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    Narrativa

    Gianna Binda e ”Volevo solo separami”

    Caterina Della TorreBy Caterina Della Torre20/11/2024Updated:25/11/2024Nessun commento4 Mins Read
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    Gianna Binda lavora in Svizzera. Ama definirsi “Figlia del mondo”. Dopo una separazione dolorosa, per lei e per i figli, si laurea in farmacia, nel 2008, sua seconda laurea.

    L’approccio al mondo della letteratura incomincia nel 2009 con la collaborazione con riviste come Artinsieme e con articoli pubblicati anche in web. Tra le sue pubblicazioni: “Volevo solo separarmi”, prima edizione 2009,

    Tra le sue pubblicazioni: “Volevo solo separarmi”, prima edizione 2009, Edizioni Eldorado di Lugano, città dove lavora in quegli anni come farmacista. Seguono: “La luce della Libertà”; “Uomini liberi- la democrazia passa per la Tunisia”; “Quel ramo del lago di Como… quello che ne resta”; “Nemmeno di fronte all’evidenza dei fatti”, continuazione del primo romanzo per affrontare la brutta storia, simile a tante, che si verifica quando si vogliono derubare le persone oneste.

    ”Quella narrata da Gianna Binda è una storia come tante, la storia di una difficile maturazione e acquisizione di coscienza negli inferni quotidiani di un istituto, quale è quello del matrimonio, dai ruoli socialmente istituzionalizzati e congelati tra un dominante e un dominato, tra imposizione e accettazione, sotto lo scudo di una Legge assurda e ottusa e sulla scena di una Società che non tutela le esigenze più profonde degli individui, esigenze di amore, esigenze di condivisione. Un’esigenza di aria, come suggerisce il nome stesso dell’eroina della vicenda narrata, la radice di un nome che evoca un gesto di coraggio e una trasgressione in nome dell’amore.”
    tratto dalla prefazione di Vincenzo Guarracino

    Ultimi romanzi pubblicati: “La mia isola – Come vivere felici in un mondo senza denaro”, che può essere considerato un saggio ideologico in cui l’autrice propone un progetto economico e sociale alternativo alla società vorace in cui si trova a vivere suo malgrado, “Favole e racconti per tutti”, nel 2022 con Aletti Editore. Pubblica le raccolte di poesie “Versi di luce” e “Onde di emozione” in cui vi è una visione del mondo ideale dove le vibrazioni energetiche positive prevalgono e diffondono l’armonia universale.

    Intraprende anche l’esperienza pittorica e dipinge le copertine di “Onde di emozioni”; “La mia isola – Come vivere felici in un mondo senza denaro” e una sua incisione è la copertina di “Nemmeno di fronte all’evidenza dei fatti”. Ripropone il suo primo romanzo “Volevo solo separarmi” con una copertina identica alla precedente, ma da lei dipinta.

    Si cimenta con l’incisione, la pittura su ceramica, la pittura a olio e si avvicina alla scultura.
    Il suo impegno sociale sfocia in candidature per le elezioni Amministrative di Como del 2007 e del 2012 ed in quelle politiche per la Camera dei Deputati nel 2008. Ha partecipato alle manifestazioni delle auto d’epoca ed ha vinto il Trofeo Zanon nell’aprile 2007 su Lancia Aprilia.

    Perchè Gianna hai scritto ”Volevo solo separarmi”?

    Ho scritto il romanzo “Volevo solo separarmi” per denunciare le gravi conseguenze di alcuni divorzi in cui si usano i figli per depredare uno dei due coniugi, senza comprendere che si tratta di una terribile truffa con gravi coinvolgimenti psicologici oltre che economici. Questo mio romanzo non solo serve da monito verso coloro che vivono queste situazioni, in cui è necessario avere il pieno rispetto reciproco, ma è una denuncia verso un intero sistema. La nostra dovrebbe essere una società avanzata, ma non lo è affatto poiché non si esita ad usare i sentimenti delle persone pur di depredarle relegandole al difficile ruolo di “sopravvissuti” come avviene in una vera e propria guerra. Inoltre la storia narrata è avvenuta con il pieno coinvolgimento di una politica che non esita ad appoggiare coloro che chiamo “predatori” senza scrupoli.

    Quindi è un romanzo-denuncia?

    Certamente. Scrissi questo romanzo nel 2008, quando ancora non sapevo che la storia sarebbe sfociata in un’opera predatoria a danno non solo della protagonista, ma anche dei figli. Dopo quindici anni ho sentito in me l’esigenza di ripubblicare il romanzo, con un mio dipinto in copertina e con una mia postfazione scritta per amore della giustizia, di quella Giustizia che è rappresentata in “Nemmeno di fronte all’evidenza dei fatti” in cui ho narrato alcune vicende di questo divorzio.

    Alla luce dei successivi fatti si evince che siamo anche di fronte ad un vero e proprio giallo in cui compare un testamento, redatto quando già quell’uomo, manovrato come un burattino, stava morendo.

    Questo ha permesso a quell’avida compagna di continuare a fare causa ai figli per quindici anni, grazie all’appoggio della politica locale, pur di arraffare tutto ciò che era stato creato dal lavoro della loro madre. Alla fine ai figli sono rimasti i debiti che li hanno portati a litigare tra di loro con immenso dolore per la loro madre che confida in un Universo amico e giusto


    Catalogo libri.

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    Caterina Della Torre
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    Proprietaria di www.dols.it di cui è direttrice editoriale e general manger Nata a Bari nel 1958, sposata con una una figlia. Linguista, laureata in russo e inglese, passata al marketing ed alla comunicazione. Dopo cinque anni in Armando Testa, dove seguiva i mercati dell’Est Europa per il new business e dopo una breve esperienza in un network interazionale di pubblicità, ha iniziato a lavorare su Internet. Dopo una breve conoscenza di Webgrrls Italy, passa nel 1998 a progettare con tre socie il sito delle donne on line, dedicato a quello che le donne volevano incontrare su Internet e non trovavano ancora. L’esperienza di dol’s le ha permesso di coniugare la sua esperienza di marketing, comunicazione ed anche l’aspetto linguistico (conosce l’inglese, il russo, il tedesco, il francese, lo spagnolo e altre lingue minori :) ). Specializzata in pubbliche relazioni e marketing della comunicazione, si occupa di lavoro (con uno sguardo all’imprenditoria e al diritto del lavoro), solidarietà, formazione (è stata docente di webmarketing per IFOA, Galdus e Talete). Organizzatrice di eventi indirizzati ad un pubblico femminile, da più di 10 anni si occupa di pari opportunità. Redattrice e content manager per dol’s, ha scritto molti degli articoli pubblicati su www.dols.it.

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    Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo roman Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo romanzo, L’arte della gioia, uscito dopo la sua morte (nel 1996 a 72 anni) e solo grazie alla dedizione del marito, Angelo Pellegrino. Il libro vide la luce nel 1998 presso Stampa Alternativa (e poi nel 2008 da Einaudi). Tollerata dai salotti intellettuali del tempo, dove era entrata grazie alla sua lunga relazione con il regista Citto Maselli, Goliarda Sapienza fu sempre insofferente nei confronti del mondo intellettuale e borghese. Attrice, scrittrice, donna libera, più irregolare che anticonformista, chissà cosa penserebbe dell’interesse che sta suscitando in questo periodo non solo la sua opera ma anche la sua vita.

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Lo studio delle lingue straniere alimenta la curiosità e stimola la voglia di apprendere in molte discipline anche ben diverse, soprattutto se sostenute da una capacità imprenditoriale. Questo lo dimostra la storia qui di seguito riportata di Marialuisa Portaluppi da noi intervistata.
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Spettacolo scritto e diretto da Andrée Ruth Shammah, con Milena Vukotic, Federico De Giacomo e Andrea Soffiantini. Visto al teatro Franco Parenti Maggio 2025.
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