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    Home»Costume e società»Viaggi»Sardegna sconosciuta
    Viaggi

    Sardegna sconosciuta

    DolsBy Dols03/05/2014Updated:01/08/2014Nessun commento13 Mins Read
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    sardegna-sconosciuta
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    La Sardegna non è solo spiagge e mare. molte sue bellezze sono sconosciute

    di Gianna Melis

    Terra di pietre, di leggende e di misteri, con grandi musei a cielo aperto, nuraghi, case di fate (o di streghe) e menhir. Grotte con immense stalagmiti, dune desertiche ad un passo dal mare e canyon mozzafiato. E poi città fantasma e miniere abbandonate. La Sardegna non è solo spiagge e mare, dove vanno la maggior parte dei turisti, ma nell’isola si possono scoprire pozzi sacri, borghi trasformati in case ospitali, laghi e fiumi navigabili, antichi castelli e musei con divinità millenarie. I buongustai trovano anche una cucina che unisce armoniosamente i sapori della terra e di mare, vini corposi, liquori profumati e dolci di mandorle e pecorino. Per conoscere davvero l’isola, al centro del Mediterraneo, e i suoi abitanti si può dormire negli alberghi diffusi, case ristrutturate per ridare vita e memoria a borghi semi-abbandonati. Questa soluzione consente ai viaggiatori di essere un abitante temporaneo e non un turista “mordiefuggi”. Un’altra soluzione è dormire nelle Domus Amigas, gestita da donne del Campidano, un’ospitalità in famiglia, accolti come un amico, al quale le donne di casa suggeriscono i luoghi del cuore, la cucina autentica e i vini di produttori locali.

    Cagliari e il Sud: La scoperta può iniziare dalle piazze e dai vicoli medievali del Castello, la zona alta della città: nella Piazza Palazzo si trova il Palazzo Reale, la Cattedrale con il santuario dei martiri e l’Arcivescovado. Poco distante la cittadella dei Musei con il Museo Archeologico, la Pinacoteca, il Museo etnografico che conserva tessuti, gioielli e mobili antichi, e il Mas d’arte siamese dove si possono ammirare dipinti, sculture buddhiste, argenti e porcellane delle diverse civiltà dell’Asia. Chiudono le mura dell’antica città la torre dell’Elefante del 1.300 e la gemella di S. Pancrazio. Tra la via Santa Croce e la via Stretta del Castello s’incontra il Ghetto, che ospitò nel medioevo la comunità ebraica di Cagliari. A riposare si va al Bastione Saint Remy, vertiginoso balcone sulla città con accoglienti bar, come il Caffé degli Spiriti. Poi si scende a pranzare in una delle trattorie dei vicoli del quartiere Marina o in un ristorante dei giovani chef creativi. La città si può visitare anche seduti comodamente sul trenino rosso, che parte da Piazza Carmine e sale fino al castello. Un’esperienza unica è assistere ad una processione delle numerose feste dell’isola: seguitissima quella in onore di Sant’Efisio, che salvò la Sardegna dalla peste. Comincia il 1° Maggio e termina il 4, con il santo dentro il seicentesco cocchio dorato e le traccas (carri a buoi addobbati con fiori freschi), che ospitano donne e uomini con il costume tradizionale del proprio paese.

    faro capospartiv.r.patti-6720 2

    A 30 km da Cagliari, nell’antica città fenicia di Nora, dove arriva Sant’Efisio, ci sono i resti archeologici di un tempio, di un di tophet, delle terme e i colorati mosaici delle antiche case. Ancora 10 Km e si arriva alle dune di Chia con i fenicotteri rosa negli stagni e le spiagge candide di Monte Cogoni, Pontile, Su Giudeu e la mitica Cala Cipolla bordata da ginepri secolari e cespugli di lentisco. Sopra questa spiaggia, un luogo da sogno è il Faro di Capospartivento, diventato una guest house raffinata con sole sei camere. Da Chia si prosegue sulla strada costiera verso Teulada con 25 km di panorami da cartolina. Si fa una sosta a Porto Pino, con dune altissime di sabbia bianca finissima, poi si va nell’interno a Villaperuccio, per visitare a Montessu la più importante necropoli rupestre preistorica della Sardegna con 40 “Domus de Janas”, tombe scavate nella roccia.

     

    Monte Cogoni (Baia) beachCentro e Nord Ovest: Tutte le civiltà e i popoli che si sono succeduti nell’isola, dai Nuragici ai Punici, ai Romani e  Pisani hanno sfruttato le miniere. La storia millenaria delle miniere, ormai quasi abbandonate, è visibile al Parco Geominerario, che si estende da Carbonia fino a Guspini. L’archeologia mineraria è testimoniata da dimore padronali fastose, trenini impolverati, suggestivi villaggi operai, pozzi di estrazione, migliaia di chilometri di gallerie, impianti industriali e antiche ferrovie. Più a nord, gli specchi d’acqua di Cabras e Santa Giusta dove si allevano i muggini per ottenere le uova che dopo l’essiccazione diventano Bottarga, ottima grattugiata sugli spaghetti alle vongole o sulla fregula, una pasta di semola a palline. Pochi chilometri e si arriva a Riola Sardo dove nelle cave di pietra arenaria dismesse è stato realizzato il Parco dei Suoni, un teatro all’aperto per concerti ed eventi musicali. E poi il Sinis, con i resti della città di Tharros fondata dai Fenici nell’VIII secolo a.C. Merita una deviazione all’interno, le “vie dei centenari” un insieme di paesi da Orroli passando per Mandas, Gergei, Isili e Laconi dove in poco meno di 30 chilometri c’e una presenza altissima di centenari e di tantissimi ultranovantenni. (www.viadeicentenari.it).

    La Barbagia ovvero il cuore dell’isola: La strada verso l’interno è accompagnata da memorie nuragiche e improvvisi incontri con greggi al pascolo. È una regione montuosa, che comprende il Massiccio del Gennargentu e del Supramonte, e molti comuni con tradizioni e culture molto interessanti. A Nuoro è da vedere il Man, il museo che Immagine-371-450x300conserva le opere dei maggiori artisti sardi del ‘900 e la casa-museo di Grazia Deledda, prima donna nella storia premiata con il Nobel per la letteratura. Non lontano dalla città, c’è Bitti con il parco archeologico di Su Romanzesu, uno dei più importanti siti nuragici sardi. I paesaggi agresti e i massicci maestosi scortano idealmente fino a Sedilo e al Lago Omodeo, che si può circumnavigare fino a Sorradile, antico paesino di pietra rossa, ricco di sorgenti, fiumi e querce secolari. A Oliena, la patria del Nepente, definito da Gabriele D’Annunzio «vino denso di rubino cupo», è da non perdere una visita alla sorgente di Su Gologone, un fonte d’acqua che sgorga dalla parete granitica, formando un laghetto che sfocia nel Fiume Cedrino. A Oliena come a Orgosolo, le aquile sorvolano le grotte, i pastori chiamano per nome le capre e i cinghiali, i cavalli selvaggi scalpitano in branco, i mufloni si accoppiano. Qua il vino Cannonau e il maialetto, il capretto, e il formaggio pecorino sono serviti su vassoi di sughero, a volte  in banchetti all’aperto. I muri di Orgosolo sono ricoperti con murales, dipinti da una scuola celebre nel mondo: è bello andarci a Ferragosto per la festa dell’Assunta, una delle più pittoresche della Sardegna. Mamoiada è la patria degli ineffabili Mamuthones, maschere di legno scuro usate a carnevale.

    Nord e Costa Smeralda: Bellezza, lusso e mondanità sono l’essenza di questa costa creata sul promontorio del Golfo di Arzachena dal Principe Karim Aga Khan agli inizi degli anni sessanta. La “capitale” della Costa Smeralda è Porto Cervo, adagiata sulle coste di un porto naturale ramificato come le corna di un cervo. E questo ne spiega il nome. È la Sardegna dei Vip di tutto il mondo, qua s’incontrano principi e regine, petrolieri e finanzieri, ma anche calciatori e attrici. Gli alberghi inseriti nella natura meravigliosa, sono lussuosi e raffinati, e spiccano per l’architettura e per il servizio Immagine-209-450x300d’altissimo livello. I più chic e lussuosi sono il Cervo Hotel a pochissimi passi dal mare, l’Hotel Pitrizza con un insieme di ville e la piscina scolpita nelle rocce con vista spettacolare sulla Baia di Liscia di Vacca. Nascosto tra i giardini profumati, il Romazzino ha un ampio giardino che si affaccia sulla spiaggia. La Suite Presidenziale del Cala di Volpe è tra le più famose (e care) al mondo, le 100 camere sono affacciate sulle insenature della Costa Smeralda, con acque cristalline e la spiaggia bordata da ginestre e cespugli di mirto. Nelle vicinanze il Golf Club Pevero, lo Yacht Club, i negozi di lusso e le barche a vela. Un luogo perfetto per chi ama il belvivere e non ha problemi di budget.

     

    Mangiare&Bere

    Tante le specialità di carne, di pesce e moltissimi piatti a base di formaggi freschi. I piatti sono diversi da un paese all’altro e il mio consiglio e sperimentare la specialità di ogni luogo. I sardi iniziano il pasto con i salumi oltre che di maiale, di capra e di pecora, formaggio pecorino, olive, tutto accompagnato da verdure in pinzimonio. Nei luoghi di mare, l’antipasto è a base di  frutti di mare, cozze, arselle, chiocciole, ricci, aragosta, polpo e bottarga. I primi più popolari sono is malloreddus, tocchetti di pasta di semola, con sugo, salsiccia e pecorino, i culurgionis, ravioli ripieni di ricotta ed erbette, conditi con sugo di pomodoro e pecorino, poi le panadas, tortine salate ripiene di verdure, carne o anguille. Ma nei luoghi di mare abbondano gli spaghetti con vongole, ricci di mare e con la bottarga, la burrida, il gattuccio di mare marinato nell’aceto e condito con noci e cipolle e  “sa cassola” la zuppa di pesce cagliaritana. La carne (capretti, agnelli, maialetti da latte, ma anche vitelli e pecore), è cucinata generalmente alla brace con lo spiedo, mentre la selvaggina è preparata più spesso in umido. Come dimenticare i vini? Nel Sud, il Carignano, il Nuragus e il Monica, al centro la vernaccia di Oristano, al Nord domina il Vermentino di Gallura, mentre all’interno a farla da padrone sono i decisi vini rossi come il Cannonau di Jerzu e di Oliena. Non mancano i vini dolci, la Malvasia di Bosa, il Moscato di Cagliari, più i molto super-alcolici mirto e filu ‘e ferru.

    Immagine-072-450x300In Pratica

    Per visitare la Sardegna sono indispensabili almeno due settimane, il clima mite rende l’isola piacevole in ogni momento dell’anno, ma certamente la primavera, l’estate e l’autunno sono i periodi migliori. Da novembre a gennaio, invece,  il clima è freddo e frizzante, ma è raro che sia grigio e piovoso per molti giorni. In questo periodo però molti hotel, ristoranti e negozi, soprattutto al mare, sono chiusi per ferie.

     

    Come arrivare: la Sardegna ha tre aeroporti internazionali, Cagliari, Alghero e Olbia, dove arrivano Alitalia, Airone, Meridiana e alcune compagnie low cost. Si può raggiungere l’isola anche in nave con Tirrenia, Saremar, GNV, Moby e Sardinia Ferries, ma per spostarsi nell’isola è indispensabile l’automobile, noleggiabile all’aeroporto.
    Dove dormire:

    Sud: Miramare Hotel, Via Roma 59  tel. 070 664021 www.hotelmiramarecagliari.it. In un palazzo liberty davanti al mare, con prima colazione senza limiti d’orario.

    Hotel Regina Margherita

    viale Regina Margherita, 44  tel. 070 670342. Moderno e rinnovato è vicino al quartiere castello e al mare.

    Al mare:

    Chia Laguna Resort, Località Chia, Domus de Maria (Ca) tel 070 92391 www.chialagunaresort.com

    Il faro di Capospartivento, loc. Capospartivento, Domus de Maria (Ca) tel. 333.3129638 www.farocapospartivento.com,

    Hotel Le Dune, Loc. Piscinas di Ingurtosu, Arbus, tel. 070 977130, www.leduneingurtosu.it

    Costa sud-ovest:

    Domus Amigas ospitalità in B&B presso una famiglia (www.domusamigas.it) tel. 0781 36319

    Costa Nord-ovest: Hotel Villaggio Sabbie D’Oro (Loc. Torre dei Corsari, Arbus  tel. 070 977074, www.villaggiosabbiedoro.com,

    Corte Fiorita, Albergo diffuso, Lungo Temo De Gasperi, 45

    Bosa (Or) tel. 0785 377058  www.hotel-bosa.it

     

    Nord:

    Stazzo La Sasima, è l’antica casa dei pastori, dove si possono assaggiare vino, formaggio, salsicce, miele e altre specialità sarde Loc. La Sasimedda, Arzachena, tel. 0789 98755  Cell. 339 3496456 www.agriturismolasasima.com

    Agriturismo Sas Abbilas vicino a un ruscello, paesaggio western, ideale per itinerari in mountain bike, naturalistici e storici.  Loc. Mariani  Bonorva (SS)  Cell. 347 6758725  www.sasabbilas.com

    Hotel S’ilixi, 850 m d’altitudine, all’ombra di un grande leccio secolare, ospitalità barbaricina in un paesaggio naturale da scoprire. tel. 0782 589007 cell. 339 1508185.

    Borgo dei Carbonai, è immerso nel verde nelle vicine foreste di Betilli dove si produceva il carbone vegetale. Loc. Bettili, Esterzili (Ca) tel. 0782 55182, cell. 3939898385

    www.starwoodhotels.com, gli alberghi più lussuosi della Costa Smeralda.

    www.delphina.it, otto hotels da Palau a Santa Teresa di Gallura con centri di talassoterapia.

     

    In tutta la Sardegna: www.alberghidiffusi.it

     

    Dove mangiare:

    Ristorante Flora, Via Sassari, tel. 070 664735, ricette tradizionali del cagliaritano, da assaggiare gli spaghetti con le arselle. ()

    Ristorante S’apposentu vico Cagliari 3 Siddi (VS)  tel. 070 9341045, in un paese dove una volta si produce la pasta per tutta l’isola. Cucina regionale rivisitata da Roberto Petza chef, 1 stella Michelin.

    Trattoria da Angelo, Via Isonzo, 3  Domus de Maria  (Cagliari) tel. 070 9236363. Locale tipico con pesce freschissimo e carne allo spiedo.

    La Ghinghetta, Sa Caletta, Portoscuso tel. 0781.508143 Cucina creativa di pesce e di carne, chef con 1 stella Michelin.

    Ristorante Letizia, Via San Pietro, 12 Nuxis (CI) tel. 0781 957021 Piatti di carne selvatica con spezie di produzione propria.

    Da “Zia Belledda” Cabras, tel. 0783 290801, trattoria a conduzione matriarcale, da non perdere il muggine con merca.

    Su Lithu, Loc. Sa Pineta Bitti (Nu) Tel. 0784 413012 www.sulithu.it, ricette antiche come “sas casattinas”, tortini di formaggio acido. Anche Hotel.

     

     

    Shopping

    Pane, pasta e dolci

    In tutti i paesi c’è il “forno” dove al mattino si compra il pane di molti tipi appena sfornato, da assaggiare il pane con la ricotta e sa focazza ‘e tamatica, una specie di pizza ripiena di pomodori e basilico. Il carasau, pistoccu e guttiau sono delle sfoglie di pane non lievitato che si acquistano nei supermercati.

    I dolci tipici si trovano nelle pasticcerie di ogni paese, tra i tanti gli amaretti, i gueffos e le “pardulas” tortine ripiene di pecorino fresco, le caschettas o dolci della sposa, cestini di sfoglia sottilissima ripiena di mandorle, nocciole, buccia d’arancio e miele. L’aranzada è un impasto di fili di buccia d’arancia fatti caramellare nel miele con l’aggiunta di bastoncini di mandorle. Ad Alghero e al nord è da assaggiare la crema catalana, una specie di crema cotta con il caramello in cima.

    Souvenir

    Tramare, via SS Lorenzo e Pancrazio, 17, Cagliari, tel. 070 666988 www.tramare.it,

    C+C, via San Domenico 42, Cagliari, tel. 070 2341128

    Bottega Sarda, Via Baylle, 25, Cagliari, tel. 070 650332   

    Orafo Busonera, via E.D’Arborea, 8 Cagliari, cell. 333 2443751

    Antonio de Roma, piazza V.Veneto, Pattada, (Nu) tel. 079.754040.Per comprare i tipici coltelli fatti a mano, con manico di corno di muflone o in legno.

    Paolo Modolo, corso Garibaldi, 178, orani (Nu) tel. 078.474990, i suoi preziosi completi in velluto hanno vestito anche capi di stato.

    Cooperativa Madonna del Rimedio, via Roma, 12, Nule (SS) tel. 349.1969986, tappeti di lana sarda fatti sui telai verticali.

    Antica Salumeria Mangatia, via Università. 68 Sassari, tel. 079.234710, negozio storico con una selezione di salumi e formaggi.

    Info: www.sardegnaturismo.it

     

    Gianna Melis

    Giornalista free lance, specializzata su argomenti di benessere, salute, medicina e chirurgia estetica, bellezza, turismo termale e cultural-gastronomico. Coautrice del libro “La Bellezza autentica”, di Antonino Di Pietro, Sperling&Kupfer Editore, autrice del Libro “Pasta d’autore”. Autrice della sezione indirizzi della guida Chatwin- Sardegna, Rizzoli Editore.

    Specialties:giornalismo di salute e di benessere e viaggi cultural-gastronomici.

    nella foto grande: Spiagge di Chia-Domus de maria, (provincia di cagliari) la prima spiaggia si chiama Campana, la seconda il pontile, ultima Su Giudeu.

     

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    Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo roman Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo romanzo, L’arte della gioia, uscito dopo la sua morte (nel 1996 a 72 anni) e solo grazie alla dedizione del marito, Angelo Pellegrino. Il libro vide la luce nel 1998 presso Stampa Alternativa (e poi nel 2008 da Einaudi). Tollerata dai salotti intellettuali del tempo, dove era entrata grazie alla sua lunga relazione con il regista Citto Maselli, Goliarda Sapienza fu sempre insofferente nei confronti del mondo intellettuale e borghese. Attrice, scrittrice, donna libera, più irregolare che anticonformista, chissà cosa penserebbe dell’interesse che sta suscitando in questo periodo non solo la sua opera ma anche la sua vita.

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