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    Film

    F1 il film

    Erica ArosioBy Erica Arosio24/06/2025Updated:24/06/2025Nessun commento4 Mins Read
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    di  Joseph Kosinski

    con  Brad Pitt, Damson Idris, Kerry Condon, Tobias Menzies, Kim Bodnia e con Javier Bardem

    nelle sale dal 25 giugno

    Ricorda i vecchi blockbuster hollywoodiani: è costato 300 milioni di dollari e si vedono tutti, ha riprese spettacolari e un cast di grandi attori per una storia che ruota attorno a un antieroe con la bella faccia (e il ragguardevole corpo) di Brad Pitt. Magari pecco di ingenuità, perché fin dalle prime scene si intuisce come si svolgerà la vicenda, ma è piacevole godersi su grande schermo un filmone epico che promette e mantiene un onesto intrattenimento.

    Brad Pitt coi suoi 61 anni portati con totale nonchalance (anche in veste di produttore) è un ex campione di Formula 1, messo ai margini dai grandi circuiti dopo un brutto incidente negli anni Novanta. Una grandiosa promessa mancata. Solitario, di poche parole, tira a campare proponendosi come pilota mercenario per qualche gara, senza badare più di tanto al prestigio della corsa. Di solito vince, di solito se ne va e ritira i soldi ma non la coppa (ne ho già una a casa, liquida chi gliela offre). Vive su un van, bagaglio leggero e una tavola da surf. Insegue l’onda e qualche volta anche i ricordi. Non si separa mai dal suo mazzo di carte da cui ne pesca una a caso per infilarsela in tasca senza guardarla ogni volta che deve fronteggiare una sfida.

    Il film si apre raccontandoci subito le due vite del protagonista, il glorioso passato con l’incidente e il suo vagabondare randagio. Si chiama Sonny Hayes, fa lo scorbutico ma si capisce che nel suo petto batte il cuore di un gentiluomo e, cowboy solitario e ribelle, non può tirarsi indietro quando un vecchio amico, Ruben Cervantes (Javier Bardem sempre in parte,) diventato proprietario di un team in difficoltà, gli chiede di aiutarlo. Solo Sonny può far vincere almeno una gara alla sua APX, una scuderia decisamente sfortunata, con un pilota giovane e promettente che però è ancora a zero punti. Sulle prime Sonny nicchia, ma noi in platea lo sappiamo che all’ultimo farà la sua comparsa ai box, con la sua aria stropicciata, col sorriso sornione e con tutto il talento necessario per vincere.

    Il film si snoda su due livelli, da una parte la storia di sconfitta e riscatto, tanto cara da sempre a Hollywood, dall’altra le riprese spettacolari delle corse. Io non so nulla di regole, di ruote grandi o ristrette, di equilibri di squadra, ignoro quali siano i circuiti più pericolosi e le curve della morte. Pazienza, mi sono evitata di criticare le possibili imprecisioni del film e mi sono accontentata (non è poco) di perdermi nel caos delle corse, inseguendo i protagonisti per una dozzina di Gran Premio. Riprese fatte durante le vere gare, immagino con complicazioni di tutti i tipi, prestigiosi consulenti del settore (Hamilton), ma anche feste, divertimento e sponsor a pioggia. Una produzione lunga, un paio d’anni e chissà quante migliaia di ore di riprese restituite ora in un film di due ore e mezzo dove annoiarsi è difficile.

    Nel ricco piatto c’è anche una bella storia sentimentale fra il protagonista e una donna che ha un ruolo importante nella squadra. Una signora intelligente, non troppo giovane, per una storia dal retrogusto romantico, una storia fra due persone che hanno già una vita alle spalle. Ovvio che poi l’eroe se ne andrà. Potrebbe far diversamente? L’hanno disegnato così, come Jessica Rabbit, non è neanche colpa sua. Ma potrebbe tornare perché vederlo allontanarsi di spalle dopo la vittoria (inevitabile no?), con la sua sacca in spalla non ha niente di definitivo. Prima o poi potrebbe tornare.

    Qualcosa sulla F 1 l’ho imparato. Non si tratta semplicemente di arrivare primi, perché c’è tutto un sofisticato gioco che coinvolge il team, i meccanici ai box e ci sono anche le strategie fra i campioni, Insomma non basta pigiare il piede sull’acceleratore e non uscire di strada alla curva, bisogna conoscere l’avversario e pensare come in una partita a scacchi. E capita che i più vecchi possono insegnare la vita ai giovani di talento ancora ostaggio di una pericolosa arroganza.

    A questo punto è doveroso citare almeno alcuni dei circuiti dove si sono svolte le riprese, durante le vere gare (gli appassionati forse li riconosceranno): Monza, Silverstone circuit UK, Spa Francorchamps in Belgio, Yas Marina Circuit Abu Dhabi negli Emirati, il Circuito Suzuka Giappone, la 24 ore di Daytona. Almeno 14 week end in giro per il mondo hanno prodotto un filmone epico, debitore della Hollywood del secolo scorso.   

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    Erica Arosio

    Erica Arosio, milanese, una laurea in filosofia, giornalista, scrittrice, critico cinematografico, è mamma di due figli meravigliosi, Mimosa e Leono. è stata a lungo responsabile delle sezioni cultura e spettacolo del settimanale «Gioia» e ha curato per vari anni la rubrica cinema di «Radio Popolare». Autrice di una biografia su Marilyn (1989 Multiplo, poi 2013 Feltrinelli Real cinema, in cofanetto con il dvd «Love, Marilyn»), ha collaborato a varie testate, fra cui «la Repubblica» e «Il Giorno». Nel 2012 esce il suo primo romanzo, “L’uomo sbagliato” (La Tartaruga, poi Baldini & Castoldi, 2014). Con Giorgio Maimone scrive una serie di gialli ambientati nella Milano degli anni 50 e 60: “Vertigine” (Baldini & Castoldi, 2013), “Non mi dire chi sei”, “Cinemascope” , “Juke-box” e il racconto “Autarchia” nell’antologia “Ritratto dell’investigatore da piccolo” (tutti per Tea), “Macerie” (2022, Mursia), “Mannequin” (2023, Mursia) Sempre con Giorgio Maimone ha scritto “L’Amour Gourmet” (Mondadori, 2014), un romanzo sentimentale ambientato nella Milano degli anni Ottanta, il mémoire sul ’68 “A rincorrere il vento” (2018, Morellini) e i gialli ambientati in Liguria “Delitti all’ombra dell’ultimo sole” (2020, Frilli) e “La lista di Adele” (2021, Frilli). A gennaio 2024 è uscita l’audioserie originale Faccia d’angelo, storia di Felice Maniero e della mala del Brenta, disponibile sulle principali piattaforme. E’ autrice di ”Carne e nuvole” (Morellini, 2018) una raccolta di 101 racconti brevi e della favola ”La bambina che dipingeva le foglie” (Albe edizioni, 2019). Ha pubblicato diversi racconti in antologie collettive ed è fra gli autori in Delitti di lago 3, 4 e 5 (Morellini editore).

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Appunti di viaggio.

Di Alfredo Centofanti

Bari. La città vecchia è un labirinto di vie che raccontano infinite storie. Inarrestabile è il vociare degli abitanti nel dialetto locale, dei tanti turisti stranieri, dei pellegrini che da secoli vengono qui per venerare San Nicola, amato tanto dai cattolici quanto dagli ortodossi.
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    Luana Sciamanna è un’avvocata penalista nata a Luana Sciamanna è un’avvocata penalista nata a Genzano di Roma nel 1978 e vive ad Ariccia. È esperta di violenza di genere e relazioni abusive, e collabora con i centri antiviolenza dei Castelli Romani, fornendo consulenza e assistenza legale alle donne vittime di violenza. È anche docente per la Regione Lazio nella formazione degli operatori della rete antiviolenza territoriale, e fondatrice e Presidente dell’associazione di promozione sociale “Crisalide Donne per le Donne”, che si occupa di consapevolezza ed empowerment femminile.

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La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
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