A 40 anni dalla scomparsa di Elsa Morante, il Premio che porta il suo nome è più vivo che mai. Compie 39 anni e li celebra, com’è tradizione dal 1986, con un grande evento, che riunisce – quest’anno nell’Auditorium della Città della Scienza a Napoli – i 10 vincitori del Premio Elsa Morante, la sua giuria di esperti e gli oltre 1000 allievi delle scuole primarie e secondarie che, in quest’edizione 2025, hanno fatto parte della giuria popolare.
A presiedere la giuria tecnica di questa importante manifestazione culturale – che nel corso dei decenni ha premiato nomi celebri come Annamaria Ortese, Mario Luzi, Alda Merini e ha contribuito a lanciare Susanna Tamaro, Lara Cardella ed Elena Ferrante – la scrittrice Dacia Maraini, grande amica di Elsa Morante, che la volle accanto a sé fino agli ultimi giorni di vita.
Ed è stata proprio Dacia Maraini a dare il via alla XXXIX edizione del Premio Elsa Morante, presentando i vincitori della sezione Ragazzi: Alessandro d’Avenia, con Resisti Cuore, Mondadori (Premio Elsa Morante Ragazzi | Il Sapere); Francesca Mannocchi, con Sulla mia terra, De Agostini (Premio Elsa Morante Ragazzi | La Storia); Donatella Di Pietrantonio, con Lucciole, squaletti e un po’ di pastina, Salani (Premio Elsa Morante Ragazzi | Narrativa).
Dal viaggio di Ulisse alle guerre “che non sono nostre”
«Il mondo può essere salvato solo dai ragazzini», ha detto Dacia Maraini; e a loro, lettori di oggi e uomini e donne del domani, si rivolgono i tre autori premiati. «Bisogna risvegliare l’Ulisse in ogni alunno, o la sua vita sarà stata sprecata», ha dichiarato D’Avenia, che ha appassionato i giovani all’Odissea attraverso il racconto del viaggio dell’eroe omerico, metafora di un percorso di resistenza e rinascita. Lo scrittore (che è anche professore di Lettere alle scuole superiori: «Nel Paradiso di Dante manca solo un Cielo, quello degli insegnanti, ha detto scherzosamente») ha creato un ponte tra passato e presente citando «le guerre che non sono nostre. Ce le fanno combattere, ma dobbiamo liberarcene».
Alla guerra si è ricollegato l’intervento, in collegamento video, di Francesca Mannocchi, autrice di reportage su migrazioni, conflitti e crisi internazionali per L’Espresso, La7, Al Jazeera e The Guardian e più volte premiata per il suo lavoro giornalistico. Il volume che ha conquistato il Premio Elsa Morante Ragazzi | La Storia, Sulla mia terra, parla proprio del conflitto tra Israele e Palestina, attraverso le testimonianze di profughi, coloni cisgiordani, cittadini sia israeliani che palestinesi.
Francesca Mannocchi ha svelato le motivazioni che spingono i cronisti di guerra a rischiare la vita per il loro lavoro: «Scoprire cose che non si conoscono, perdersi, dà emozioni. Capita milioni di volte di sentirsi smarriti, ma l’aspetto più costruttivo del viaggiare è accogliere lo smarrimento, accettare di non sapere quando si parte e quando si arriva. Sapere che torneremo dal viaggio persone diverse.»
Alla domanda su cosa, da esperta di geopolitica, si aspetta dal futuro, Mannocchi ha risposto: «I tempi sono molto più bui di quel che immaginavamo possibile. Puntiamo lo sguardo su una ‘bolla’ di persone che ci somiglia, ma la realtà non è così. Dobbiamo iniziare a capire che il mondo non è quello che vorremmo, ma è un mondo davanti al quale bisogna restare lucidi. L’eccidio dei palestinesi ha prodotto una frattura quasi irreversibile, perché una parte della nostra comunità ha accettato che questo fosse il prezzo da pagare nella guerra. Dobbiamo cercare giustizia. Le guerre ci riguardano tutte nel momento in cui facciamo finta di non guardare: diventano la cartina di tornasole della nostra indifferenza.»
Donatella Di Pietrantonio: per i bambini, scrivo con il sorriso
Molto diversi i temi trattati da Donatella Di Pietrantonio, che con Lucciole, squaletti e un po’ di pastina ha avuto l’occasione, grazie all’editore Salani, di lavorare sulle “storie della buonanotte” che aveva composto per suo figlio. La scrittrice, già autrice di opere per il pubblico adulto – tra cui un romanzo vincitore del Premio Campiello 2017 e uno del Premio Strega 2024 – racconta: «Scrivere per bambini è stata un’esperienza completamente diversa. Ho scritto con il sorriso; quando scrivo per gli adulti sono in uno stato di grande tensione creativa.»
Donatella Di Pietrantonio è convinta, però, che ai giovanissimi non si debba nascondere niente. «Voler proteggere i bambini è una deriva contemporanea. Non credo che vada loro negata la durezza della realtà. In queste storie ho parlato anche di morte. Un libro di Wolf Erlbruch riporta addirittura questa parola nel titolo: L’anatra, la morte e il tulipano. C’è sempre la possibilità di raccontare tutto.»
Luca D’Alessio: mi prendevano in giro, ora sono famoso
Dai libri per bambini ai ritmi dei giovani: la nuova sezione Musica del Premio Elsa Morante Ragazzi premia, come artista r’n’b, LDA – nome d’arte di Luca d’Alessio – con il suo produttore Noya («dividiamo tutto equamente», ha detto LDA), entrambi figli di celebri padri ma in cerca di una strada personale. Ex concorrente di Amici, LDA ha presentato al pubblico dell’Auditorium la sua recentissima Shalla e ha creato un inatteso mini-evento social chiedendo agli spettatori di scegliere, per alzata di mano, il titolo del suo prossimo singolo (la scelta è ricaduta in maniera decisa su Non m’illudere).
Il 22enne LDA, che ha iniziato la sua carriera musicale a 14 anni, si è raccontato con sincerità: «Quando il lavoro diventa un’ossessione, bisogna fermarsi un attimo. In questo periodo ho ritrovato il piacere di godermi Napoli, la famiglia, una pizza con gli amici.» E ha parlato dei suoi esordi non facili: «A 17 anni, mi prendevano in giro perché volevo fare il cantante. Sono andato a esibirmi in un locale con 500 persone, quando ho iniziato a cantare ne sono rimaste tre, e due erano miei amici. Non volevo più cantare. Dopo cinque mesi, però, scrivo un pezzo, entro ad Amici di Maria De Filippi. E chi mi derideva è venuto a vedermi al Palasport.»
Nella categoria Ragazzi, ha ricevuto un premio per la musica anche il cantante Anastasio. Il Premio Elsa Morante 2025 per la Narrativa è stato vinto dallo scrittore e regista siciliano Roberto Andò, con Il coccodrillo di Palermo (La nave di Teseo); il premio Opera Prima è andato a Nicola Campiotti per Tutto tra noi è infinito (Sperling & Kupfer); la sezione Graphic Novel è stata vinta dalla sceneggiatrice di Dylan Dog, Barbara Baraldi, con “Jenny” (Bonelli); il Premio Elsa Morante Nisida, deciso dai voti dei minori reclusi nel carcere di Nisida, è stato assegnato a Daniela De Crescenzo e Tommaso Montanino per Il Narcos (PaperFIRST).
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Giuria del Premio Elsa Morante
Dacia Maraini (Presidente), Marco Cerbo, Enzo Colimoro, Lino Guanciale, David Morante, Tiuna Notarbartolo, Antonio Parlati, Alfredo Rapetti Mogol, Fiorenza Sarzanini, Teresa Triscari.
Partner del Premio Elsa Morante
Regione Campania, Sire Ricevimenti d’autore, Ninni-Scognamiglio Centro Diagnostico, Arec, Ascione Coralli, Officine Grafiche F Giannini & Figli, Accademia Medeaterranea, Il Confronto, Fnism.
Crediti fotografici
Foto dell’evento: © Chiara Santoianni