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    Dol's Magazine
    Home»Vie e disparità»Toponomastica femminile a Messina
    Vie e disparità

    Toponomastica femminile a Messina

    Caterina Della TorreBy Caterina Della Torre11/10/2013Nessun commento4 Mins Read
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    Messina.SMariadell'ArcoKettyBertuccelli520di Pina Arena

    In ogni processo di rinnovamento politico e sociale l’attenzione alla differenza di genere gioca un ruolo importante: come in un circolo virtuoso, da un lato la partecipazione femminile allarga gli orizzonti e le prospettive di sviluppo, dall’altro la volontà di democrazia ed equità apre le strade alla partecipazione femminile, anche attraverso la valorizzazione della cultura delle donne e la riscoperta del loro contributo allo sviluppo. Questo connubio virtuoso avviene ora a Messina, dove la cultura e la politica della democrazia dal basso si incontrano a un bivio su cui fiorisce anche l’interesse per la toponomastica femminile.

    La toponomastica femminile è un rilevatore politico e sociale, una cartina tornasole del difficile cammino delle donne verso il diritto alla parità: lo conferma anche la bella iniziativa organizzata il 27 settembre dalla prof. M. Antonella Cocchiara, nell’ambito del Corso “Donne, Politica e Istituzioni” dell’Università di Messina. Si riflette sulla discriminazione della cultura sessista, si raccontano le battaglie delle Madri Costituenti e delle sindacaliste dei Nebrodi, si chiede l’intitolazione di una strada a Lucia Natoli, femminista e direttora dell’USSM (Ufficio Servizio Sociale per i Minorenni di Messina), scomparsa tragicamente sei anni fa nel rogo del “Rifugio Del Falco”. Si va oltre e Dino Sturiale, editore del giornale online “Il carrettino delle idee”, chiede anche l’intitolazione del cavalcavia a Gao, l’artista senzatetto scomparsa a gennaio dello scorso anno. L’amministrazione ascolta e s’impegna in questo percorso di pari cittadinanza.

    All’incontro partecipa la sezione siciliana del gruppo Toponomastica femminile, che offre dati e rilevazioni, racconta iniziative già avviate e propone nuovi spazi di condivisione. Si parte dai censimenti, frutto di una collaborazione, tutta femminile, che ha passato meticolosamente in rassegna i 108 comuni della provincia più estesa della Sicilia. I risultati delle rilevazioni, realizzate dalle toponomaste Ester Rizzo, Adriana Palmieri, Ketty Bertuccelli e Pina Arena, confermano la discriminazione già osservata e denunciata nel resto dell’isola e del Paese: le donne lasciano deboli segni di Top.Messina.LOGOsé e sono mediamente presenti solo al 4%.

    Come altrove, sono le sante, le madonne, le donne di chiesa e le regine ad avere diritto alla memoria toponomastica. Ricorrono in tutta la provincia, le intitolazioni all’Annunziata e all’Immacolata, alle sante Marina e Venera, alle regine Margherita, Iolanda ed Elena. Poche le artiste: ritorna la magnifica cantante folk Rosa Balestrieri, si affaccia sul belvedere di Messina Mia Martini. Poche anche le donne della mitologia: accanto a Proserpina, Scilla e Cariddi, una sola volta appaiono la Fata Morgana e la Dama Bianca. Le donne del mondo del lavoro e dell’impresa fanno timide comparse: dalle generiche sartine e filatrici, all’imprenditrice Adriana Caneva, che condivide l’intitolazione con il marito Giuseppe Bosurgi per aver sviluppato e diretto la Sanderson & Sons, la maggiore industria messinese del ‘900. Non mancano le eroine della storia locale e il loro numero assolutamente basso è compensato dal valore molto alto: sono solo sette nel capoluogo e in massima parte donne del Risorgimento. Spazi limitati anche alle letterate. Accanto a Grazia Deledda e ad Ada Negri compaiono, soprattutto nel capoluogo, le scrittrici locali: Nina da Messina, Maria Arduino. Non ci sono intitolazioni a scienziate. Altri dati aprono scenari sui quali riflettere e approfondire l’indagine storico-culturale: a Merì, una via è intitolata a “Femmina morta”; a Condrò e Valdina nessun toponimo femminile; a Caprileone o a Sant’Alessio Siculo, invece, si va ben sopra le medie nazionali, con il 10% delle presenze.

    Ancora una volta, la toponomastica femminile si rivela un campo aperto d’indagine, riflessione e azione culturale e politica che vuole raggiungere soprattutto i e le giovani. Entra, pertanto, in campo la scuola messinese, alla quale il gruppo Toponomastica femminile rivolge l’invito a partecipare ai concorsi regionali e nazionali per la memoria femminile.
    E, confermando aspettative e speranze, la scuola messinese risponde e progetta un percorso di formazione per le\i docenti sulla didattica della differenza come itinerario di educazione alla cittadinanza simmetrica.
    Se si raggiunge la scuola, il circolo virtuoso è veramente compiuto!

    messina toponomastica femminile
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    Caterina Della Torre
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    Proprietaria di www.dols.it di cui è direttrice editoriale e general manger Nata a Bari nel 1958, sposata con una una figlia. Linguista, laureata in russo e inglese, passata al marketing ed alla comunicazione. Dopo cinque anni in Armando Testa, dove seguiva i mercati dell’Est Europa per il new business e dopo una breve esperienza in un network interazionale di pubblicità, ha iniziato a lavorare su Internet. Dopo una breve conoscenza di Webgrrls Italy, passa nel 1998 a progettare con tre socie il sito delle donne on line, dedicato a quello che le donne volevano incontrare su Internet e non trovavano ancora. L’esperienza di dol’s le ha permesso di coniugare la sua esperienza di marketing, comunicazione ed anche l’aspetto linguistico (conosce l’inglese, il russo, il tedesco, il francese, lo spagnolo e altre lingue minori :) ). Specializzata in pubbliche relazioni e marketing della comunicazione, si occupa di lavoro (con uno sguardo all’imprenditoria e al diritto del lavoro), solidarietà, formazione (è stata docente di webmarketing per IFOA, Galdus e Talete). Organizzatrice di eventi indirizzati ad un pubblico femminile, da più di 10 anni si occupa di pari opportunità. Redattrice e content manager per dol’s, ha scritto molti degli articoli pubblicati su www.dols.it.

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