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    Dol's Magazine
    Home»Costume e società»Cultura»Dora Russell
    Cultura

    Dora Russell

    Cristina ObberBy Cristina Obber16/04/2013Updated:06/09/20141 commento4 Mins Read
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    Dora Russell –Mrs Bertrand Russell – Ipazia e la guerra fra i sessi un breve ma intenso saggio curato di Marina Calloni.

    Ho letto oggi “Dora Russell –Mrs Bertrand Russell – Ipazia e la guerra fra i sessi”, un breve ma intenso saggio curato dall’amica Marina Calloni, prof. di filosofia politica e sociale all’università Milano-Bicocca.

    Intenso come intensa è stata la vita di Dora Russell (1894-1986), una vita appassionata, che metteva in discussione le consuetudini e la morale del tempo.

    Per lei l’amore era espressione di un’ unione libera, consapevole e responsabile tra individui autonomi e su questa concezione ha fondato la connessione pratica tra legame affettivo e libertà sessuale anche all’interno del matrimonio.
    Dora Russel contestava la cultura corrente su maternità, contraccezione (fu co-fondatrice di un gruppo a sostegno della contraccezione, allora considerata un reato), matrimonio, educazione dei bambini, e soprattutto parlava del diritto delle donne al piacere e alla libertà sessuale (stupisce che anche Dora Black, coniugata Russell, abbia mantenuto il cognome del marito, che non abbia messo in discussione anche questa consuetudine).

    La sua critica partiva dalla sua quotidianità intima e familiare ovvero facendo divenire il privato pubblico, slancio che avrebbe caratterizzato anche il movimento femminista degli anni ‘70.

    Come sottolinea Marina Calloni, Dora è per un’uguaglianza complessa fra uomini e donne, nella piena accettazione delle diversità e (…) la sua lungimiranza sulle questioni di genere fa si che le sue parole ancora risuonino come attuali e necessarie.

    Alcuni stralci degli scritti di Dora:

    …Ci sono fin troppe prove del fatto che, al presente, anche il maschio che ci professa amicizia e parteggia per noi, sarebbe pur sempre pronto a fregarci il poco che abbiamo conquistato

    …La giovane donna vittoriana (…) imparò che un sano appetito si addiceva tanto a un giovanotto che a una ragazza e smise di nascondersi per fare merenda, rendendo giustizia a un buon pasto consumato all’ora giusta.

    …Alcuni hanno incolpato la scienza, altri la civiltà moderna, altri ancora il cartello degli allevatori ed i mugnai, ma il vero colpevole, come sempre, resta la Donna. Mille voci si sono levate per accusarla di non fare abbastanza figli, o di farne troppi, di essere una scimmiotta, o una bambolina in ghingheri, di essere una puritana, o una civetta di facili costumi, di essere incolta o di aver letto troppo. E come prima si insultava il suo copro soffocato nel corsetto, ora tocca alla sua magrezza efebica.

    …E la ragione sta nel senso di inferiorità inculcato nelle donne da tanta oppressione, e il risultato inevitabile fu che il loro primo obiettivo, mentre combattevano dal basso, fosse quello di provare che valevano tanto quanto gli uomini. Il secondo fu invece di dimostrare che potevano spassarsela tranquillamente anche senza gli uomini. Esattamente come il lavoratore, avanzando nella scala sociale, cerca di provare a se stesso di essere un borghese. Entrambi gli sforzi sono sbagliati. Ciascuna classe ed entrambi i sessi hanno qualcosa di unico da dare al progresso, alla conoscenza, al pensiero di cui la comunità viene privata con questo scimmiottamento.

    Oltre alle sue battaglie per i diritti delle donne, Dora Russell è stata un’attivista del movimento pacifista e ha occupato un ruolo importante nella cultura e nella politica britanniche.

    L’attualità delle sue affermazioni sorprende non solo nelle questioni di genere, ma nel suo sguardo sulla vita, sulle questioni del mondo, ampiamente condivisibile.

    scriveva nel 1927:

    “Il processo di civilizzazione non procede imponendo proibizioni morali rispetto a istinti crudi e grezzi, ma rendendo la vita istintuale più duttile e variegata nella sua espressione, grazie a un’ ampia varietà di attitudini apprese mediante l’intelligenza. (…) La felicita umana, il perseguimento della conoscenza, l’espressione delle emozioni nell’arte devono essere gli obiettivi della civiltà e lo scopo per i politici”.

    e nel 1973:

    “L’ evento importante della nostra epoca non è il conflitto fra capitalismo e socialismo, ma il conflitto fra civiltà industriale e umanità. La sola cura definitiva della guerra è costituita dalla creazione di uno stato a dimensioni mondiali o super stato dotato di forza sufficiente per risolvere con mezzi legali tutti i contrasti fra le nazioni”.

    e nel 1983:

    “Se crediamo in noi stessi e assumiamo la responsabilità verso il pianeta al quale apparteniamo, allora noi potremo ancora avere un grande destino. Poniamo fine alle persecuzioni.
    Accettiamo la liberta che ciascuno ha di pensare e credere, cosi come lui o lei desiderano. Per questo noi viviamo e amiamo”.

    What else?

     

     

    anni Venti Dora Russel femminismo Ipazia Marina Calloni questioni di genere
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    Cristina Obber
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    Cristina Obber è nata a Bassano del Grappa il 9 novembre 1964. Iscritta all’ Ordine dei giornalisti, ha collaborato per cinque anni con un quotidiano vicentino. Nel 2008 ha pubblicato “Amiche e ortiche” con Baldini Castoldi Dalai, affresco dolce-amaro dell’amicizia al femminile. Nel 2012 ha pubblicato un libro sulla violenza sessuale, "Non lo faccio più" ed. Unicopli che ha dato vita ad un progetto scuole e al blog nonlofacciopiu.net. Nel 2013 ha pubblicato per Piemme editore il libro Siria mon amour, storia vera di una 16enne italo-siriana che si è ribellata ad un matrimonio combinato. Nel biennio 2009-2010 ha pubblicato con Attilio Fraccaro editore “Primi baci” e “Balilla e piccole italiane”, due libri in cui ha raccolto ricordi del primo bacio e ricordi del mondo della scuola nella prima metà del novecento. Collabora con Dol’s, il sito delle donne on line da svariati anni. Si occupa di tematiche legate ai diritti. Il 25 novembre 2011, giornata internazionale contro la violenza sulla donna, esce il suo primo e-book dal titolo La ricompensa (edito da Emma books), che si apre con una citazione di Lenny Bruce: La verità è ciò che è, non ciò che dovrebbe essere. Il suo ultimo libro è ''L'altra parte di me’’, edito da Piemme, una storia d’amore tra adolescenti lesbiche.

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    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Donne pronte al dialogo, ai trattati, a scavalcare Donne pronte al dialogo, ai trattati, a scavalcare barriere e confini, ai cambiamenti, alla PACE.
Protagoniste di una sfida femminile secolare che nessuna guerra potrà negare. Nessun futuro potrà prescinderne.

https://www.dols.it/2025/06/09/donne-di-pace-e-di-guerra/
    https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-n https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-non-amati/

La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
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    Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo roman Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo romanzo, L’arte della gioia, uscito dopo la sua morte (nel 1996 a 72 anni) e solo grazie alla dedizione del marito, Angelo Pellegrino. Il libro vide la luce nel 1998 presso Stampa Alternativa (e poi nel 2008 da Einaudi). Tollerata dai salotti intellettuali del tempo, dove era entrata grazie alla sua lunga relazione con il regista Citto Maselli, Goliarda Sapienza fu sempre insofferente nei confronti del mondo intellettuale e borghese. Attrice, scrittrice, donna libera, più irregolare che anticonformista, chissà cosa penserebbe dell’interesse che sta suscitando in questo periodo non solo la sua opera ma anche la sua vita.

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Lo studio delle lingue straniere alimenta la curiosità e stimola la voglia di apprendere in molte discipline anche ben diverse, soprattutto se sostenute da una capacità imprenditoriale. Questo lo dimostra la storia qui di seguito riportata di Marialuisa Portaluppi da noi intervistata.
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