTI DELLE DONNE»Anche le donne hanno fatto la Storia – Gianna Manzini
    i DIRITTI DELLE DONNE

    Anche le donne hanno fatto la Storia – Gianna Manzini

    Ester RizzoBy Ester Rizzo31/07/2017Updated:06/08/20171 commento5 Mins Read
    Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    gianna-manzinihp
    Share
    Facebook Twitter LinkedIn Pinterest Email

    Le donne nei loro mille ruoli di  loro di madri, lavoratrici amiche o compagne sono state molto spesso solo comparse o spalle di chi la storia la dominava, gli uomini e le loro figure sono andate perdute nella storia del nostro secolo. Anche i libri parlano poco spesso loro.

    E per questo  motivo che dobbiamo ringraziare Ester Rizzo che in collaborazione con Barbara Belotti ha coordinato ”Le Mille“, un appassionante compendio che si prefigge di raccogliere in un’unica opere le vite e le vicende di mille donne che per la prima volta hanno raggiunto un riconoscimento in un mondo dominato dagli uomini.

     La prima di cui parliamo è Gianna Manzini che nel 1971, è stata prima scrittrice a vincere il Premio Campiello con “Ritratto in piedi”.

    gianna-manziniEra nata a Pistoia nel 1896 ed è morta a Roma nel 1974
    A  lei sono intitolate due vie: una a San Benedetto del Tronto  e l’altra a Pistoia. Sempre a  Pistoia,  la sala della biblioteca “San Giorgio” che ospita la narrativa italiana e straniera porta il suo nome.
     Gianna Manzini fa parte di quella folta schiera di scrittrici ingiustamente fatte precipitare nell’oblio. E il destino ha voluto che, per errore, Joyce, che avrebbe voluto leggere un suo racconto spinto da una recensione entusiastica di uno scrittore francese, nel suo epistolario sbagliasse il nome della scrittrice indicando al suo posto quello della Deledda: un errore che non è stato mai più rettificato. Gianna nasce a  nel 1914 si trasferisce con la madre a Firenze per completare gli studi. Quando sta per ultimare la sua tesi di laurea, conosce Bruno Fallaci, giornalista de “La Nazione.” I due si innamorano e nel 1920 convolano a nozze e lei  proprio sul quotidiano in cui scrive il marito, inizia a pubblicare i primi racconti.Dopo ben otto anni esordisce con la sua prima opera, Tempo innamorato. La critica è molto favorevole e il libro viene definito una “ventata di novità” nel panorama letterario di quei tempi. Le figure del padre e della madre ricorrono spesso nei libri di Gianna Manzini, soprattutto il primo che era stato un anarchico rivoluzionario, morto in un agguato fascista. Questa morte prematura fu sempre vissuta dalla scrittrice come una sorta di “rimorso della memoria”. Quel padre fiero, immolatosi per la libertà, lo ritroviamo nel romanzo Ritratto in piedi pubblicato nel 1971 dove “sul filo di una rievocazione teneramente affettuosa” vengono ricostruiti i momenti più importanti della sua famiglia: l’ambiente anarchico con i compagni di fede del padre, la separazione dei suoi genitori voluta fortemente da sua madre che riteneva pericolosamente utopistiche le idee del marito e quei tanti momenti di incomprensione tra padre e figlia pacificati solo con la morte: “Ma rimasta sola, senza la tua guida, io sbando, finisco col cercare altro, o cerco male. Sola: ho freddo, babbo”. . Un suo precedente romanzo edito nel 1956, La Sparviera, con il quale vinse il premio Viareggio nello stesso anno e che era scritto con “una sottile analisi psicologica e sentimentale ed uno stile molto raffinato”, fece dichiarare a Giuseppe Ungaretti: “una delle pochissime opere di cui parlerà la gente di domani”. La gente di oggi, invece, neanche sa che è esistita una scrittrice che si chiamava Gianna Manzini.Tra gli altri suoi scritti: Venti racconti, Incontro col falco, Un filo di brezza, Allegro con disperazione, Cara prigione, Il valzer del diavolo, Sulla Soglia. In quest’ultimo la scrittrice rievoca il rapporto con la madre. L’opera racconta un colloquio tra due donne che avviene nello scompartimento di un treno. Durante l’avanzare di questo treno sui binari, che in fondo sono quelli della vita, si materializzano in quello spazio angusto e ristretto la madre e quattro viaggiatori senza bagagli che, come un coro della tragedia greca, discutono i ricordi che hanno condizionato la vita della madre. Quest’ultima era “l’ascolto passivo”, “l’attesa rassegnazione” in contrapposizione a suo padre che rappresentava la fierezza, la libertà da difendere. In fondo le immagini dei suoi genitori altro non rappresentano che i due simboli della condizione umana. Anche Montale ebbe parole lusinghiere per lei: “Gianna Manzini ha fatto già molto e molto ancora può fare per il romanzo italiano”. Nel 1930 fu l’unica donna scelta da Elio Vittorini e da Enrico Falqui per l’antologia Scrittori nuovi. E proprio con Falqui nel 1934 iniziò una nuova relazione e si trasferì a Roma. Nella città eterna Gianna venne forse contagiata dalla frivolezza degli ambienti e si cimentò come cronista di moda. Diventò inoltre collaboratrice del Giornale d’Italia, di Oggi e di Fiera letteraria, curando anche rubriche fisse ma firmandosi con due pseudonimi: Pamela e Vanessa. Margherita Ghilardi, tracciando il suo profilo, così scrive: “Fu la sola distrazione concessa ad un impegno che fu tirannico e assoluto”. Un impegno che la portò con le sue opere a fuggire nel mondo dei ricordi e dei sogni per tentare di sottrarsi alla solitudine umana.
    Tratto da “le Mille i primati delle donne” dell’Associazione Toponomastica femminile a cura di Ester Rizzo.
    continua….

     

    Share. Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    ester-rizzo
    Ester Rizzo

    Ester Rizzo giornalista e scrittrice nata a Licata nel 1963. Socia fondatrice dell’Associazione Toponomastica femminile. Socia S.I.L (Società italiana letterate). Curatrice del volume “Le Mille: i primati delle donne” (2017) Autrice di “Camicette Bianche “ (2014) “Le ricamatrici “ (2018) “Donne disobbedienti “ ( 2019) “Il labirinto delle perdute” (2021) e “Trenta giorni e 100 lire”(2023).

    Related Posts

    Il cognome materno è una questione politica

    07/04/2025

    Le dissonanze

    16/02/2025

    Le molestie sessuali e sessiste

    29/11/2024

    1 commento

    1. Loretta on 02/08/2017 22:34

      Il Premio Campiello si è accorto solo nel 1971 che le donne scrivono, ma peggio ha fatto il Bagutta, che si è svegliato un anno dopo, quando ha consegnato il premio ad Anna Banti. E anche in seguito sono finiti in mani femminili pochissimi premi Bagutta: dal 1926 al 2016 8 (otto) in tutto, su 88 premiati complessivi!
      Numeri che fanno pensare…

      Reply
    Leave A Reply Cancel Reply

    Captcha in caricamento...

    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Matera e Matera e
    Vista di Milano dalla Triennale Vista di Milano dalla Triennale
    Post su Instagram 17892342741296014 Post su Instagram 17892342741296014
    Trattoria a Sant'Ilario d'Enza in provincia di Reg Trattoria a Sant'Ilario d'Enza in provincia di Reggio Emilia da provare
    Una virgola in cielo Una virgola in cielo
    Esher a Conversano Esher a Conversano
    Locorotondo Locorotondo
    Giardino interno Sierra Silvana Giardino interno Sierra Silvana
    Al minareto Al minareto
    Minareto Minareto
    Kite surf Kite surf
    Post su Instagram 18034069703470582 Post su Instagram 18034069703470582
    Skateboard Skateboard
    Post su Instagram 17940365610020353 Post su Instagram 17940365610020353
    Torre canne Torre canne
    Trullo Trullo
    Post su Instagram 18100535359573040 Post su Instagram 18100535359573040
    All'agrumeto All'agrumeto
    Nuvole e alberi a selva di Fasano Nuvole e alberi a selva di Fasano
    Corcoreto Corcoreto
    Carica altro Segui su Instagram
    Quando verrà la fin di vita

    non fu l’amore

    Non fu l'amore
    non fu l'amore

    Di cibo e di amore

    Di cibo e di amore - Marta Ajò - copertina

    CHI SIAMO
    • La Redazione
    • La storia di Dol’s
    • Le sinergie di dol’s
    • INFORMATIVA PRIVACY
    • Pubblicizza su Dol’s Magazine
    • Iscriviti a dol’s

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.

    Questo sito utilizza cookie, eventualmente anche di terze parti, per offrirti una migliore esperienza di navigazione.
    Per saperne di più clicca qui, procedendo nella navigazione o cliccando su OK acconsenti all’uso di tutti i cookie.
    OK