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    Dol's Magazine
    Home»Vie e disparità»Le strade di Veglia
    Vie e disparità

    Le strade di Veglia

    DolsBy Dols05/07/2014Updated:16/09/20141 commento5 Mins Read
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    Le strade di Veglia
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    Storia di una partigiana, Clorinda Menguzzato Veglia

    di Emily Menguzzato

    Attraverso queste strade che prima d’ora ho appena appena sfiorato.
    Eppure sento di appartenerci, da sempre.
    Qui rivedo Lei.
    Lei, suo fratello, la sua amica del cuore, i suoi compagni, il prete. E poi lui, il suo amore.
    fotoCastelloTesino_Clorinda_Menguzzato.AuroraDellamaria

    Tutti insieme hanno un sogno. Un desiderio che sa di libertà e giustizia. Non hanno paura che si avveri. Ci credono sul serio. Sono pronti a tutto. Ne parlano. Da mesi. Nella fatica, a volte nella fame.
    Le due ragazze si sono unite a loro più tardi, prima come staffette poi come partigiane combattenti.
    A dire il vero, qualcuno dei ragazzi ha qualche perplessità. “Sono donne!”. Ma i dubbi passano presto e così si rompono i duri schemi della tradizione: in questo sogno sono uguali, uomini e donne.

    Roma_Menguzzato&Marighetto.
    foto.CeciliaMazzarotto

    Mi fermo di fronte a quella che un tempo era la caserma occupata dai nazisti.
    Ripenso a ciò che ho letto e rischia di apparirmi come la scena di un film.
    Ma non è un film.

    I soldati qui dentro sono più di cinquanta. Fuori, quel gruppo di ragazze e ragazzi è pronto per un’azione memorabile. C’è anche Lei.
    Non vogliono ferirli, non vogliono ucciderli.
    Vogliono dar loro una risposta piena di quello che non conoscono.
    Piena di valore, di riconoscimento della dignità esistenziale, di quella dignità congenita insita in ogni essere umano. Per questo non torcono loro un capello. Li disarmano però, questo si, per renderli meno pericolosi. Li fanno salire su una corriera e li portano a una decina di chilometri di distanza. Qui chiedono ai prigionieri di passare dalla loro parte. Dalla parte di chi non crede in un progetto di sopraffazione violento e razzista. Pochi accettano. Chi non accetta viene rimandato in paese a piedi dopo la promessa di non rientrare tra le fila nemiche. Pochi la manterranno.
    Questa, penso, non è un’azione militare. E’ una lezione morale, educativa.Risalgo la stradina che porta alla chiesetta della Madonna del Caravaggio.
    E’ solo una delle chiese del paese, che da quassù è ancora più bello.
    Arroccato in cima alle montagne, con queste case colorate tutte simili e le viuzze strette.
    Sono passate poche settimane dalla presa della caserma. Dopo un primo rastrellamento, in cui ha perso la vita il capitano dei partigiani, i nazisti non hanno tardato a riorganizzare un contrattacco. E’ sera e questa volta sono più di cinquecento, inferociti.

    Trento_ClorindaMenguzzato
    LiviaStefan

    Stanno arrivando dalla valle. Lo scopre uno dei ragazzi e corre in centro ad avvisare il prete che, assieme al parroco e alla popolazione, sta celebrando il voto alla Madonna: se il paese verrà risparmiato dalla distruzione, si è deciso, a guerra finita verrà costruito un oratorio. Il giovane sacerdote sveste i paramenti sacri e corre su, verso la chiesetta dove i partigiani si sono dati appuntamento.
    Da lì, in cima al paese, tutti insieme guardano giù, verso la valle.
    Si, è vero.
    I nazisti stanno arrivando con carri e camion. Si vedono accendersi le lucine delle sigarette.
    Il tempo per decidere è poco. E loro sono pochi, non possono che fuggire.
    Succede tutto in fretta. Decidono di salire ancora più in alto, verso un passo di montagna.
    Lei è lì con loro. E c’è anche lui, il suo amore, che sta male. Ha febbre e pleurite, conseguenze di percosse subite mesi prima. Lei decide che non può abbandonarlo. Rimarranno assieme, troveranno un posto più vicino dove nascondersi, gli altri non si preoccupino, vadano pure!
    Suo fratello seguirà il gruppo, ma per un attimo è ancora lì: questo è l’ultimo momento in cui si vedranno.Scendo la strada verso la parte bassa del paese.
    Lo stesso percorso che hanno fatto loro. Lei e lui.
    Ma il nemico passa proprio di là, sullo stesso ponte.
    Ecco, avviene la cattura.
    Vengono torturati, picchiati per giorni. Nessuno dei due vuole parlare.
    Nessuno dei due vuole svelare il nascondiglio dei compagni.
    Li dividono. Poi lui muore. Ma Lei non lo sa. La percuotono ma niente, Lei non parla.
    cippo memoriaAllora parla il capitano delle SS:
    “Se le nostre donne fossero state come questa non avremmo certo perso la guerra!”.
    “Mi mozzerò la lingua con i denti pur di non parlare”, riesce a rispondere Lei.
    E così salva i suoi amici e suo fratello.
    Tempo dopo anche l’amica verrà catturata.
    Un giorno, i nomi di queste due donne verranno celebrati dal Presidente della Repubblica.
    Rimarrà inciso per sempre che sono le due Medaglie d’Oro al Valor Militare femminili più giovani della Resistenza. Ma loro non lo sapranno mai.

    Invece io, ora, so com’è andata a finire.
    Sono state entrambe massacrate. Lei anche violentata, prima e dopo il suo ultimo respiro.
    Risalgo la strada e mi fermo in piazza, da dove parte la via che porta il suo nome. Ce sono anche altre, in altre città.

    Lei, Clorinda Menguzzato Veglia, era la sorella di mio nonno Rodolfo Menefrego. Con lui, che quei ricordi se li è tenuti dentro tutta la vita, di questo non ho mai parlato. E’ morto tredici anni fa.
    La sua amica era Ancilla Marighetto Ora.
    Il suo amore, Gastone Velo Nazzari.
    Loro e i compagni, il Battaglione Gherlenda.

    Prendo un caffè al bar dell’Oratorio e rimango ancora un po’ qui, a pensare a Lei, a loro.
    Settant’anni dopo, a Castello Tesino.

    Clorinda Menguzzato Veglia partigiana
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    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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    1 commento

    1. Graziella on 14/08/2014 18:22

      conosco le vicende di Veglia e compagni, da molto tempo ormai ma ogni volta mi commuovo e nel contempo mi inorgoglisce sapere che Veglia e Ora sono nella memoria di chi ancora combatte contro i regimi, giovani donne che hanno saputo anticipare i tempi

      Reply
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    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
    Post su Instagram 18054001580213162 Post su Instagram 18054001580213162
    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

https://www.dols.it/2025/05/04/la-statuaria-torinese-una-disputa-femminista/
    Post su Instagram 18064505543304814 Post su Instagram 18064505543304814
    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
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    Tra pregiudizi di genere e grande determinazione Tra pregiudizi di genere e grande determinazione

Cambiare vita, dare spazio ai propri desideri e fare quello che davvero ci piace è il sogno di molti,
ma realtà per pochi. Lo conferma l’analisi di Hays Italia in collaborazione con Serenis, il 40% degli
intervistati non è per nulla contento della propria condizione lavorativa e il 60% pensa con
regolarità a un cambio radicale della propria esistenza.

https://www.dols.it/2025/04/16/francesca-rizzo-imprenditrice-di-successo-a-bali/
    Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni con mia cugina, che vive in Germania. Lei è alevita e ha sposato un ragazzo sunnita originario di Erzurum. Eppure, nonostante entrambi appartengano al popolo curdo, le differenze religiose sono bastate a creare muri. La famiglia del marito fatica ad accettarla, ritenendo gli aleviti culturalmente ed eticamente inferiori. Questo mi ha portato a riflettere su una dinamica universale: la tendenza dell’essere umano a costruire confini invisibili, a classificare, separare, giudicare.

Quante volte, da immigrati, ci siamo sentiti dire: “Se tutti fossero come voi, così integrati, sarebbe diverso”? Quante volte il nostro valore è stato misurato in base alla capacità di adattarci, di “assomigliare” alla cultura dominante? Ma questa non è una dinamica esclusiva delle migrazioni o della religione. Ovunque, gruppi diversi si osservano con sospetto. Il “diverso” fa paura.

Se ci spostassimo in un villaggio del Togo, del Senegal, del Congo, del Tibet, della Birmania o del Perù, troveremmo le stesse dinamiche: anche all’interno della stessa etnia, le tribù si guardano con diffidenza. Come se l’altro fosse meno degno, meno umano. È un istinto antico, quasi animale, nato dal bisogno di proteggere il proprio spazio. Ma qui nasce il paradosso: gli animali conoscono il proprio territorio e lo rispettano. Noi esseri umani, invece, non facciamo altro che invadere, appropriandoci, giudicando, alimentando paure e pregiudizi grandi come montagne.
https://www.dols.it/2025/04/16/pregiudizi-paura-e-confini-invisibili-il-difficile-cammino-dellumanita-verso-laccettazione/

⸻
    Regia di Guido Chiesa Prodotto da Iginio Straffi e Regia di Guido Chiesa
Prodotto da Iginio Straffi e Alessandro Usai
Con Micaela Ramazzotti, Edoardo Leo, Gloria Harvey, Andrea Pisani, Anna Bonaiuto
Al cinema dal 17 aprile
https://www.dols.it/2025/04/15/30-notti-con-il-mio-ex/
    https://www.dols.it/2025/04/14/shirin-neshat-a-mil https://www.dols.it/2025/04/14/shirin-neshat-a-milano-al-pac-con-body-of-evidence/

E’ la prima ampia mostra personale in Italia dell’artista iraniana; che attraverso le sue opere filmiche e fotografiche esplora le rappresentazioni identitarie del femminile e del maschile nella sua cultura.
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