Elvira Caputi Jambrenghi: Inizia la sua carriera professionale come restauratrice accreditata presso le Soprintenze di Puglia e Basilicata e si trasferisce a Roma dove ha lavorato anche in ambito archeologico oltre a dirigere corsi di formazione professionale. Attualmente opera come consulente di impresa curando progetti sempre nel campo dei beni culturali.
In qualità di socia A.D.S.I. è stata delegata a seguire la manifestazione nazionale “BITONTO CORTILI APERTI ” In programma il 24 e il 25 maggio 2025
Adesso di cosa ti occupi Elvira?
Lavoro nel settore dei beni culturali da oltre quarant’anni. La mia esperienza professionale si è sviluppata principalmente nel campo della tutela e del restauro di opere d’arte sia mobili che immobili, collaborando con le soprintendenze. Questo percorso mi ha permesso di conoscere contesti molto diversi, arricchendomi sul piano umano e professionale; una parte importante della mia carriera è stata dedicata all’insegnamento, grazie al quale ho compreso quanto sia fondamentale trasmettere ai giovani la conoscenza e l’amore per il nostro patrimonio culturale.
Attualmente opero come consulente per imprese nel settore del restauro, seguo progetti legati alla conservazione dei beni culturali; ma continuo con entusiasmo a dedicarmi alla promozione del territorio attraverso attività associative che si occupano di conservazione e di valorizzazione del patrimonio storico artistico, come in particolare l’ Associazione Dimore Storiche Italiane” ( A.D.S.I.) di cui faccio parte.

Ci parli della manifestazione i Cortili Aperti?
L’Associazione Dimore Storiche Italiane, nata nel 1977, ente morale della Repubblica Italiana, ha lo scopo di favorire la conservazione, la gestione e la valorizzazione di palazzi, ville giardini storici, contribuendo alla tutela di un patrimonio culturale privato di interesse pubblico ; è membro della European Historic Houses Association e ne condivide gli stessi obiettivi a livello europeo.
Dal 2011 l’ A.D.S.I. nazionale, promuove in tutta Italia le Giornate Nazionali delle Dimore Storiche, nota anche come ” CORTILI APERTI “. In questo contesto da quasi 15 anni , grazie anche all’opera del presidente Piero Consiglio l’ ADSI Puglia è stata ideatrice della manifestazione Bitonto Cortili Aperti.

Tu sei la referente per Bitonto?
Si quest’anno sono stata delegata dal Presidente Carlo Fumarola di seguire la XI edizione di “BITONTO CORTILI APERTI” che si terrà il 24 e il 25 maggio. L’idea alla base dell’iniziativa è quella di aprire al pubblico le dimore storiche normalmente chiuse, offrendo l’occasione di scoprire il valore architettonico, storico, artistico, e allo stesso tempo punta a valorizzare l’artigianato di eccellenza presente all’interno dei cortili e di siti.
L’evento gratuito per i visitatori è sostenuto dal Comune di Bitonto, che partecipa con grande impegno. Il programma prevede l’apertura di ben 52 siti, alcuni dei quali normalmente non accessibili e si estende dal centro storico al borgo ottocentesco, fino alle aree limitrofe, offrendo percorsi di epoche diverse : dal medioevo al Rinascimento fino al Barocco.
Ciò che rende davvero speciale questa manifestazione è il coinvolgimento delle scuole superiori della Città. I ragazzi partecipano come “SENTINELLE della CULTURA”, accompagnano i visitatori, spiegano la storia dei luoghi; in alcuni casi si assiste a performance musicali e piccole interpretazioni teatrali legate alla storia del luogo.
Quanto è importante fare conoscere le opere d’arte del passato ai nostri giovani?
La loro partecipazione è fondamentale, sono loro a dare voce all’evento narrando il passato con entusiasmo e autenticità.
In tutti gli incontri avuti con i ragazzi e con i docenti ho percepito una grande voglia di conoscenza, un genuino interesse per la storia, l’arte e i monumenti poco conosciuti della loro città. E’ un’esperienza che resterà con loro per sempre e che li metterà in condizione di tutelare e valorizzare il patrimonio della loro città, trasmetterne la conoscenza e magari realizzare anche opportunità professionali in questo ambito.
In questo momento storico in cui l’interesse per le radici e per il nostro straordinario patrimonio e per la nostra terra suscita sempre più interesse, credo sia un dovere – oltre che un piacere- rendere visibile ciò che spesso è nascosto.
