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    Home»Costume e società»Eventi»La malattia è l’omofobia non essere omosessuali
    Eventi

    La malattia è l’omofobia non essere omosessuali

    Imma CusmaiBy Imma Cusmai22/01/2015Nessun commento3 Mins Read
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    Gay: oltre mille a presidio Milano contro convegno famiglia
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    In piazza Einaudi il 17 gennaio 2015 non c’erano solo quattro pirla, c’erano 2.000 persone, in Piazza Einaudi non c’erano semplicemente uomini e donne, c’erano delle persone. 

    Qualche giorno fa – sabato 17 gennaio 2015 – a Milano in Piazza Einaudi, i Sentinelli (movimento nato per contrastare l’omofobia) grazie alla partecipazione di tanti cittadini comuni, associazioni e politici, hanno potuto dare vita a una contro-manifestazione dal titolo: “L’unica malattia è l’omofobia”. C’erano decine di sigle legate al movimento gay, alla sinistra e al sindacato. Una chiara protesta contro il convegno “Difendere la famiglia per difendere la comunità“, organizzato dalla giunta del leghista Roberto Maroni – nel grattacielo di Regione Lombardia.

    E proprio il Governatore Roberto Maroni che – tra il serio e il faceto – ha esordito a inizio convegno: “Qualcuno ha cercato di impedire questo convegno con insulti e minacce, in primo luogo nei miei confronti; ne ho subiti tanti quand’ero ministro dell’Interno, figuratevi se mi facevo condizionare da quattro pirla”. Anche il capogruppo della Lega, Massimo Romeo, è intervenuto urlando: “Questo è il primo di una serie di appuntamenti per arrivare alla festa lombarda della famiglia naturale, messa sotto attacco dal fondamentalismo laicista, che sta creando un grande vuoto; così i giovani si rifugiano nella droga e gli immigrati di seconda o terza generazione scelgono il terrorismo“.

    Serve fare chiarezza. E serve farla nel dettaglio.

    In piazza Einaudi non c’erano solo quattro pirla, c’erano 2.000 persone, in Piazza Einaudi non c’erano semplicemente uomini e donne, c’erano delle persone. In quella piazza regnavano entusiasmo e forte spirito di civiltà. Valore imprescindibile quello di approcciarsi alla protesta come strumento di crescita e non di rottura, come strumento di informazione e non di conflitto. Il conflitto infatti – nove volte su dieci – lo genera solo chi trama per interessi economici. I soldi – inutile negarlo – diventano il punto cardine dell’egoismo per eccellenza. La panoramica dell’evento organizzato dai Sentinelli invece poggiava sulla qualità di trasferire concetti semplici, umani, a tutela dell’individuo, senza distinzioni. Canti, baci, sorrisi, azioni straordinarie che sono riuscite a sfidare il dilagante pressapochismo.

    Dal palco de I Sentinelli è intervenuto l’assessore del Comune di Milano alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino, il quale ha prontamente criticato il fatto che il convegno in Regione Lombardia avesse il logo Expo: ”Non tolleriamo l’utilizzo distorto del logo e dell’occasione di Expo. Ringrazio gli organizzatori del presidio che hanno permesso di dimostrare che questa non è la città che considera i cittadini omosessuali dei soggetti deboli da proteggere, tutelare, emarginare o ghettizzare”.

    Luca Paladini, il portavoce de i Sentinelli ha tenuto a precisare: “Il messaggio che vogliamo inviare è che nel 2015 non si può definire l’omosessualità una malattia. In Danimarca si festeggiano i 25 anni dall’introduzione di una norma contro la discriminazione dei gay, qui in Italia stiamo ancora a discutere se si tratti di una malattia o meno”.

    Durante il convegno milanese della famiglia in Regione aleggiano due misteri: la presenza, tra gli ospiti in platea, di Don Mauro Inzoli (un ex parroco di Crema che su invito del Vaticano fu a suo tempo costretto a ritirarsi a vita privata per accuse di abusi su minori) e l’allontanamento dal palco di un giovane studente – tra offese e fischi di sottofondo – per aver posto ai presenti questa domanda: “siete sicuri che tutti i vostri figli siano eterosessuali?

    Nel nostro Paese siamo ancora alle “gentili concessioni”, questa è la verità.

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    Imma Cusmai

    Imma Cusmai: esperta nel campo della comunicazione, tra gli obiettivi principali quello di concorrere all’organizzazione di eventi fieristici e di settore. Nata e cresciuta a Milano Imma Cusmai ora vive alle porte di Milano vicino al Polo fieristico. Di seguito alcuni nomi delle società per le quali ha lavorato: Edizoni Metro, Enterprise Digital Architects, Fendi, Krizia, Ketchum Public Relations. Positiva inoltre l'esperienza che ha vissuto nel campo della locazione turistica collaborando con un portale dedicato alle case vacanza. Presidente di Rete Interattiva una vera e propria Rete in “rosa” che tocca diversi sociali, in particolare quelli dell’universo femminile. Oggi Life Planner

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