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    Dol's Magazine
    Home»Salute e benessere»Io e la Rosy, senza paura
    Salute e benessere

    Io e la Rosy, senza paura

    DolsBy Dols27/11/2011Updated:28/11/2011Nessun commento5 Mins Read
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    di Diomira Pizzamiglio

    Il cielo è ancora blu scuro e all’orizzonte brilla una stella solitaria. Cammino a passo veloce, nonostante il tacco 10; l’aria fredda di fine inverno mi gela ancora il viso accaldato, apre il cappotto che non allaccio mai, scopre la minigonna nera e la camicia di seta rossa. Nella mia mente c’è solo Milano, il Duomo e quel profumo di primavera che si comincia a sentire. E’ profumo di futuro, il mio.- 7.11 stazione di Garbagnate, il treno delle Nord è in ritardo ed affollato.

    Cadorna. Un fiume umano scende dai treni ed invade le scale del metrò. Duomo. Veloce fra le vetrine dei negozi ancora chiusi di Via Torino, passando accanto a quel bar che fuori ha il fornetto con le sfogliatelle calde, fino in Via dei Piatti, al n.2. Chissà, magari stamattina sono abbastanza fortunata da incrociare Enzo Tortora. 1981/82, avevo 16 anni e frequentavo una scuola privata di recupero anni perché, bocciata in prima superiore (ingiustamente), proprio non ci stavo a restare ferma al palo; additata come somara, ultima fra gli ultimi. In quella scuola il prof. di psicologia ci parlava di Comiso e di diacronica. La prof. di musica suonava nel Rondò Veneziano e raccontava delle vacanze passate con i Ricchi e Poveri. L’insegnate di italiano ci portava, ad ascoltare le poesie del Porta; io non mi sentivo più una somara al palo.

    Quando me la bigiavo con i compagni, si saliva sul Duomo a piedi, contando i gradini, come se farlo ci aiutasse a non sentir fatica, ma poi una volta lassù la città era nostra. Cioè, loro; io ero troppo a pezzi “Per forza, con quei tacchi!”. Sorridevo e non sapevo che a era tutta colpa di Rosy. Piazza del Duomo, le sue guglie, la cattedrale stessa, fanno parte della mia adolescenza, della conquista di autostima, del mio essere donna, e Rosy è con me dall’82. Lentamente ha condizionato e limitato le mie uscite, ma non me. Frequentare Milano, gli amici, fare viaggi è diventato difficile. Insomma, non è facile portarsi dietro una come lei: non è simpatica, mette in imbarazzo ed è sconveniente. Ma con tenacia e la stessa vanità di allora sfoggio la minigonna e, per dirla come Totò, per andare dove devo andare, trascino Rosy su Internet, facebook, i blog, cercando di incontrare, condividere, confrontare, virtualmente. Ma non è per nulla divertente e mi manca la mia città, il contatto fisico con la gente, lo struscio.

    Io sono una dei 56.000 malati in Italia di sclerosi multipla (Rosy, appunto), sono una persona disabile, ultima nella lista delle priorità della politica. E poi sono una donna, una moglie, una madre e una lavoratrice. Oddio, una sequela di ultimi posti! Abito ancora nella provincia di Milano fatta dei soliti treni affollati ed in ritardo e mi piacerebbe tanto poterne prendere uno per arrivare di nuovo in Duomo per fare una passeggiata in galleria, pregare nella nostra bella cattedrale, andare ad una mostra, ma resto al palo della stazione di partenza. Niente scale mobili, niente ascensori. Però ho la tessera regionale di circolazione gratuita e l’ingresso gratuito alle mostre di Palazzo Reale per il mio accompagnatore. Vorrei anche poter accedere alla diagnosi e, eventualmente alle cure per la CCSVI, la patologia scoperta dal Pro.Zamboni, attraverso il SSN.

    Purtroppo sono stati bloccati gli studi osservazionali in Lombardia, a Milano e provincia. Questo mi lega al palo. Mi umilia. Mi mutila. Proprio qui dove c’è il maggior numero di malati e di strutture dedicate? Sono angosciata e spaventata, vorrei poter scegliere; Rosy avanza e ride di me. Per fortuna ho un lavoro, eppure la mia famiglia è l’emblema della precarietà. Mio marito mi sostiene e mi accompagna, ma è precario. Mio figlio (17 anni) è bellissimo e molto intelligente, studia in una scuola privata perché è dislessico; la scuola pubblica (un po’ come successe a me) non è stata in grado di garantirgli il diritto costituzionale all’istruzione. Io sono l’anello debole su cui poggia la mia bella famiglia.

    Che dire? Io dico che il Sindaco di Milano è un po’ anche il mio Sindaco e Piazza Duomo mi ha dato davvero una bella botta di autostima se a 44 anni, nonostante tutto, ho coscienza di essere un esempio lampante del valore aggiunto che una persona disabile può offrire a questa società così impegnata a produrre, consumare, navigare e, ad escludere. Vorrei tanto poter conquistare una vita dignitosa, la libertà di potermi curare, la serenità di un lavoro certo per mio marito, per mio figlio, per tutti i figli. Perché ognuno di noi possa immaginare di costruire il proprio futuro fatto di scelte libere e responsabili. So di sembrare patetica, ma io spero davvero che a Milano si lavori per una politica di inclusione sociale, sostenibile, accessibile, di integrazione e a tutela dei diritti di tutti. Non ho perso l’abitudine a sognare e credo davvero che i desideri si possano avverare. Se ti impegni davvero per realizzarli, può succedere. E gli ultimi saranno i primi. Lei avrà il coraggio di investire sugli ultimi?

     

    Diomira Pizzamiglio

    Sono nata a Piacenza,sul Po’…una notte di settembre del 1966,ma non ci son rimasta molto per poterne ricordare il profumo.
    Vivo e lavoro nella provincia di Milano e mi piace scrivere.
    La scrittura non è il mio mestiere,è la mia passione,ed è talmente intensa che ho avuto il coraggio di autopubblicare il mio primo lavoro “La Sclerata Innamorata“ dal 2002 ho deciso che dovevo occuparmi attivamente di tematiche legate alla disabilità e nel 2003,anno internazionale delle persone disabilità ho iniziato a collaborare con diverse testate giornalistiche di settore come www.disabili.com,www.superando.it
    Ma le nicchie mi stanno strette e così sono approdata sul blog di scrittura fellmile con la rubrica off°limits e poi è arrivato FB e l’occasione è stata ghiotta:ho fondato un gruppo a sostegno della dislessia DISLESSIA:Legge n. 170 / 8 ottobre 2010 Ho scoperto nulla può impedirmi di andare lontano e raggiungere chiunque.

    paura sclerosi multipla Sogni
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    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
    Post su Instagram 18054001580213162 Post su Instagram 18054001580213162
    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

https://www.dols.it/2025/05/04/la-statuaria-torinese-una-disputa-femminista/
    Post su Instagram 18064505543304814 Post su Instagram 18064505543304814
    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
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    Papa Francesco è stato raccontato al cinema da au Papa Francesco è stato raccontato al cinema da autori come Wim Wenders, Gianfranco Rosi e Daniele Luchetti, perché la sua figura ha esercitato un forte impatto non solo sulla Chiesa cattolica, ma anche sulla società laica credente e non credente e sulla politica mondiale.

https://www.dols.it/2025/04/26/chiamatemi-francesco-il-papa-della-gente/
    Oratorio Filippo Neri a Torino Oratorio Filippo  Neri  a Torino
    Da Picasso a Wothol aTorino https://abbonamentomu Da Picasso  a Wothol aTorino https://abbonamentomusei.it/mostra/forma-e-colore/
    Cherasco Cherasco
    CHERASCO PIEMONTE CHERASCO PIEMONTE
    Tra pregiudizi di genere e grande determinazione Tra pregiudizi di genere e grande determinazione

Cambiare vita, dare spazio ai propri desideri e fare quello che davvero ci piace è il sogno di molti,
ma realtà per pochi. Lo conferma l’analisi di Hays Italia in collaborazione con Serenis, il 40% degli
intervistati non è per nulla contento della propria condizione lavorativa e il 60% pensa con
regolarità a un cambio radicale della propria esistenza.

https://www.dols.it/2025/04/16/francesca-rizzo-imprenditrice-di-successo-a-bali/
    Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni con mia cugina, che vive in Germania. Lei è alevita e ha sposato un ragazzo sunnita originario di Erzurum. Eppure, nonostante entrambi appartengano al popolo curdo, le differenze religiose sono bastate a creare muri. La famiglia del marito fatica ad accettarla, ritenendo gli aleviti culturalmente ed eticamente inferiori. Questo mi ha portato a riflettere su una dinamica universale: la tendenza dell’essere umano a costruire confini invisibili, a classificare, separare, giudicare.

Quante volte, da immigrati, ci siamo sentiti dire: “Se tutti fossero come voi, così integrati, sarebbe diverso”? Quante volte il nostro valore è stato misurato in base alla capacità di adattarci, di “assomigliare” alla cultura dominante? Ma questa non è una dinamica esclusiva delle migrazioni o della religione. Ovunque, gruppi diversi si osservano con sospetto. Il “diverso” fa paura.

Se ci spostassimo in un villaggio del Togo, del Senegal, del Congo, del Tibet, della Birmania o del Perù, troveremmo le stesse dinamiche: anche all’interno della stessa etnia, le tribù si guardano con diffidenza. Come se l’altro fosse meno degno, meno umano. È un istinto antico, quasi animale, nato dal bisogno di proteggere il proprio spazio. Ma qui nasce il paradosso: gli animali conoscono il proprio territorio e lo rispettano. Noi esseri umani, invece, non facciamo altro che invadere, appropriandoci, giudicando, alimentando paure e pregiudizi grandi come montagne.
https://www.dols.it/2025/04/16/pregiudizi-paura-e-confini-invisibili-il-difficile-cammino-dellumanita-verso-laccettazione/

⸻
    Regia di Guido Chiesa Prodotto da Iginio Straffi e Regia di Guido Chiesa
Prodotto da Iginio Straffi e Alessandro Usai
Con Micaela Ramazzotti, Edoardo Leo, Gloria Harvey, Andrea Pisani, Anna Bonaiuto
Al cinema dal 17 aprile
https://www.dols.it/2025/04/15/30-notti-con-il-mio-ex/
    https://www.dols.it/2025/04/14/shirin-neshat-a-mil https://www.dols.it/2025/04/14/shirin-neshat-a-milano-al-pac-con-body-of-evidence/

E’ la prima ampia mostra personale in Italia dell’artista iraniana; che attraverso le sue opere filmiche e fotografiche esplora le rappresentazioni identitarie del femminile e del maschile nella sua cultura.
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