Feisbuk tra Vip e Svip

Dalla sceneggiatura  alla scrittura attraversando Facebook. La storia di Valeria Massenzi e di un caro amico sopri amici: Facebook o meglio Feisbuk come lei stessa ha intitolato il suo ultimo libro.

‘‘FEISBUK “tra VIP e SVIP” è un libro “fresco”, di facile lettura, scritto con grande semplicità. Un “tometto” nel quale ogni protagonista,  VIP o SVIP, ha voluto rendere me e i lettori partecipi dei loro intimi viaggi del pensiero, delle sensazioni, delle gioie, ma anche, talvolta, di qualche sofferenza legata ad alcuni utenti scorretti di questo social. Concludo affermando che, in un momento così pesante come quello che stiamo vivendo nel nostro paese, una lettura light ogni tanto è quello che ci vuole.” così dichiara nell’intervista Valeria.

Perchè hai scritto questo libro/documento?Da cosa è nata l’idea?
Sono un’utente Facebook e un’attenta osservatrice della realtà, anche virtuale e un bel giorno ho iniziato a riflettere su questo fenomeno globale. Se ne parlava ovunque: in metropolitana, in ufficio,  sui media… notai che a questo social facevano riferimento tantissime persone di ogni ceto sociale, etnia  ed età. Così, incuriosita da una serie di fattori, mi è venuta l’idea di realizzare un  reportage, di raccogliere delle testimonianze in merito al social, coinvolgendo sia personaggi noti al grande che pubblico, sia persone normali, che io ho definito SVIP.

Quali tipologie di persone hai riscontrato tra i vari utilizzatori del social media? Quale altro social utilizzi?
Come detto prima in questa grande piazza virtuale ho trovato di tutto: dall’avvocato, all’attore famoso… dall’impiegata allo studente, alla massaia. Oltre a fb non utilizzo altri social… avevo provato con MySpace, ma ho mollato quasi subito. Mi sono, “affidata” a facebook, mi ci trovo bene e tra i vari social è quello che mi piace di più.

E perchè ti piace?
Facebook, oltre all’attività ludica (molti i giochi presenti, che io non utilizzo, non ne sono interessata) ha secondo me delle caratteristiche particolari rispetto ad altri social. Un esempio? Non sono limitata nello scrivere: non ho, solo, un tot di caratteri da utilizzare. Inoltre mi piace il modo semplice di gestire i contenuti, i vari link, la facilità con cui lo puoi utilizzare, con cui puoi comunicare.

Lo preferisco ad altri per svariati motivi, forse anche perché è l’originale…  non dimentichiamoci che la “creatura” di Mark Zuckerberg , ha dato una spinta innovativa all’intero settore. Facebook è stato il locomotore principale da cui è partito successivamente tutto il resto.

Le shizofrenie che più hai riscontrato?
Di schizofrenie ce ne sono tante e riguardano il modo in cui viene utilizzato. Una cosa che mi ha particolarmente colpita sono le foto osè, inserite nelle proprie bacheche di alcune persone adulte, ma in particolare quelle postate dagli adolescenti… trovo assurdo pensare che in questa piazza virtuale si possa fare tutto e il contrario di tutto. Credo che la dignità, l’educazione, vada sempre mantenuta, anche quando si comunica attraverso una tastiera.

Il lato più social?
La comunicazione, la condivisione, il confronto. Questo è il tempo della globalizzazione… non dimentichiamo il ruolo sociale che ha avuto la rete (fb compreso), ad esempio, in occasione della Primavera Araba. L’opportunità che hanno avuto giovani e donne di parlare, di condividere quanto stava accadendo e di esprimere il loro pensiero in merito. Il mondo virtuale rende le persone, più coraggiose, meno timide, nell’esprimere le proprie opinioni, rispetto alla vita reale.

Ci parli delle testimonianze da te raccolte nel libro? Quella che ti è piaciuta di più?Sono molte le testimonianze da me raccolte che ho trovato interessanti… senza togliere nulla a nessuna di queste, posso affermare che sono rimasta profondamente colpita da quanto mi ha raccontato una giovane donna pugliese.

Che non ci racconterai?
No, lo scoprirete leggendo il libro. 🙂