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    Dol's Magazine
    Home»Costume e società»Cultura»Film»Biancaneve
    Film

    Biancaneve

    Erica ArosioBy Erica Arosio20/03/2025Updated:20/03/2025Nessun commento4 Mins Read
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    Regia di    Marc Webb

    con  Rachel Zegler, Gal Gadot

    La domanda è: perché girare un film che si intitola Biancaneve se della favola si censura tutto?

    Film in live-action, tante canzoni, musica e balletti, molti effetti speciali, attori che a me sono sembrati modificati digitalmente per non stonare nel contesto e una storia bistrattata.

    Gal Gadot as Evil Queen in DISNEY’s live-action SNOW WHITE. Photo courtesy of Disney. © 2024 Disney Enterprises, Inc. All Rights Reserved.

    Capisco che oggi occorra seguire il woke-pensiero o il politicamente corretto o in quale altro modo decidiate di definire questa follia, ma ci sono dei limiti che si chiamano buon senso e equilibrio.

    Tutti conosciamo la storia di Biancaneve e nessuno si è mai scandalizzato più di tanto. Certo, adesso ci dispiace tanto che in Cappuccetto Rosso il lupo cattivo venga sventrato, ma del resto non si era comportato bene. E forse, dico forse, era anche un personaggio simbolico. Tutti d’accordo che la vecchietta di Hansel e Gretel fosse cattivissima ma arrivare a bruciarla nella stufa potrebbe parere una punizione eccessiva.

    Rachel Zegler as Snow White in DISNEY’s live-action SNOW WHITE. Photo courtesy of Disney. © 2024 Disney Enterprises, Inc. All Rights Reserved.

    E possiamo andare avanti, comprendendo anche la Bibbia, la mitologia greca e pure qualche sacro testo indiano. Fermiamoci qui e torniamo a Biancaneve che nel nuovo film Disney ha il volto della attrice statunitense di origine colombiana Rachel Zegler, già protagonista di West Side Story di Steven Spielberg. All’inizio tutto è perfetto, lei coi genitori, sovrani democratici e generosi a regnare su un popolo dove ci sono anche parecchi neri (per l’inclusività) e dove la terra è di chi la coltiva (niente sfruttamento colonialista).

    Rachel Zegler as Snow White in Disney’s live-action SNOW WHITE. Photo courtesy of Disney. © 2024 Disney Enterprises Inc. All Rights Reserved.

    Quando le cose si mettono male, quando i genitori spariscono e la povera Biancaneve si trova a far la serva nel suo castello, la regina cattiva ancora non paga, al responso dello specchio, decide di farla uccidere dal cacciatore. E fin qui tutto procede abbastanza seguendo le tracce della fiaba classica.

    Però… Però non sta bene che il cacciatore uccida un cerbiatto e gli strappi il cuore per dimostrare alla regina di avere ubbidito, così nello scrigno c’è solo una mela. Contenti tutti che il cerbiatto abbia salvato la pelle, peccato però che la regina sappia da subito che Biancaneve sia ancora viva e questo un po’ la storia la cambia.

    (L-R): Gal Gadot as the Evil Queen and Rachel Zegler as Snow White in Disney’s live-action SNOW WHITE. Photo courtesy of Disney. © 2024 Disney Enterprises Inc. All Rights Reserved.

    Non è neanche rispettoso dei diritti di una donna farla sgobbare in casa, così quando Biancaneve si trova dai nanetti, non muove un dito ma obbliga loro a fare pulizia. Che poi i nanetti sono digitali perché non è corretto far recitare dei veri nani.

    A questo punto la storia va per conto suo. E ne va di mezzo pure il principe: sarebbe stato complicato gestire il suo personaggio visto che avrebbe baciato la fanciulla senza consenso. Quindi, come viene risolto l’inghippo? Eliminando il principe e sostituendolo con una sorta di combattente Robin Hood esente da mascolinità tossica che si guarda bene dal fare avance alla bella: sarà Biancaneve a muovere i primi passi della seduzione.

    Non voglio togliere agli eventuali spettatori il piacere di scoprire come ogni trappola “scorretta” sia stata epurata in maniera praticamente stalinista perché nel prosieguo il travisamento raggiunge livello surreali.

    Insomma, di Biancaneve si è fatta strage. La storia è totalmente diversa e purgata da tutti i conflitti diventa noiosa anche perché viene annullata la struttura psicanalitica della fiaba (e dei miti), con buona pace di Propp. Non ho idea di come il pubblico possa accogliere il film e tantomeno se possa piacere ai bambini.

    Certo, ci sono ancora gli animaletti del bosco, tanti colori, bei paesaggi, ma quello che un tempo (oggi non saprei) si definiva contenuto è da una parte fragile in quanto censurato quindi impoverito dall’altra reso più complicato per la preoccupazione di non incorrere nelle sanzioni del woke-pensiero.

    Meglio Biancaneve risvegliata con un bacio dal principe o la stessa fanciulla capopopolo come in un fiabesco Quarto stato per spiegare alla regina cattiva il decalogo della democrazia?
    A voi lettori l’arduo verdetto.  

    biancaneve
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    Erica Arosio

    Erica Arosio, milanese, una laurea in filosofia, giornalista, scrittrice, critico cinematografico, è mamma di due figli meravigliosi, Mimosa e Leono. è stata a lungo responsabile delle sezioni cultura e spettacolo del settimanale «Gioia» e ha curato per vari anni la rubrica cinema di «Radio Popolare». Autrice di una biografia su Marilyn (1989 Multiplo, poi 2013 Feltrinelli Real cinema, in cofanetto con il dvd «Love, Marilyn»), ha collaborato a varie testate, fra cui «la Repubblica» e «Il Giorno». Nel 2012 esce il suo primo romanzo, “L’uomo sbagliato” (La Tartaruga, poi Baldini & Castoldi, 2014). Con Giorgio Maimone scrive una serie di gialli ambientati nella Milano degli anni 50 e 60: “Vertigine” (Baldini & Castoldi, 2013), “Non mi dire chi sei”, “Cinemascope” , “Juke-box” e il racconto “Autarchia” nell’antologia “Ritratto dell’investigatore da piccolo” (tutti per Tea), “Macerie” (2022, Mursia), “Mannequin” (2023, Mursia) Sempre con Giorgio Maimone ha scritto “L’Amour Gourmet” (Mondadori, 2014), un romanzo sentimentale ambientato nella Milano degli anni Ottanta, il mémoire sul ’68 “A rincorrere il vento” (2018, Morellini) e i gialli ambientati in Liguria “Delitti all’ombra dell’ultimo sole” (2020, Frilli) e “La lista di Adele” (2021, Frilli). A gennaio 2024 è uscita l’audioserie originale Faccia d’angelo, storia di Felice Maniero e della mala del Brenta, disponibile sulle principali piattaforme. E’ autrice di ”Carne e nuvole” (Morellini, 2018) una raccolta di 101 racconti brevi e della favola ”La bambina che dipingeva le foglie” (Albe edizioni, 2019). Ha pubblicato diversi racconti in antologie collettive ed è fra gli autori in Delitti di lago 3, 4 e 5 (Morellini editore).

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